Verner, classe ’77, da sempre chitarrista e da una decina d’anni cantautore. Nel 2009 pubblica il suo primo album dal titolo Il Mio Vestito con il quale riceve buone recensioni e la possibilità di esibirsi live tra locali e festival. Il suo ritorno sulla scena musicale risale a pochi giorni fa con l’uscita di Fiori dal Limbo, il suo secondo cd, che si presenta in una versione veramente originale, una sorta di cofanetto con 6 cartoline/copertine dell’artista Mara Cerri.
Nel panorama della musica d’autore in Italia, ultimamente, succede proprio poco, per lo più si vivacchia sul lavoro di pochi e vecchi autori, mentre il nuovo fa fatica ad avanzare. Verner si è fatto le ossa nella scena alternativa bolognese, e si sente.
Le sue canzoni hanno strutture apparentemente semplici, forse meno pop del passato, le trame di chitarra vanno su e giù con i toni e le atmosfere costruite dagli strumenti acustici generano un caldo alito di vento. Molte sono le tracce che ci piacciono particolarmente, tra queste citiamo la title track Fiori Dal Limbo, dove l’acustica e l’elettrica vanno a braccetto, tra riff delicati ed energiche aperture melodiche si racconta del risveglio, come reazione all’immobilismo.
Cose Semplici ci regala un salto nel passato, un ritorno nei luoghi dell’infanzia e dove una corsa tra le stanze vuote davano un senso di libertà.
La ballata Giorno di Riposo come anche Inutili Verità hanno un grande potere espressivo, giocano con il folk inglese e alternano magistralmente momenti cupi a impennate melodiche.
Tutto il disco è stato suonato insieme a bravissimi compagni di viaggio quali: Simone Cavina alla batteria (Yuppie Flu) e Luca Nicolasi al basso.
Claudio Donatelli