Recensioni

Scumbag Philosopher – It Means Nothing So It Means Nothing

Scritto da Claudio Donatelli

Il linguaggio musicale di cui si fanno promotori si riallaccia ai tanti messaggi lanciati nel passato dalla musica punk inglese. Lungo le 9 tracce del disco lanciano slogan mirati di volta in volta a destabilizzare il senso comune delle cose

La band Scumbag Philosopher arriva da Norwich, è un quartetto che debutta con il disco It Means Nothing So It Means Nothing, edito dalla Words Music di Minneapolis. In passato si facevano chiamare F***Dress, ma poi, come vuole la legenda, hanno venduto il nome ad una catena di abbigliamento per bambini e sono diventati Sumbag Philosopher.
Il linguaggio musicale di cui si fanno promotori si riallaccia ai tanti messaggi lanciati nel passato dalla musica punk inglese. La musica può essere un elemento fondamentale per veicolare informazioni di rottura con la quotidiana consuetudine. Le parole, volutamente non cantate da Grant Madden, sono perfettamente misurate nelle dosi di ironia da una parte e critica sociale dall’altra. Così Grant e Anne Reekie, l’altra voce della band, lungo le 9 tracce del disco lanciano slogan mirati di volta in volta a destabilizzare il senso comune delle cose. Tra le vittime troviamo i fan dei Radiohead, le grandi corporazioni finanziarie, i social network, la solitudine e l’indifferenza! Beh, tanta carne al fuoco!
Alle parole i Sumbag Philosopher affiancano un sound mono tono, ripetitivo, quasi alienante, tipico delle band nate dalle ceneri dell’ardore punk UK. Ma l’elemento che distingue la band di Norwich da quelle passate esperienze sta nelle aperture melodiche delle due voci, nelle sfumature morbide del loro guitar rock. La produzione artistica risulta più in linea con i tempi, infatti le scelte melodiche rendono il lavoro più accattivante, i suoni sono taglienti ma spesso messi in secondo piano rispetto alle voci. In questo i Chumbawamba hanno fatto scuola.
Il disco risulta così molto omogeneo, gradevole, ironico con impegno, coinvolgente. Buon esordio per gli Scumbag Philosopher. La canzone God Is Dead So I Listen To Radiohead merita una nota di merito particolare perché racconta, ovviamente con ironia, il tipico fan dei Radiohead, nelle sue manie e che manifesta continuamente il suo senso di onnipotenza! Ah, finalmente un po’ di giustizia!

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Claudio Donatelli

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