VLS (Vedere Leggere Sentire)

Vezzi, Vizi e Capricci da Superstar

Scritto da Lucia Castagna

Tu chiamale se vuoi fissazioni: debolezze, bizzarrie, richieste stravaganti, rituali scaramantici, piccole manie.
Anche così si alimenta la curiosità del pubblico, e si alimenta la fama e la leggenda dei personaggi famosi

Sarà che sono viziati, coccolati, idolatrati, abituati ad avere tutto e tutto gli sembra sempre dovuto, ma spesso le richieste dei divi sono capricci, manie, eccentricità, abitudini ormai consolidate che ne alimentano la fama e il successo, aumentando così la curiosità e lo stupore del pubblico, che finisce per accettarli e perdonarli.
In America, paese bizzarro dove le stravaganze collettive non sorprendono quasi più e i personaggi si sentono legittimati nelle pretese talmente assurde da sembrare quasi inventate, i più autorevoli studi legali registrano regolarmente, alla firma dei contratti, clausole imprevedibili e assolutamente non trattabili.
Le chiamano “rider”, cioè “addizionali”, terminologia che fa parte del contratto stesso e, accanto al cachet da capogiro, indica dettagliatamente i desideri/imposizioni delle star. E quasi niente suscita più meraviglia, tanto da essere entrati negli elenchi delle celebrità accanto ai tratti somatici e caratteriali.
Lady Gaga, reduce da una nuova prova di attrice in Folie à deux, sequel di Joker accanto a Joaquin Phoenix in cui lei è Harley Quinn, la psichiatra innamorata di Arthur Fleck, nella consueta dimensione di rockstar non tradisce le sue eccentricità: durante l’esibizione alla BBC Radio 1, ha voluto che il suo camerino fosse decorato interamente con bandierine del Regno Unito; poi, su un grande tavolo imbandito, pesce e patatine, barrette Mars schiacciate, e liquore Pimm (gin con frutta ed erbe aromatiche). Inoltre, l’intero staff doveva parlare con accento cockney, il dialetto londinese, ricco di giochi di parole. E per i due anni e mezzo del tour Monster Ball ha preteso che il camerino fosse decorato in stile Glam Rock, con divani in pelle bianca, rose fresche, tendaggi di raso nero, e alle pareti vecchi poster di Bowie, Queen, Elton John e Billie Holiday.
Madonna, che dopo l’infezione virale che l’aveva seriamente colpita, ha ripreso con fiera baldanza il Celebration Tour per celebrare i suoi 40 anni di carriera, ha saggiamente mitigato le sue richieste, limitandosi a piccoli capricci estemporanei. Ma nei clamorosi anni 80/90 pretendeva che il suo camerino fosse arredato come il salotto della sua casa, con gli stessi mobili e il colore argentato delle pareti, luci soffuse e incensi rari a profumare l’aria, per ricreare intorno a sé un’atmosfera serena e rassicurante. E tanto per ribadire quel suo anticonformismo che l’ha sempre caratterizzata, nello scorso mese di agosto ha festeggiato i 65 anni esibendo occhiali tempestati di diamanti del valore di 3000 dollari, e una collana con un vistoso e allusivo vibratore.
I Rolling Stones, abbandonate le vite spericolate all’insegna di quel sesso, droga e rock’n’roll che hanno accompagnato la loro carriera, adesso esibiscono una sorprendente e energica maturità, espressa anche nell’ultimo bellissimo album “Hackney Diamonds”, il primo di inediti dopo 18 anni. Ma nelle tracce dei loro rider, negli anni più ruggenti dei successi e degli eccessi, durante i tour risultavano richieste precise: per ognuno di loro un personal trainer e uno psicologo in tutte le tappe dei concerti. Mick Jagger, figura carismatica del gruppo, voleva un camerino con due tavoli da due metri con ogni varietà di cibo, 4 sedie da campeggio, 4 prese elettriche separate, un grande televisore con decoder digitale per vedere le partite di cricket, e una grande area separata dove sistemare il biliardo che la band si portava appresso. Mentre nel camerino di Keith Richards, teschi e teste di coccodrillo come l’antro di uno stregone. E poi, un boccale gigantesco di gin tonic, casse di bourbon e 50 stecche di sigarette. Il tempo, però, riesce spesso ad equilibrare le cose: adesso Jagger, 80 anni da poco compiuti, 8 figli e 5 nipoti, continua a esibirsi sul palco con la stessa energia di sempre, ma dice: “Il rock ‘n’ roll non è un genere che andrebbe fatto dopo i 70 anni, per cui ora è ancora più impegnativo. Potrei fare un altro tipo di musica, magari delle ballate, sedermi su una sedia e cantare solo pezzi lenti. Ma se voglio fare rock, e farlo bene, debbo essere in forma: adesso seguo un’alimentazione biologica, pane, pasta, riso, piselli, formaggio, pesce, molta verdura e frutta, e faccio molta attività fisica”.
