Ricorda il domani, potrebbe essere un giorno migliore…
“Ovunque tu sia, al piano di sopra o al piano di sotto: Minneapolis, urla per Paul Di’Anno!”. Queste sono state le parole usate da Bruce Dickinson frontman degli Iron Maiden, durante il concerto che la band ha tenuto all’Xcel Energy Center di St. Paul, Minnesota, prima di suonare The Time Machine, una delle canzoni dell’ultimo album della band Senjutsu (il Giappone torna sempre…). Dovuto omaggio verso chi diede un grande contributo alla popolarità della “vergine di ferro”.
La sua carriera è iniziata in modo esplosivo quando nel dicembre del 1978 diviene il cantante degli Iron Maiden.
Questa formazione, diede vita al primo EP autoprodotto (extended play – supporto fonografico che contiene più tracce rispetto ad un singolo) The Soundhouse Tapes e in seguito agli album “Iron Maiden” e “Killers”, consolidando così per sempre, il concetto di heavy metal made in U.K.
Con successi senza tempo come Iron Maiden, la nostalgica Remember Tomorrow, la potente e liberatoria Running Free, Phantom of the Opera, Killers, Wratchild, ecc., il gruppo ha influenzato numerosi musicisti e band, responsabili anche della creazione o dello sviluppo di molti sottogeneri nella musica metal, proprio grazie alla voce di stampo blues di Di’Anno.
All’anagrafe Paul Andrews, nato a Chingford borgo dell’Outer London, britannico a tutto tondo; artista tanto deciso musicalmente parlando quanto sensibile e fragile nella vita, è stato per tanti vittima di sé stesso, incapace purtroppo di non reggere l’urto con le tante insidie trovate lungo il suo cammino.
Eppure, nel mentre della nascita di particolari “vibrazioni” britanniche, ecco che la sua voce da vera e propria “beast” diviene una delle prime icone di questa “nuova forma musicale” che stava sorgendo e che tutti iniziarono a chiamare New Wave of British Heavy Metal.
L’ondata NWOBHM cominciò ad emergere, era un nuovo stile di heavy metal classico, ritenuto più puro rispetto alle sue forme degli anni settanta, generalmente con meno influenze blues e hard rock rispetto ai primi esponenti del genere come Led Zeppelin, Black Sabbath e Deep Purple.
La debolezza dell’animo umano, spesso trasforma il virtuosismo di un dono in una maledizione che danneggia non solo se stessi, ma tutto ciò che lo circonda; a causa del suo comportamento elettrico e turbolento soprattutto durante i concerti, unito poi all’abuso di alcol e droghe, Paul alla fine del 1981 venne sostituito da Bruce Dickinson e licenziato dal gruppo, anche se lui sostenne di essersene andato di sua volontà.
L’addio con i Maiden però non allontanò il frontman dalla scena musicale e infatti in seguito, Paul Di’Anno fondò nel 1983 prima i Lonewolf, rinominati poi come Di’Anno, e in seguito i Gogmagog con Pete Willis (ex chitarrista dei Def Leppard), i Battlezone ed infine i Killers, oltre a cantare con i Praying Mantis, anche se non riuscì mai più a raggiungere il successo conosciuto con i Maiden.
Questa icona dell’heavy metal con il cuore di un ribelle punk rock non si è mai risparmiata nella sua vita, ma ha sempre dato tutto per la musica e per i fan, e grazie a loro, catturati anche dal suo immortale carisma che è riuscito per anni a non sparire definitivamente dalla scena musicale mondiale.
Si sposò ben cinque volte ed ebbe sei figli, fortemente critico nei confronti della Chiesa cattolica, nel 2005 pubblicò la sua autobiografia intitolata The Beast.
Dopo aver vissuto in Brasile per vari anni tornò a vivere nel Regno Unito, a Salisbury, e nel 2006 pubblicò il suo ultimo album solista, The Living Dead.
La cronaca della sua vita poi ci racconta che; Il 13 febbraio 2011 venne arrestato per frode poiché percepiva dalla previdenza inglese una pensione di invalidità per inabilità lavorativa mentre continuava a esibirsi sui palchi di tutto il mondo (oltre 60 concerti l’anno nel 2006 e 2007). L’11 marzo 2011 il giudice emise la sentenza di condanna a nove mesi di reclusione.
Venne scarcerato dopo aver scontato due mesi della pena e già il 27 agosto 2011 tornò a esibirsi dal vivo alla Festa della Birra di Fabrica di Roma (VT).
Nell’ultimo decennio della sua vita, Paul ha affrontato seri problemi di salute, si sottopose a cure e interventi chirurgici al ginocchio che lo hanno portato a esibirsi su una sedia a rotelle, come l’ultimo dei sopravvissuti alla furia del metal.
Improvvisamente il 21 ottobre 2024, all’età di 66 anni si spense a Salisbury, nella contea di Wiltshire, dove risiedeva negli ultimi anni.
Steve Harris, leader e bassista degli Iron Maiden, in seguito alla scomparsa di Paul, gli ha dedicato un toccante e lungo messaggio. Appresa la notizia, anche l’ex cantante degli Iron Maiden Blaze Bayley ha voluto rendere omaggio al musicista. Molti sono stati gli artisti del panorama musicale mondiale e non che lo hanno ricordato, sottolineando come anche e soprattutto grazie a lui la band britannica abbia potuto essere così longeva.
Il mio personalissimo mondo musicale è da sempre costituito anche da questo genere musicale, che apprezzo molto e che continuo a seguire. Anche se da tanti considerato dissonante, a tratti troppo aggressivo nel suo incalzare e quindi odioso da ascoltare, ma come sostengo sempre, ognuno ha i suoi gusti e non sono dunque da criticare, continua ad esistere…
Quindi proprio ora, al termine di questo piccolo omaggio, tra “birra e metallo” mi godo la loro musica e “Ricordo il domani”!
“…Unchain the colours “…Libera I colori
before my eyes, davanti ai miei occhi,
Yesterday’s sorrows, I dolori di ieri,
tomorrow’s white lies. le innocenti bugie di domani.
Scan the horizon, Scruto l’orizzonte,
the clouds take me higher, le nuvole mi portano più in alto,
I shall return from out of fire…” Ritornerò fuori dal fuoco…”