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Tom Odell e la generazione dei nuovi romantici

Scritto da Annalisa Nicastro

Due ore che passano leggere e spensierate in compagnia di un giovane semplice ed esuberante che sembra non curarsi delle “scene” e delle mode che interessano tanti suoi coetanei

Il 9 Marzo Tom Odell torna in Italia e incanta il pubblico dei Magazzini Generali.

Ventitrè anni, classe 1990, nato e cresciuto nel west Sussex, Inghilterra, capelli dorati e visino acqua e sapone.
Nelle sue canzoni Odell parla d’amore, non dell’amore platonico ma piuttosto dell’ impossibilità di riuscire a trovare un sentimento autentico e duraturo.
L’amore è il fil rouge del suo ultimo disco Long Way Down, vincitore del premio della critica ai Brit Awards.
Le sue canzoni sono totalmente autobiografiche e risentono dell’influenza dei suoi autori preferiti, tra cui Hemingway, e della musica ascoltata in adolescenza: Bob Dylan, Tom Waits, Elton John e in tempi più recenti Arcade Fire, James Blake e Anna Calvi.

Il pubblico dei Magazzini è numeroso e ben assortito. Si passa da sedicenni in visibilio che urlano frasi d’amore e recitano a menadito i testi delle sue canzoni, fino ad un target più agè, appassionato e malinconico.
Odell è carismatico e amichevole. Impara per l’occasione le frasi italiane di rito e dedica addirittura una canzone a Milano.
Si passa da momenti di grande energia e strimpellate rockeggianti corali, supportati da un’incisiva scenografia, ad atmosfere più soft, fatte di immagini oniriche, acerbo romanticismo, voce intima e contrappunti dolci al pianoforte.
Una performance nel complesso fresca, orecchiabile e ben strutturata.
Alcune cover, tributo a Etta James e Paul Simon, un bis che si apre con la hit più conosciuta Another Love e la presentazione del nuovo singolo Parties.
Due ore che passano leggere e spensierate in compagnia di un giovane semplice ed esuberante che sembra non curarsi delle “scene” e delle mode che interessano tanti suoi coetanei.

Noemi Bruni

Di seguito la scaletta del concerto:

Long Way Down
Hold Me
Can’t Pretend
Sirens
Sense
Daddy
Till I Lost
Video Games
(Lana Del Rey cover)
Grow Old With Me
Alex
I Know
Supposed to Be
Another Love
Encore:
Gone at Last
(Paul Simon cover)
See If I Care
Parties
I Just Want to Make Love to You
(Etta James cover)
Cruel

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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