Dopo il successo del debutto Disponibile Anche In Mogano, che li ha consacrati nell’Olimpo delle band indie emergenti, con questo nuovo disco il gruppo bolognese vuole bissare il successo e trovare un posto di rilievo nell’universo discografico. Loro stessi hanno definito Dalla Terra A Marte come “un lavoro che li porterà molto lontano”.
Sviluppato come un concept, l’album si apre con “Astronauta”, un pop elettronico le cui forme sono ben delineate dalla voce effettata di Nelson Venceslai.
In un ambiente fortemente contaminato dai Pinguini Tattici Nucleari affiora “La Libertà”, un brano da cantare ad alta voce in automobile, fregandosene del tizio della macchina avanti che ci guarda male dallo specchietto retrovisore.
“Freddo Cane” mostra l’anima fragile della band, mentre la sbarazzina “Looney” azzera la tristezza e alza a palla i decibel del divertimento.
Anche “Lupo” è una traccia molto party addicted, ma l’ingombro del “facciamo festa per forza” viene sbaragliato dalla romantica “Dalla Terra A Marte”. Il disco è tutto fuorché una condensa di ripetitività: il funky di “Alveare”, infatti, resta incagliato nell’adagio alienato di “Martedì”.
Altrettanto inattesa è la folgorante “Sentiero Ripido”, con una sezione strumentale da brividi. Le ultime cartucce sparate sono lo svago di “Bim Bum Bam” e “Mappamondo” e l’apporto delle stranianti “Crescere” e “Precipitare”, messe vicine a chiudere il plot non credo per caso. Il crescere troppo in fretta può portare a una rapida discesa, anche se con la musica dei rovere questo pericolo è lontano anni luce. Forse confinato proprio in un’altra galassia.
rovere – Dalla Terra A Marte
I rovere sono nell’Olimpo delle band indie emergenti