Interviste

Qvintessence

“Il coraggio conferito dall’istinto di conservazione”

Qvintessence è il risultato della fusione di due linguaggi diversi; quello di Francesco Grandi e quello di Omar Macchione. Da dove ha origine questa fusione?
Questa fusione ha origini che derivano dagli anni passati a suonare con il Duo Acustico (Remedy Acoustic Duo) che ci ha conferito sicurezza reciproca e ci ha permesso di trovare appunto un linguaggio musicale risultante dei due.

Da quanto tempo suonate insieme prima della nascita dei QV e da dove nasce l’esigenza di scrivere pezzi propri anche perché il periodo per i musicisti è duro
La PASSIONE fa da padrona SEMPRE in quanto Rock&Roll, noi suoniamo assieme dal 2014 e nel 2017 nasce l’esigenza spontanea di esprimerci artisticamente secondo il nostro modo.

La copertina del disco rappresenta un pagliaccio. Scelta dettata da cosa?
Il Pagliaccio è una citazione Morrisoniana che vede l’io tramutare un essere umano intelligente e sensibile in un pagliaccio pronto a mandare tutto a “puttane” nel momento più importante, enfatizzando questo aspetto dell’essere umano chiamato IMPREVEDIBILITA’.
Lo abbiamo voluto come copertina perché in sede di brain storming con il nostro grafico Antonio Magro lo abbiamo visto comune denominatore negli argomenti dei testi.

Qvintessence è uscito ufficialmente il 27 maggio 2022 per conto della DeepOut Records e la cosa curiosa è che dentro il vinile troviamo anche il cd.
Noi vogliamo promuovere nel nostro piccolo il ritorno di questo maestoso e affascinante supporto che in quanto supporto fisico aiuta a fissare e capire meglio la nostra arte, magari ascoltando il disco con i testi davanti, Tuttavia volevamo premiare il fan del vinile che abbraccia la nostra stessa causa e ci ascolta, con il CD da ascoltare in macchina, inoltre anche noi ci siamo tolti lo sfizio di creare un box set deluxe edition…..

Il lancio di un disco rock ha bisogno come non mai dei live di supporto. Avete sofferto per la mancanza dei questo, causa Covid-19?
Grazie a Dio no! perché l’attività live è stata appositamente programmata post lockdown per sfruttare anche la necessità di aggregazione dei #regaz dopo ciò che è successo al mondo; le difficoltà nel trovare date live rimane sempre la stessa, per una band che fa quello che facciamo noi.
# Regaz in dialetto bolognese è ragazzi o ragazzo

Quali sono i pezzi dell’album che vi rappresentano di più e quanto di profondo e vero c’è, nei testi da voi scritti?
La profondità è un aspetto che non sta a noi valutare ma fa parte della considerazione e della libera interpretazione del prodotto da parte del pubblico, di vero invece c’è ogni singola parola, sempre molto sentita, tanto da farla diventare un tassello di un (a nostro avviso) meraviglioso mosaico. Sicuramente i brani che ci rappresentano di più sono BEE e Quintessence.

Vi considero una bellissima rivelazione nel panorama rock recente; avete una grande padronanza della musica e tanta “cattiveria” sul palco, quella giusta, quella che secondo me manca a tanti musicisti attualmente.
Grazie! Il palco sicuramente è la nostra miglior versione, d’altronde il Rock&Roll mostra la sua anima dal vivo, dove si libera di tutti gli orpelli ed è libera di vibrare nell’aria.

Per conoscervi meglio, vi chiedo di parlare un po’ di voi al di fuori del gruppo QV, per capire meglio chi siete e le vostre esperienze artistiche individuali.
Per quanto riguarda Francesco, deriva dal rock più classico per arrivare all’HardRock e al Metal suona tutt’ora in un tributo LedZeppelin/DeepPurple ha cantato per 7 anni Heavy Metal con una Band Bolognese e col Duo Acustico Remedy Acoustic Duo dove suona anche Omar.
Per quanto riguarda Omar invece ha avuto progetti di musica inedita da quando era molto giovane fino a poi iniziare a suonare con Francesco nel Duo.

Per i nostri lettori di SOund36 vi chiedo invece cosa bolle in pentola per il futuro dei QV e che consiglio dareste a chi in questo momento vuole farsi notare con la propria band.
Stiamo già scrivendo il secondo disco e vorremmo incidere un Live. Per una band che si vuole fare notare molto semplicemente gli diremmo di non forzare nessuna idea per compiacere il pubblico ma di esprimersi liberamente senza freni e gli unici compromessi che insegnano qualcosa perlomeno sono quelli con il Produttore/Arrangiatore.

Grazie ragazzi di averci concesso un po’ del vostro tempo e vi auguro un modo di cose meravigliose.
Grazie a voi è stato un piacere!

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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