Qualche numero fa abbiamo parlato dell’EP d’esordio della giovanissima Ms. Rosita, Esperidi, un disco particolare che tanto mi aveva colpito. Ho intervistato l’artista in questione proprio per dipanare ogni mia curiosità riguardo la lavorazione dell’album.
Ho notato vari riferimenti alla mitologia greca a partire dalla cover dell’EP: da dove arriva questa tua passione?
La mitologia è sempre stata per me molto interessante. A partire dalle modalità con cui le storie negli anni prima della scrittura sono state tramandate e per le storie in sé, che presentano molteplici aneddoti e particolari stravaganti fornendo sempre la morale e stimolando alla riflessione. Ho studiato la mitologia a scuola come tutti, ma mi capita di approfondirne qualche storia per conto mio per pura curiosità. Queste storie spesso sono fonti di ispirazione e mi piace molto mischiare la mitologia con le mie vicende personali e i miei pensieri critici.
Come definiresti il tuo genere musicale?
Il macro genere di riferimento per i miei brani è cantautorato indie-pop. Indie perché l’approccio e le modalità di lavoro ed esecuzione dei brani sono quelle da musica indipendente, così come le sonorità e i contenuti. Pop, sicuramente per il periodo storico di produzione di riferimento, per alcune forme testuali e linguistiche e per il rapporto che posso avere con i mezzi di comunicazione di massa. Mi piace molto sperimentare generi diversi come il soul, l’ R&B, il jazz, il rock e inserirne sfumature nei brani.
Sei una persona ambiziosa? In un mondo saturo come quello della scena musicale italiana, come pensi di emergere? Quali sono a tuo avviso le tue maggiori qualità?
Sono una persona molto ambiziosa e consapevole del mercato musicale e delle difficoltà di emergere per un artista agli inizi, ma osservo i modelli di marketing da seguire e le strategie da applicare al lavoro musicale. Penso che le qualità del mio progetto possa essere data dalle mie capacità artistiche e musicali, anche se in via di sviluppo. Sto seguendo da anni un percorso di studio in una scuola privata e a ottobre inizierò a frequentare il corso di canto jazz alla Scuola Civica di Milano. Altre qualità possono essere le scelte a livello artistico dai testi ai suoni utilizzati in quanto prediligo gli strumenti veri.
Ho trovato molto a fuoco l’ultimo pezzo dell’EP dal titolo Alice Meraviglia, in cui ho sentito echi di Giorgia e Irene Grandi. Che ne pensi di questo paragone, da prendere ovviamente con le pinze?
Giorgia e Irene Grandi mi piacciono molto e sono ottime cantanti, conosco delle loro canzoni, ma non mi capita di ascoltarle spesso. Di Irene Grandi mi piace molto l’album del ‘95 intitolato In Vacanza da Una Vita. Non ricordo di aver preso spunto da nessuna delle due cantanti in fase di scrittura dell’EP, ma sicuramente fanno parte del mio bagaglio di ascolti.
Di conseguenza la prossima domanda sorge spontanea: quali sono le tue principali fonti di ispirazione?
Oltre alle storie mitologiche e i fatti personali, i libri che leggo e soprattutto la musica che ascolto. Mi permetto di fare il nome di alcuni artisti che sono per me fonte di ispirazione come Joan Thiele, Colapesce e DiMartino, Serena Brancale, Simona Molinari, Mina, Sade, Jorja Smith e molti altri.
Dopo Esperidi quali saranno i tuoi prossimi passi?
Ho altri brani pronti da registrare che probabilmente farò uscire come singoli e sto progettando un concept album che vorrei portare sul genere jazz.
Hai mai pensato di partecipare a un talent show?
Anni fa mi sarebbe piaciuto. Ora, con maggior consapevolezza, preferisco cercare di seguire una via più lenta e lunga, ma che possa permettermi di costruire una carriera, una fan base e un’esperienza lavorativa-musicale più solida.
Ms. Rosita
Sollevante Press Office
ADA Music Italy
Vina Records