Nel 1991, la band di Athens dopo aver sbancato tutto con l’album Out of time – trainato dalla ormai mitica Losing my religion– pubblicarono quello che è da molti considerato il loro capolavoro assoluto: Automatic for the people. Ogni canzone di quel disco meriterebbe una dedizione particolare, senza dubbio, ma ce n’è una che certamente ha un particolare fascino per la sua malinconia (ballata voce e piano da brividi) e per le immagini che riesce ad evocare: Nightswimming.
Il testo, come nella tradizione, di Stipe e compagni resta in parte ermetico in alcuni passaggi e in questo forse si distingue da quelli che vi abbiamo proposto fino ad ora, sempre molto cristallini nella loro “esposizione”. Tuttavia, il fascino di questo pezzo è talmente forte che non abbiamo resistito a inserirle nelle nostreRock Story, tentando di aprire una breccia di luce nei versi più oscuri.
Il brano è di fatto un ricordo ad alta voce di una calma notte di fine estate nella quale il protagonista racconta il momento magico di un bagno. La vecchia fotografia che ha sul desktop del pc è la fonte dalla quale scaturisce poi la sequenza di immagini che gli tornano alla mente. La maglietta dimenticata vicino la riva, la luna bassa sull’orizzonte sono solo alcuni dettagli solo apparentemente insignificanti che contribuiscono a far comprendere l’emozione di quella imprudenza.
Nightswimming deserves a quiet night
The photograph on the dashboard, taken years ago
Turned around backwards so the windshield shows
Every streetlight reveals the picture in reverse
Still, it’s so much clearer
I forgot my shirt at the water’s edge
The moon is low tonight
Nightswimming deserves a quiet night
I’m not sure all these people understand
It’s not like years ago
The fear of getting caught
Of recklessness and water
Gli aspetti sentimentali e la nostalgia (“certi ricordi vanno via…rimpiazzati dai giorni che passano”)non tardano ad essere richiamati. C’è il rimpianto per quella luna, ma (è una mia personale lettura, ma ovviamente non posso esserne certo) anche per la persona che ha scattato la foto, restando fuori dall’acqua e che, in quel momento particolare, poteva invece essere là con lui, fianco a fianco “in orbita intorno al sole più bello”. Verosimilmente si tratta di una metafora di un grande amore che le due persone potevano provare l’uno per l’altro a quel tempo, o forse avevano provato in precedenza.
They cannot see me naked
These things, they go away
Replaced by everyday
Nightswimming, remembering that night
September’s coming soon
I’m pining for the moon
And what if there were two
Side by side in orbit
Around the fairest sun?
Che le cose fra lui e l’altra misteriosa persona non siano andate nel verso giusto lo si deduce dagli ultimi versi della canzone vista la reciproca incapacità di entrambi di capirsi e conoscersi veramente. Ma lui non se la sente di giudicarla per com’è andata fra loro.
Come in un cerchio, Nightswimming finisce proprio tornando da dove era cominciata…cioè da quella foto piena di riflessi delle luci sull’acqua: tanti quanti sono i ricordi di quel momento che purtroppo non tornerà più.
That bright, tight forever drum
Could not describe nightswimming
You, I thought I knew you
You I cannot judge
You, I thought you knew me
This one laughing quietly underneath my breath
Nightswimming
The photograph reflects, every streetlight a reminder
Nightswimming deserves a quiet night, deserves a quiet night
I REM hanno sempre scritto canzoni che lasciano il segno sotto la pelle, è una loro prerogativa speciale che gli permette – anche con semplici elementi e frasi lasciate a mezz’aria – di mettere in subbuglio l’anima di chi ascolta: è la forza straordinaria della poesia e della musica unite insieme.
In quest’ottica, Nightswimming resta, a mio avviso, l’episodio più efficace di una carriera artistica a dir poco pazzesca.
ROCK STORY # 12 NIGHTSWIMMING (BY R.E.M.)
Continuiamo a pescare, nell’oceano infinito della musica, le storie raccontate dai “nostri eroi” più amati, come lo sono stati e certamente lo sono ancora: i R.E.M.