C’è tanta raffinatezza nell’album di Poppy Ackroyd, Resolve (uscito il 2 febbraio per la One Little Indian) che va di pari passo con una illuminante sperimentazione musicale.
La pianista, violinista, produttrice e compositrice neo-classica, mette nel nuovo lavoro il suo classico sound fatto di pianoforte e violino ma per la prima volta, in questo album, si confronta con altri musicisti tra i quali Manu Delango con lo strumento Hang (Bjork, Anoushka Shankar), Mike Lesirge (Bonobo) per clarinetto e flauti, e Jo Qauil per il violoncello.
La polistrumentista di Brighton, nata a Londra, ha sperimentato molto nel suo full lenght sempre alla ricerca di nuovi suoni, servendosi all’occorrenza anche di carta strofinata sulle corde del pianoforte, di bicchieri di vino, fino ad arrivare al punto di coinvolgere gli altri musicisti ad esplorare ognuno il proprio strumento nel profondo, per creare suoni meravigliosi e strani. Servendosi poi del multi-traccia, Poppy Ackroyd riesce a farci sentire l’emozione di un’intera orchestra.
Poppy in questi anni si è fatta notare nella scena neoclassica sia per il suo particolarissimo stile musicale sia per il fatto di aver condiviso il palco con grandi nomi come Nils Frahm e per la sua collaborazione con la Hidden Orchestra.
Resolve è senz’altro il suo album piu’ ambizioso e allo stesso tempo molto intimo. “Trovare la luce nel buio, passando attraverso la tristezza e il senso di perdita, sviluppando una crescente forza interiore”, eccolo qui il senso dei suoi brani che uniscono la sua rara bellezza emotiva con l’eleganza delle sue composizioni.
Poppy Ackroyd – Resolve
Poppy con la sua rara bellezza emotiva firma delle composizioni di un’eleganza straordinaria