“Canzoni d’emergenza” è il secondo lavoro ufficiale del cantautore romano Roberto Scippa. Nelle undici tracce il cantautore spazia dal pop rock alla canzone d’autore con arrangiamenti originali in cui chitarre acustiche ed elettriche, tastiere e synth si intrecciano con una voce molto pulita e potente.
L’album all’ascolto si rivela piacevole e l’ascoltatore viene coinvolto nella “condizione d’emergenza” che emerge in modo più o meno esplicito dai brani. In “Canzone d’emergenza” il cantautore parla di “una canzone d’emergenza sempre pronta per ogni evenienza” che ci eleva in una condizione migliore come quella di “poter vedere il cielo in una stanza”. La canzone diventa d’emergenza sia per il cantautore nel momento in cui arriva inaspettata nella sua mente, sia per l’ascoltatore che sente il bisogno di ascoltare una canzone e rifugiarsi in quei 4 minuti per isolarsi in momenti drammatici.
Si passa a momenti di cantautorato in brani come “Un naufrago” e “Il castello di carte” dove la vera melodia è resa da un dolce arpeggio di chitarra ripetuto per tutto il brano.
Degno di nota il brano “Piccole rivolte quotidiane” in cui Roberto Scippa si rivolge a chi ascolta in seconda persona, rendendolo partecipe di una condizione comune all’animo umano: quella per cui bastano piccole azioni e le “piccole rivolte quotidiane” possono aiutarci a contrastare le piccole ingiustizie quotidiane con cui si combatte ogni giorno.
Sgabris