Recensioni

Normal Never Was – Revelations – The Remix Compilation’/Crass

Scritto da Giovanna Musolino

Intransigenti, coerenti, battaglieri, idealisti, arrabbiati i Crass hanno incarnato lo spirito ribelle e la potenza devastante del miglior punk che oggi ritorna

A poco più di un anno dall’uscita del monumentale Crassical Collections tornano i Crass con una curiosa operazione discografica. Nel 2019 Penny Rimbaud sollecita fan e artisti a remixare liberamente i brani che compongono Feeding Of The 5000, primo album della band. La risposta è travolgente: il successo dell’iniziativa, unitamente alla mutata situazione derivante dal dilagare della pandemia, fa sì che Penny e i suoi colleghi stabiliscano di devolvere il ricavato del progetto all’associazione “Refuge”, in prima linea nella battaglia contro le violenze domestiche.
All’inizio del 2021 i remixes sono più di duecento, così la One Little Indipendent Records decide di pubblicare un doppio album con una selezione dei pezzi più riusciti. Rimbaud, Ignorant e il discografico Ben Knight per mesi lavorano alacremente per districarsi nel mare magnum di materiale sonoro pervenuto e dare alla luce Revelations – The Remix Compilation.
L’album rispecchia pienamente la filosofia dei Crass, per sempre fedeli al “question everything, find your own answers”: ecco, dunque, il coinvolgimento e l’invito ai loro ascoltatori a esprimersi liberamente, a prendere quei brani, che hanno segnato la storia del Punk (e non solo) e a farli propri, a reinterpretarli secondo il proprio gusto e la propria sensibilità. Ne deriva un prodotto variegato e policromo che conferma la forza, l’importanza e il grosso seguito che ancora oggi può vantare il gruppo.
Intransigenti, coerenti, battaglieri, idealisti, arrabbiati i Crass hanno incarnato lo spirito ribelle e la potenza devastante del miglior punk. Profeti di un’anarchia non teoricamente vagheggiata, ma sentita nel profondo e realizzata concretamente. Scomodi e provocatori nei loro testi in cui si scagliano violentemente contro il razzismo, il sessismo, lo sfruttamento, il militarismo; ruvidi, grezzi, corrosivi nelle loro sonorità.
Questo album sicuramente susciterà l’interesse degli ascoltatori di vecchia data, che avranno modo di riascoltare brani storici in una nuova, inusuale, veste, ma potrebbe catturare l’attenzione anche di nuovi seguaci che, magari si avvicineranno alla band proprio attraverso questa compilation e che, incuriositi, potrebbero decidere di addentrarsi nell’universo Crass con un’operazione a ritroso.

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Giovanna Musolino

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