Elton John, che forse ha dato l’addio definitivo alle scene dopo l’ultimo tour mondiale durato 3 anni, ha sempre preteso nei vari camerini un grande tavolo per i suoi cento paia di occhiali, che arrivavano insieme agli abiti di scena e che lui sceglieva e abbinava secondo l’umore e l’occasione. E la temperatura ambiente doveva essere a 16° d’estate e a 21° d’inverno, per non compromettere la limpidezza delle lenti. Inoltre, 74 asciugamani di lino, e tutt’intorno enormi cesti di vinca bianca, fiori che simboleggiano amicizia e lealtà.
Iggy Pop, artista stravagante e bizzarro, stilava rider leggendari, lunghi fino a 27 pagine e scritti come un racconto a flusso di coscienza, strapieni di battute e digressioni esilaranti. Tra le altre cose, chiedeva “sette persone affette da nanismo vestite come i nani di Biancaneve (gente di altezza media va bene lo stesso, non scordate i cappelli a punta) oppure un imitatore di Bob Hope che faccia continuamente battute e scenette alla Bob Hope, se non si trovano i nani o l’imitatore va bene una danzatrice del ventre. Poi, zenzero fresco, miele, limone e un coltello affilato, così possiamo farci il tè allo zenzero, miele e limone. Due bottiglie di Bordeaux o quell’altro vino francese che non so pronunciare, tanto ghiaccio pulito, non ghiaccio dove un orso polare ha posato le zampacce fangose (gli orsi polari sono orsi, giusto? Non come i panda, che sono dei suini). E un altro po’ di ghiaccio per dopo lo show (lasciate stare i panda). Una copia del New York Times, idealmente recente, meglio se di oggi. Cavolfiori e broccoli, ben tagliati e buttati nella spazzatura, perché li odio. Due bottiglie di succo di mirtillo, solo mirtillo, niente mirtillo al limone o mirtillo al tacchino: mirtillo al mirtillo va benissimo. Una cassa di bevande gassate. Birra di zenzero? Dente di leone e bardana? Non so. Limonata? Boh. E per ogni mio pasto in tour, una donazione di 50$, con ricevuta, fatta al rifugio locale per senzatetto, perché possano permettersi un cibo caldo, o freddo, come gli pare”. E questo è solo un estratto dell’Iggy Pop desiderata. Perché, come dice lui, a 76 anni gagliardi e fieri, spogliandosi ancora davanti al pubblico e concedendosi anima e corpo, “Non posso continuare a fare i capricci. Il problema della vita è che a un certo punto si ferma”. Ma la sua va ancora avanti, convinto di essere lo strumento per illuminare il pubblico.
Eminem, 51 anni, 166 milioni di dischi venduti, 4 Grammy e 1 Oscar per la colonna sonora di 8 Mile, film di cui era protagonista, ispirato alla sua storia, ha recentemente dichiarato che la musica gli ha salvato la vita. “Non è stato facile riprendermi dopo quell’overdose quasi fatale che nel 2008 mi stava portando via. Ma ce l’ho fatta a tirarmi fuori proprio scegliendo la disintossicazione, e buttandomi completamente nel lavoro, diventando quasi un’altra persona”. Diversa dai tempi in cui, per esibirsi al festival Tennet’s Vital in Irlanda del Nord, aveva voluto un laghetto artificiale nel backstage per le sue carpe koi, varietà ornamentale che nella cultura giapponese ha il significavo di amicizia e amore. E poi, grandi piatti con sottaceti e cocomero con tutti i semi rimossi.
I Van Halen, storico gruppo rock che ha da poco inaugurato un grande murale al Guitar Center di Los Angeles dedicato a Eddie Van Halen, morto di tumore nel 2021, da anni presentano una richiesta maniacale: una ciotola di M&M’s rigorosamente senza nessuna caramellina marrone. Anche una sola, in mezzo a tutte quelle dei tanti colori, comporta l’annullamento del concerto, ma con il cachet corrisposto comunque. Hanno spiegato che non è un capriccio, ma una prova di attenzione e rispetto per le altre richieste molto più importanti che riguardano attrezzature e allestimenti vari. Questo perché durante un concerto il palco non era stato costruito secondo le indicazioni date, e gli strumenti e l’equipaggiamento della band avevano sfondato il palco stesso, causando 80.000 dollari di danni e ferite gravissime a uno dei tecnici. In quell’occasione, c’erano M&M’s marroni nella ciotola.
