Era da molto tempo che non mi capitava di leggere una gran bella antologia come questa Musiche da Leggere – Romanzi da Ascoltare di Roberto Favaro, edita da Ricordi.
L’autore ci porta alla scoperta di un nuovo Mondo, di un modo diverso di ascoltare, quindi di leggere, delineando nel suo percorso lo sviluppo e la sperimentazione del romanzo italiano del ‘900.
E’ un invito alla lettura di 48 romanzi, che parte dalla pubblicazione nel 1889 del Piacere di G. D’Annunzio e si chiude nel 2000 con La Gita a Tindari di A. Camilleri, abbracciando la totalità degli sviluppi culturali, artistici e musicali del XX secolo, dai primi passi modernisti dunque fino alle avanguardie storiche. I 30 autori qui antologizzati hanno musicato più o meno consapevolmente il loro tracciato narrativo, hanno sperimentato nuove forme di linguaggio andandosi a intrecciare incredibilmente con le vicende contemporanee della storia musicale europea e anticipandone, quasi sempre, l’arrivo in Italia.
L’approccio di Favaro è assolutamente interdisciplinare riesce, infatti, ad aprire al confronto alcune discipline che altrimenti andrebbero avanti ognuna per la propria strada senza riuscire ad arricchirsi l’una dall’altra.
Queste ricchissime guide all’ascolto ci presentano di volta in volta per ogni autore, l’originalità di essere un compositore narrativo con le proprie peculiarità all’interno di un discorso più ampio che sottolinea le affinità estetiche tra musica e romanzo.
La materia sonora del romanzo, di cui la parola scritta si fa veicolo, apre mondi e spazi sonori certamente inediti. E’ possibile compiere una lettura sonora di molta della narrativa italiana e ricostruire il paesaggio acustico di musiche, voci, suoni che più che fare da sfondo al romanzo ne diventa la sostanza.
La scrittura come vasto universo fonico da comporre con le nuovissime regole di scrittura narrativa e musicale, questo è il leit motiv che lega Gadda con il suo mistilinguismo a Pasolini fino ad arrivare a Camilleri.
Italo Svevo sperimenta nuove forme narrative in linea con quello che accadeva anche nel campo musicale e proprio per la sua complessità “pretende” un ascolto diverso da parte del lettore. Sempre rimanendo sul tema dell’ascolto non possiamo non citare Italo Calvino e il suo Un Re in Ascolto (1986), un vero e proprio manifesto della visione novecentesca dell’ascolto.
I Wagner di D’Annunzio, Svevo e Deledda, il Bartòk di Gadda, il Luigi Nono di Rodari, il Wieniawski di Camilleri, solo per citarne alcuni, ci offrono un quadro prezioso della vita musicale italiana del Novecento.
Favaro ci suggerisce una frase di Rainer Maria Rilke e sembra anche a me un ‘ottima chiusura per questo splendido libro: “Di questo si tratta, vedete: udire in silenzio quel [romanzo] che infine ci ascolta”
Annalisa Nicastro (14.11.10)
Musiche da Leggere – Romazi da Ascoltare
Pagine Sonore della narrativa italiana del ‘900
Roberto Favaro
Ricordi Editore
pp.380, 28 euro