Interviste

MVASounds, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

è stato un progetto ambizioso sin da subito. Suonare il rumore e il silenzio…

MVAsounds è una Factory dedita agli artisti e allo sviluppo di nuovi linguaggi e progetti creativi originali.
Tra i loro ultimi progetti prodotti come B:eat! Show me your Skillz (Una serie web dedicata al beatmaking in collaborazione con  Televisione Pirata) ci ha colpito  Six Stories About Autism l’ultimo album di Meets Vision Art. Abbiamo approfondito il discorso su quest’ultimo progetto con i tipi della MVASounds, qui di seguito troverete l’intervista che gli abbiamo fatto

Come nasce Six Stories About Autism? E da quale esigenza scaturisce?
Six Stories About Autism è un album, un progetto di ricerca musicale. La sua fase embrionale è in uno spettacolo teatrale che si poneva l’ambizioso obbiettivo di indagare gli spazi autistici utilizzando lo studio del rapporto esistente tra la danza, il light design e la musica elettronica. Lo studio è proseguito ponendo la musica e la ricerca sonora in una posizione predominante. SSAA scaturisce dall’esigenza che il progetto Meets Vision Art si pone da quando è nato: raccontare, coinvolgere, proporre dei films musicali, di forte impatto creativo.
Six Stories About Autism è composto da sei brani, sei intense storie, sei differenti storyboard che assieme creano un percorso musicale articolato ed emotivo molto forte.

Chi è stato coinvolto in questo progetto?
SSAA è stato un progetto ambizioso sin da subito. Suonare il rumore e il silenzio, coinvolgere numerosi musicisti, utilizzare in maniera anacronistica gli strumenti musicali e trasporre la musica a livello visivo. Per questo progetto è stato creato un vero e proprio staff di artisti disposti a far proprio l’obbiettivo della ricerca e indagare gli spazi autistici da un punto di vista sonoro, musicale e visivo. La fase del team bulding credo sia stata la più complessa. Sound engineers, musicisti, registi, videomakers, pittori, grafici, fotografi, danzatrici: tutti sotto lo stesso tetto per un breve lasso di tempo vissuto in maniera intensissima.

Soddisfatti da quanto ne è venuto fuori?
Assolutamente si. È stata un’esperienza superlativa dal punto di vista artistico e umano. Non posso certo affermare sia un album di facile fruizione ma il tentativo era proprio quello di creare un flusso artistico condiviso senza assoggettarlo alle logiche di mercato e a quelle della fruizione odierna. Un timing ampio dei brani, suoni ruvidi, momenti di puro noise e sound design, pezzi strumentali di pura sperimentazione, videoclip visionari prodotti con tecniche alternative.
Ci siamo letteralmente trasferiti al Mono Studio con l’intento di vivere il momento e imprimere quel mood su nastro. La cosa che più mi ha interdetto invece è come il tema dell’Autismo abbia spaventato labels e critica portando ad un vero e proprio distacco, non comprendendo che questo lavoro aveva si degli spunti di riflessione riguardo la tematica, ma rimaneva comunque un album musicale, un lavoro di matrice prettamente artistica.

Immagini e musica sono gli elementi principali delle sei storie, come vi siete posti nei confronti di queste due arti?
Dal punto di vista della composizione musicale l’approccio è simile a quello cinematografico. Matita, foglio e storyboards. Una storia da raccontare, stati emotivi da provocare e suscitare. Questa fase non va però confusa con quella della realizzazione dei contenuti video, fotografici e pittorici dove invece ogni artista tende ad interpretare e realizzare ciò la musica ha suscitato in lui.

E nel senso della sperimentazione?
Dal punto di vista della sperimentazione le soluzioni attuabili diventano infinite. Spesso si conosce il risultato, ma troppo spesso non si conosce il modo per raggiungerlo. Qui entra in gioco la ricerca, qui intervengo gli artisti che contribuiscono alla realizzazione del disegno e allo sviluppo emozionale del progetto.
E’ già stato presentato ufficialmente da qualche parte?
Si è stato presentato in prima nazionale al festival Musica sulle Bocche 2016, festival internazionale di Jazz e Avanguardie musicali sotto la direzione artistica di Enzo Favata. Con grande orgoglio posso dire di aver preso parte ad un festival che da anni propone progetti musicali di altissima qualità in uno scenario unico come quello di Santa Teresa di Gallura.

Altri progetti nel cassetto?
Si, ma è ancora troppo presto per aprire il sipario.

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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