Axl Rose, voce dei Guns N’ Roses, reduci dal trionfo al Circo Massimo di Roma nel luglio scorso, unica data italiana, ha ricordato quando, fino a pochi anni fa, voleva che il suo camerino fosse completamente dipinto di nero e decorato con rose rosse e bianche. Poi ha abbandonato le pareti addobbate, pretendendo però regolarmente un tappeto, sei lampade, un grande tavolo imbandito con melone cubico, sette varietà di formaggio, e vasetti di miele a forma di orso. “Con il tempo, sono diventato meno capriccioso”, ha dichiarato con sincerità.
Gli AC/DC, i più umili del rock, volevano e vogliono ancora solo un po’ di formaggi inglesi con crackers, barrette al cioccolato e assolutamente niente birra né altri alcolici. Così poco che la notizia è ancora più clamorosa.
E poi, anche nel mondo del cinema, al di là delle richieste capricciose e bizzarre, ci sono le piccole manie, debolezze e rituali confessati con candore. Charlize Theron ha confidato la sua mania dell’ordine, che le crea problemi anche nella vita sentimentale. “Odio avere la casa piena di roba fuori posto e getto via tutto quello che vedo in giro, pure se non mi appartiene. Tempo fa stavo con un uomo decisamente disordinato, e quando andava fuori città mi ritrovavo a liberarmi di un po’ delle sue cose. Non potevo farne a meno, come un istinto compulsivo. Una volta gli buttai un paio di scarpe. Poi mi disse che erano le sue preferite. Forse avevo dato un calcio alla nostra storia disordinata”.
Leonardo Di Caprio sorride di una sua mania infantile: “La mia ossessione erano i marciapiedi. Da casa a scuola, dovevo sempre mettere i piedi sugli stessi blocchi, addirittura sulle stesse crepe nel cemento. E se attraversavo sulle strisce, dovevo sempre stare su quelle dipinte di bianco, magari allungando il passo. Poi, crescendo, mi è passata, ma ogni tanto mi trovo a farlo ancora per gioco”.
Colin Farrell, appena finite le riprese di The Penguin nel ruolo di Oz, nuovo capitolo della serie Batman, ha raccontato una piccola scaramanzia: come sempre, nel primo giorno di lavorazione, indossava un paio di boxer di cotone stampato con dei trifogli, in omaggio alla sua terra d’Irlanda.
Cameron Diaz ha il terrore dei germi, e si lava le mani in continuazione, fino a cento volte al giorno, al punto che spesso per aprire le porte usa i gomiti.
Tra gli sportivi, David Beckham ha l’ossessione dell’ordine, della precisione assoluta. “Intorno a me, tutto deve essere disposto in maniera simmetrica, quasi maniacale, un disturbo che mi costringe ad allineare tutte le cose o a disporle a coppie, una accanto all’altra, e anche gli interruttori debbono essere sempre allineati. In frigorifero tutte le insalate devono stare su un ripiano, il cibo cucinato su un altro, e le bevande su un altro ancora. Le bibite devono essere sempre nell’identico numero: se ci sono tre Diet Coke, devono esserci tre succhi di frutta, tutti sistemati simmetricamente”.
E poi, c’è Luciano Spalletti, il nuovo commissario tecnico della Nazionale, che ha confidato che porterà sempre in panchina, come portafortuna, la bandiera azzurra che sua madre gli aveva cucito dopo aver esultato nel 1970 per il 4 a 3 contro la Germania. E qui, al di là delle piccole grandi manie personali, speriamo tutti che il portafortuna funzioni veramente.

Copertina di Christa

About the author

Lucia Castagna

Lucia Castagna, innamorata da sempre della parola e delle cose da raccontare, giornalista professionista, è arrivata alle testate
di maggiore prestigio come inviata, capo redattore e direttore. Autore televisivo e docente di comunicazione, sta scrivendo il
suo primo romanzo.

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