Recensioni

Tiziano Ferro – Accetto Miracoli

Scritto da Marco Restelli

Accetto Miracoli è un bellissimo disco da ascoltare

A tre anni di distanza da Il mestiere della vita, la carriera di Tiziano Ferro si arricchisce di un ulteriore tassello dal titolo Accetto Miracoli. Nel corso del 2019 due pezzi molto diversi l’uno dall’altro ci avevano accompagnato come assaggi del nuovo disco, uscito il 22 novembre scorso: una non facile Buona (Cattiva) sorte decisamente R&B – con la produzione di Timbaland a farla da padrone – e la lenta title track, dominata dal pianoforte, che restituisce il TZN più crooner e più intimo, che molti suoi fan amano perdutamente. Questa dicotomia fra il primo Ferro, che richiama alla mente Rosso Relativo pur se rivisto con l’esperienza e le sonorità di oggi, e quello di L’amore è una cosa semplice (a mio avviso il suo album più maturo e centrato di sempre) accompagnerà l’ascoltatore per tutto questo interessante lavoro che contiene 13 brani inediti. Che non volesse abbandonare il ritrovato interesse artistico per le sue primissime canzoni, l’artista di Latina lo aveva fatto capire con il succitato LP precedente (letteralmente dominato da quello stile), ma evidentemente questa volta voleva trovare una sintesi fra queste due anime e dare il giusto spazio ad entrambe.
Non credo che la scelta sia stata commerciale, perché oramai il ragazzo ha le spalle talmente grosse da potersi permettere di indirizzare il proprio percorso verso i sentieri che più lo emozionano e lo fanno sentire vivo. E questa spontaneità, secondo me, è abbastanza palpabile a beneficio della qualità di Accetto miracoli. In altre parole, è come se si sentisse una positiva rilassatezza che aleggia ovunque e forse anche una ritrovata serenità che lo rende più forte di prima.
Il brano elettronico d’apertura Vai ad amarti ha un mood quasi dark e la melodia è tutt’altro che orecchiabile ma, nonostante questo lascia il segno come spesso è già accaduto con altri episodi iniziali (penso a 111 o Tarantola d’Africa) che a primo ascolto lasciarono perplessi, ma poi si sono fatte apprezzare col tempo proprio per la loro unicità.
Amici per errore la cui linea melodica ricorda vagamente, guarda caso, un pezzo sull’amicizia di Cocciante (Per un amico in più), è una ballata acustica vincente che ha tutte le potenzialità per diventare un suo nuovo classico.
Balla per me, l’attesissimo duetto con Jovanotti, non tradisce le attese ed è verosimile che possa diventare un singolo estivo, vista la verve fatta di ritmo e leggerezza che l’attraversa.
In mezzo a questo inverno (terzo singolo), piano e voce ma arricchita da un crescendo di archi, è forse la canzone più bella dell’album insieme alla succitata Accetto Miracoli e quando verranno cantate negli stadi di tutta Italia (le date si stanno già moltiplicando a Roma e a Milano) regaleranno facilmente emozioni. Come farebbe un uomo dal suono essenzialmente urban (per usare un lessico tanto caro a TZN) sa trascinare come non succedeva dai tempi de Lo Stadio, pur non avendo le caratteristiche di inno di quest’ultimo. Altra canzone da 8 pieno è Il destino di chi visse per amare, storia di una storia d’amore che sembra finita in cui Tiziano ci ricorda anche, simpaticamente, che ormai ha quasi 40 anni.
Chiudo con una personalissima constatazione: quando avevo sentito un anno fa che di questo Accetto Miracoli il Deus ex machina in studio sarebbe stato Timbaland ho temuto fortemente il dominio totale di ritmi sincopati in ogni traccia a discapito delle canzoni “suonate” con strumenti tradizionali. Invece, la presenza del produttore americano in fin dei conti è stata discreta e si è fatta sentire soprattutto nelle sole canzoni R&B (ascoltare Un uomo pop per capire di cosa sto parlando).
Risultato: un bellissimo disco da ascoltare in questo Natale (c’è anche un bel pezzo che ne fa respirare l’aria intitolato Casa a Natale), ma anche negli anni che verranno.

About the author

Marco Restelli

Originario di Latina, ma trapiantato ormai stabilmente a Bruxelles. Collaboro con diversi siti musicali. Collezionista di dischi dai primi anni '80, ascolto praticamente ogni tipo di musica, distinguendo solo quella che mi emoziona da tutto il resto.
In progetto: l'attività di promoter di eventi live di artisti emergenti nel Benelux. Sono orgogliosamente cattolico, ma ritengo che la tolleranza sia alla base delle relazioni umane. Se dovessi salvare un solo disco, fra i miei 3500, sceglierei "Older" di George Michael. La mia più grande passione, oltre alla musica: la mia famiglia e i miei tre bambini.

error: Sorry!! This Content is Protected !!

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Con questo sito acconsenti all’uso dei cookie, necessari per una migliore navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai su https://www.sound36.com/cookie-policy/

Chiudi