Interviste

New Candys: Ipnotiche visioni, dal Veneto ai palchi di tutto il mondo!

Col tempo non sei più fan di nessuno sinceramente. Risponderei di tutti gli artisti onesti che non cercano scorciatoie e che se ne fottono delle mode. Se fai parte di queste due categorie ci piaci e siamo tuoi fan!

Ho avuto il grande piacere, da loro estimatrice, di intervistare i New Candys (grazie ragazzi per il vostro tempo e disponibilità (durante il tour) e auguro a tutti i visitatori di SOund36 una buona lettura, buon ascolto di tutta la loro produzione e soprattutto consiglio di andare a sentirli dal vivo. Qui di seguito l’intervista a Fernando Nuti, autore, cantante e chitarrista della band presente nella formazione sin dagli esordi come fondatore e musicista.

Come e quando è nato il vostro progetto? A cosa è legata la scelta del nome?
L’idea iniziale è stata mia e di Diego Menegaldo, il primo chitarrista dei New Candys. Giocavamo a calcio per la squadra del nostro paese quando è nato il discorso di voler
formare una band. Poi abbiamo incontrato Stefano Bidoggia che si è aggiunto al basso e con l’arrivo di Dario Lucchesi, agli inizi del 2008, siamo veramente nati. Quest’anno la
lineup è mutata più volte per arrivare alla nuova formazione con Dario al basso e sintetizzatori, Emanuele Zanardo alla chitarra e cori e Francesco Giacomin alla batteria e sampler. Emanuele e Francesco suonavano già assieme nel loro progetto Liverpool Alligator Park. Ci tengo anche a menzionare Marco Contestabile aka Black Snake Moan che ci ha dato man forte al basso in questo periodo di transizione.
Il nome della band è uscito dopo aver visto il documentario “Dig!” con protagonisti i The Brian Jonestown Massacre e i The Dandy Warhols. Ci siamo ritrovati ispirati e a nostro
agio nell’esprimerci con sonorità vicine alle loro. Prima di vedere quel documentario eravamo presi dall’indie rock dei primi duemila, ma nonostante ci piacesse molto non ci veniva
fuori niente. Per essere più precisi, il nome New Candys nasce dall’unione tra il nome di Anton Newcombe (frontman dei The Brian Jonestown Massacre) e The Dandys,
soprannome dei The Dandy Warhols. Abbiamo suonato in seguito con entrambe queste band e conosciuto di persona tutti loro, il che è stato surreale. Col tempo il nome si è
rivelato lungimirante e coerente con la nostra storia perché cambiamo forma spesso, in tutti i sensi. Se si legge al contrario salta fuori anche Syd (Barrett), altra grande influenza postuma alla decisione sul nome, insieme ai The Jesus and Mary Chain con l’album Psychocandy.

C’è un album della vostra produzione cui siete particolarmente affezionati? Per quali motivi?
Molto difficile rispondere, comunque ora come ora ti direi il primo album ‘Stars Reach The Abyss’, non tanto per la musica in sé, quanto per i ricordi che porta. Il primo album non si scorda mai. C’era comunità di intenti, molta voglia di fare ed è stato anche divertente registrarlo, a tratti… perché spesso registrare è un lavoro più che altro stressante. Questo
accade perché si provano i pezzi nuovi per molto tempo, sia per scriverli che per suonarli dal vivo, poi però in studio hai poche ore per eseguirli al massimo delle tue capacità, il
tempo è denaro e questa non è una pressione piacevole, tanto meno stimolante. Credo che il prossimo album sarà particolarmente interessante e potrebbe essere il nostro Screamadelica. Non vediamo l’ora di entrare in studio.

