Avete presente quel capolavoro suonato da Keith Jarret per solo pianoforte, chiamato The Koln concert?
Parlare di Sullivan non è per niente scontato e non così facile descriverne il suo immenso talento esibito a La Tenda di Modena con solo il pianoforte a coda, al centro del palco, sovrastato da luci color rosso fuoco.
Sullivan dopo tanti anni di sperimentazioni con vari gruppi ha finalmente deciso di fare tutto da solo, mettendo a frutto la sua esperienza passata rendendosi ancor di più individualista del suo strumento. Per arrivare a fare tutto ciò ha prima suonato con Dee Dee Bridgewater e Peter Bernstein, per citare alcuni nomi di spicco, tracciando una linea di demarcazione ben precisa, senza però snaturare se stesso. Ha imposto a sé delle bellissime armonie e idee ritmiche attraversando con la chiarezza del suono emesso e scrivendo frasi cosi diverse tra loro, quindi è riuscito a trovare ascoltatori nuovi. La forza dei soli di Sullivan è la commozione ogni qual volta termina un brano, girando la testa dalla parte opposta del pubblico, o chinandosi sopra i tasti del pianoforte.
Il concerto è durato circa un’ora e mezza, a metà serata guardando il suo orologio, il pianista di New Orleans con il microfono in mano e una buona dose di commozione, ha spiegato con molta cura e calma al pubblico, i suoi brani e tutto ciò che sente ogni qual volta appoggia le dita sui tasti. In tutto questo, Sullivan collega con molta attenzione vari stili musicali da lui stesso attraversati, questa volta la sfida era molto importante perché bisognava anche convincere il pubblico più scettico. Nessuna stanchezza pervenuta dal pubblico numeroso, l’attenzione è stata altissima fino alla fine, e per non essere di meno dal pianista, non si è chiesto il bis, perché andava bene così.
Sullivan Fortner pianoforte solo
27 11 2023 La Tenda (Mo)
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