Recensioni

Seta – Venere Tascabile

Scritto da Gigi Fratus

Un lavoro a tratti visionario che cattura

Terza fatica per la band veronese capitanata dal barbuto frontman Luca Tosato e bisogna riconoscere che la crescita in positivo si nota eccome. Di certo la produzione del disco, affidata a Megahertz (già collaboratore di Morgan), ha contribuito non poco a rendere piu’ omogeneo e fruibile il processo creativo della band di Cerea, ma bisogna riconoscere che la maturazione del combo veneto è piu’ che evidente rispetto al passato.
Si parte subito alla grande con un brano di grande impatto come “Resta solo il nome” dove l’intro ai synth ci cattura fin da subito con il suo incedere ipnotico. La chitarra ci regala qua e la squarci di rockil refrain è accattivante ed il tutto è sostenuto da una sezione ritmica di spessore.
Non si perde un colpo anche con la successiva Lui è Lei ( chi sei?), che tratta un argomento ancora oggi complicato da trasmettere quale l’omosessualità. Anche qui le tastiere, pompose, introducono il brano con tanto di coro epico a far da corollario. La batteria scandisce il tempo con precisione e la voce di Tosato gioca sulla varitee estensiva che lo contraddistingue da sempre. Le seconde voci nel chorus danno la giusta enfasi ad un testo veramente di pregevolissima fattura, questo brano rimanda direttamente ai primissimi Subsonica e non credo di offendere nessuno se dico che, questo, potrebbe essere un pezzo che non sfigurerebbe nella discografia di Samuel e soci, anche se l’atmosfera vagamente funky della struttura compositiva aggiunge il giusto tocco di distinguo e personalità che pone le distanze dalla band citata.
A ruota arriva Non posso stare senza, e qui l’impronta psycho/elettronica di Megahertz segna una direzione ben precisa, un buon pezzo, forse troppo dipendente dall’elettronica ma, comunque, ben strutturato .
Dare un senso ci riporta verso sponde piu’ rocckeggianti, soft/rock per l’esattezza. Quel rock d’autore che tanto manca, oggi, nel panorama musicale italiano. Anche di questo bisogna dare merito ai Seta, l’intermezzo di tastiera nella seconda metà del pezzo è qualcosa di oniricamente meraviglioso.
E si torna prepotentemente al Rock fatto di chitarre distorte e sezione ritmica potente con Prendere o Lasciare. Anche questo brano ha chiari riferimenti (dai Negrita al grunge o post-grunge di Seattle) e affonda le sue radici nella musica degli anni ’90/00, ma lo fa con classe, non limitandosi a citare un periodo, ma riproponendolo in una veste moderna e molto personale.
La title-track è giocata su un giro di basso interessante ( ma non efficacissimo a mio parere ), sulla voce impeccabile di Luca e su chitarre che entrano ed escono come lame taglienti, in verità, per essere la canzone che dà il titolo all’album manca un po’ di nerbo, distribuito piu’ che egregiamente in tutto il resto del disco.
In piena atmosfera Disco Labirinto si palesa Decideremo in volo probabilmente il mio brano preferito. La struttura è ottima, batteria e basso scandiscono il tempo magnificamente, le tastiere ricamano e sostengono tutto con maestria. La chitarra di Lorenzo fa un lavoro a tratti oscuro ma di grande utilità, e la voce di Luca Tosato ci regala una grande performance canora. Sicuramente il mio pezzo!
Omar Pedrini ci regala la sua partecipazione a Piove, cavallo di battaglia dei grandissimi Timoria dei bei tempi. La rilettura di questa pietra miliare del rock nostrano, declinata in chiave moderna e originale ci convince appieno, fino a farci finire…tutti giu’ per terra!.
Il disco si conclude con Sotto il peso dei pensieri ed anche qui spiccano le doti vocali del frontman che dà prova di tutte le sue qualità. La struttura e la linea compositiva del brano rivelano in tutta la loro complessità la direzione artistica che la band intende perseguire.
Musica di altissimo livello in simbiosi con liriche tutt’altro che scontate o frivole, il tema trattato, in questo caso è quello relativo all’eutanasia e l’argomento viene esplicitato in tutta la sua forza dirompente attraverso il genio dei Seta.
Un lavoro a tratti visionario, come i migliori film della Bigelow o dei Fratelli Wachowsky (lascio a voi trovare i riferimenti cinematografici piu’ consoni) con interessantissime divagazioni che, partendo da una solida base rock, si espandono alla ricerca di interazioni con altri generi musicali creando sonorità che sono il marchio di fabbrica del combo veronese.

TRACKLIST:
1.Resta solo un nome
2.Lui Ë lei (chi sei?)
3.Non posso stare senza
4.Dare un senso
5.Prendere o lasciare
6.Venere Tascabile
7.Decideremo in volo
8.Piove
9.Sotto il peso dei pensieri

BAND:

Luca Tosato: voce
Rudy Boss Ferrarese: basso
Alberto Rossetti: tastiere/synth
Lorenzo Meuti: chitarra
Matteo Ortolani: batteria

https://www.setaofficial.com/
https://www.facebook.com/vrecmusiclabel/

About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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