foto di Gigi Fratus
articolo di Floriana Giudetti
Il parco di Villa Tittoni, riesce a dare ogni volta, quel tocco di magia in più che non guasta mai.
Sarà per questo che, oltre all’innata capacità dei sette ragazzi modenesi di rendere ogni spettacolo unico, anche questa sera, il concerto dei Ramblers ha avuto, una volta di più, quell’inconfondibile sapore di unicità.
Il tour di Altomare sta regalando momenti di grande musica ma anche momenti di aggregazione, di profonda riflessione sui tempi che corrono e di condivisione di quegli ideali che hanno reso, e rendono, l’Italia, un paese dedito all’accoglienza ed alla solidarietà. Nessun comizio, nessun pippone politico, ma la capacità di esternare le proprie idee su immigrazione, accoglienza, solidarietà e la capacità di entrare in empatia, attraverso le parole che scorrono tra una canzone e l’altra. Tutto ciò rende credibile la proposta musicale degli emiliani da sempre, fin da quell’Ahmed l’ambulante che denunciava, una trentina d’anni fa, le condizioni dell’essere emigranti. Ed allora la festa si trasforma, magicamente in qualcosa di più, in una condivisione di pensieri e valori che oggi parrebbero smarriti.
Ma cosÏ non è. A tutto ciò partecipano almeno tre generazioni di presenti, vecchi nostalgici di una sinistra che pare essersi smarrita, giovani che hanno e credono in ideali che qualcuno vorrebbe cancellare e famiglie, tante famiglie che vogliono alla propria progenie quei valori sui quali hanno fondato il loro quotidiano. Questo è il rito laico ai quali ci si aspetta, senza timore di essere smentiti, ad un concerto dei Modena City Ramblers, insieme a salti, cori, pogo, tanto pogo, e la voglia di divertirsi tutti insieme. E, di questi tempi, ne abbiamo tutti bisogno.
Modena City Ramblers
Parco Tittoni, Desio