Suonate spesso all’estero: Europa e nel mondo, ma vorrei partire dalle vostre origini e dal vostro territorio. Venezia è il posto dove tornate sempre con piacere? E all’estero, dove vi sentite più a casa?
Sì, Venezia resta la nostra casa-base artistica. Difficile andarci e non restare colpiti ogni volta da quanto è bella. Ha suoni diversi perché non ci sono automobili, è un tutt’uno con l’acqua, le luci di sera che si riflettono nei canali, il carnevale, le maschere… per questi aspetti la ritengo molto onirica e non passa mai di moda. Un altro motivo per cui ci sentiamo più legati a questa città rispetto a Treviso, nostro luogo di origine, è che Treviso culturalmente parlando è un cadavere. Insopportabile quanto poco venga offerto in città e provincia per gli artisti. Nel territorio veneziano, per fortuna, è un altro paio di maniche. All’estero ci sentiamo a casa in tutte le grandi città americane della West Coast, ma anche a Denver, Austin e New York. In Europa primeggia la Germania con Berlino al primo posto.

L’uso della lingua inglese per i testi è stata la tua prima scelta?
Sì, non ho praticamente mai ascoltato musica in italiano, tranne Requiem e Wow dei Verdena; quindi mettendomi a scrivere è stato naturale scegliere l’inglese, non mi è venuto mai spontaneo scrivere in italiano, suona troppo diverso.

Quali sono le tue principali letture?
Qui alzo le mani. Sono un ignorante di prima categoria per quanto riguarda la letteratura. Tra i libri letti penso che il mio preferito sia Donne di Bukowski, ma mi fa un po’ strano affermarlo perché in realtà ne ho letti troppo pochi. La mia più grande influenza è il cinema. Adoro i film e ammiro molto registi come Tarantino, Refn, Argento, Bertolucci, Fellini, Lynch, Coppola, Villeneuve e tanti altri, ma su tutti Kubrick. Ho una vera e propria ossessione per lui! Vedere come giravano è tremendamente ispirante, ad esempio come Coppola ha realizzato Apocalypse Now…. Oggi non esiste niente di lontanamente simile e vedere un regista che rischia tutto per fare un film è una figata.

I New Candys sono fan di chi principalmente?
Col tempo non sei più fan di nessuno sinceramente. Ti risponderei di tutti gli artisti onesti che non cercano scorciatoie e che se ne fottono delle mode. Se fai parte di queste due categorie ci piaci e siamo tuoi fan!
www.newcandys.com

Lineup attuale:
Fernando Nuti: testi, voce, chitarra.
Dario Lucchesi: basso, sintetizzatori.
Emanuele Zanardo: chitarra, cori.
Francesco Giacomin: batteria, sampler.
Album:
Stars Reach The Abyss (2012).
New Candys As Medicine (2015).
Bleeding Magenta (2017).
Vyvyd (2021).
Singoli, partecipazioni e EP:
New Candys (EP, 2010).
Meltdown Corp (2015), da: Stars Reach The Abyss, in: “The
Rever Conspiracy” Vol.III

Dark Love/Surf 2 (2015). Doppio a-side singolo da: New
Candys As Medicine.
Zyko (The Dandy Warhols Remix, 2022).
Everything’s Fucking Boring (feat. BUGO, 2023).

About the author

Annalisa Michelangeli

Mi chiamo Annalisa Michelangeli, nata a San Severino Marche nel 1982, ma cresciuta in un piccolo paese tra Marche e Umbria, sui Monti Sibillini. Vivo a Macerata. Amo la musica e ogni altra forma d’arte da sempre. Scrivo poesie e di recente ho pubblicato un saggio autobiografico su un mio personale percorso legato alla gestione della fibromialgia. Ho una formazione linguistica e letteraria, possiedo attestati per insegnare yoga per bambini e quello di assistente all’infanzia. Attualmente svolgo attività di docenza d’italiano per stranieri che è il mio ambito di specializzazione e mi appassiona molto. Da molti anni seguo concerti in tutta Italia, in passato con una frequenza maggiore essendo allora più libera da impegni lavorativi e famigliari: sono anche mamma di una bambina di otto anni. Nel 2007/2008 ho frequentato un corso di giornalismo musicale legato a una rivista che si occupava sia di jazz, che di rock. Ascolto soprattutto indie rock inglese e italiano, ma anche cantautori del passato, musica francese, sono curiosa di scoprire gruppi emergenti e nuove sperimentazioni nel panorama musicale.

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