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Una villetta a schiera vista mare

Scritto da Sylvie Freddi

La famigliola iniziò a immaginare la loro vita nella nuova casa. Si fecero prendere dalla visione del tramonto sul mare, dalle corse sulla spiaggia e dalle serate in giardino

“Guardate oltre tutto questo e immaginatevi seduti qui, la sera, con un bicchiere di vino a guardare il tramonto”
Il promotore immobiliare fece ampi gesti a evocare, davanti agli occhi di quella famigliola, la loro villetta virtuale.
“Qui, il salone con portafinestra che si affaccia sull’azzurro del mare”
La famigliola, composta da padre madre e due ragazzini si concentrò cercando di trasformare i ferri arrugginiti e i monconi di cemento nel loro futuro salotto.
Uno dei bambini il più grande, raccolse da terra un quaderno di scuola e si mise a sfogliarlo. Ogni pagina aveva un disegno e sotto, con un inchiostro blu, c’erano scritte in arabo. La madre con un gesto improvviso glie lo strappò di mano e lo buttò dietro, in mezzo a un cumulo di immondizia.
“Tutte queste macerie che vedete, ovviamente verranno levate via dalle ruspe. Andate oltre, immaginate dunque un giardino con rose e gelsomino, dove lei signore potrà fare dei meravigliosi barbecue”
Sempre più entusiasta, la famigliola iniziò a immaginare la loro vita nella nuova casa. Si fecero prendere dalla visione del tramonto sul mare, dalle corse sulla spiaggia e dalle serate in giardino.
“E lei signora, invece qui” la chiamò l’uomo da dietro un pezzo di un muro “Invece qui abbiamo pensato per lei a una cucina, bella…”
“Che puzza mamma” lo interruppe il ragazzino più piccolo, tappandosi il naso.
Con la punta dello stivale, l’uomo fece volare via un pezzo di mano in putrefazione “…dunque una cucina di design, con un’isola centrale, su cui la mattina i suoi bambini potranno fare prima colazione”
“Sì, ma puzza!” continuò il ragazzino.
“Non fate caso a lui, a me piace, piace moltissimo” intervenne, un pò imbarazzata, la madre.
“Lassù,” continuò l’uomo indicando un punto vago in aria, “ci saranno le camere e i bagni, ovviamente con piastrelle di design e docce moderne.”
“Sì, mi piace, che bello!” la donna batté le mani.
L’uomo continuò a parlare delle meraviglie di quella villetta vista mare.
Uno dei due ragazzini iniziò a strattonare la mano del padre. “Papà, papà”
“Stai buono, ascolta quello che dice il signore”
“Guarda quelli lì… ho paura”
Davanti a loro un uomo e una bambina, completamente coperti dalla polvere, li fissavano senza espressione, sembravano zombi.
“Chi sono?”
“Non sono nessuno, figlio mio.”
“Sciò, sciò” gridò il promotore cercando di mandarli via.
“Non vi preoccupate sono gli ultimi rimasti, ma presto anche loro non ci saranno più” aggiunse per rassicurarli.

About the author

Sylvie Freddi

Spazio, ultima frontiera. Io sono S e vi racconterò i viaggi dell'astronave Quatsch durante la sua missione diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

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