Un ragazzetto belloccio, una voce graffiante e una chitarra. Non serve nient’altro.
Questo è George Ezra che con la sua voce profonda e raffinata si esibisce live il 13 Marzo sul palco del Tunnel di Milano.
Di origine anglosassone, Ezra ha una formazione che trova le sue radici nel blues di Woody Guthrie e nel grande talento del maestro della chitarra a 12 corde Leadbelly.
Il suo sound conosciuto dal grande pubblico per la ballata Budapest, e’ caldo e avvolge completamente il locale nonostante sia totalmente unplugged, non supportato nè da una band nè da ulteriori strimpelli stilistici o scenografici.
L’atmosfera è amichevole, quasi da pomeriggio in campagna.
Il pubblico segue in modo coinvolto questo giovane cantante inglese che in maniera talvolta timida e imbarazzata presenta i suoi pezzi.
C’è un clima folk e divertito, catturato dall’intensità del timbro e dei brani dell’artista. Breve e d’impatto la performance che nel giro di un’ora si conclude; la discografia di Ezra è infatti breve e alle prime armi, ma non per questo sterile. Dopo i brani del suo Ep “Did you hear the rain’ presenta un pezzo nuovo di zecca e lascia il pubblico soddisfatto.
La saggezza che trapela dai suoi pezzi e dalla sua esibizione non sembra consona alla sua età, in bilico tra retró e modernità; se chiudi gli occhi non immagini di avere davanti un ragazzetto mingherlino di 19 anni.
Insomma che dire, ‘chapeu’ e in bocca al lupo per George Ezra.
Noemi Bruni