Interviste

Mirko Jymi e il suo Collapsing World

Scritto da Red

intervista di Ginevra Tasca

Mirko Jymi è musicista,tastierista, chitarrista, polistrumentista, produttore, con una gran passione per la musica (se non si era ancora capito) che nasce fin da bambino quando in famiglia si ascoltava tutti insieme musica, jazz, rock fusion, progressive, ambient. Ha all’attivo molti album, l’ultimo è Collapsing World che dà anche il nome al tour tutt’ora in corso e che durerà per tutto l’anno.

Sei sulla scena musicale da molto tempo e hai molti album e molte collaborazioni all’attivo. Quando ripercorri la tua carriera, vedi i tuoi esordi cosa pensi? Cosa ti rimane?

Dei miei esordi mi rimane ogni volta che ci penso delle belle esperienze. Ma poi la mia mente è molto avanti a quel genere di musica che facevo all’epoca.

Con la tua band all’epoca avete fatto molti tour e siete stati gruppo spalla di noti gruppi musicali. Come è andata con Steven Wilson dei Porcupine Tree?
Abbiamo fatto diversi concerti in quel periodo fantastico, sia come spalla, che come protagonisti. Quello che mi ricordo con i Porcupine tree è che è stato magnifico. Un aneddoto che mi ricordo in particolare fu quando aprimmo il loro concerto e suonammo per 40 minuti. Alla fine ricordo Steven Wilson che venne da me a congratularsi, e mi disse “complimenti, voglio sperare di fare altrettanto sul palco dopo la vostra performance”. Io ne fui onorato.

A un certo punto hai deciso di intraprendere la carriera solista? Perché?

Dopo Distant Lands album del 1995 con la band The Trys cominciavo a percepire che qualcosa non andava più bene fra noi 3. C’erano delle divergenze musicali, e quindi decisi di sciogliere il contratto con la Cyclops, e iniziare la mia carriera solista. Iniziai a collaborare con molti artisti internazionali e sud Americani (Allan Holdsworth, Sérgio Mendes, Alex Acuña, Keith Tippett,) e portare avanti la mia passione per la musica Jazz, ambient, electronica, e a scrivere musica per molti artisti. Fino ad arrivare in Brasile, nel periodo che va dal 1997 al 2000, continuando a farmi le ossa e tante esperienze con artisti brasiliani importanti della scena della Bossa Nova, jazz fusion. ..
Mi dedicai per molti anni alla ricerca, negli studi sui vari strumenti, pianoforti, tastiere, percussioni, bassi. Approfondire la ricerca musicale per me è sempre stato fondamentale, e serve a non ripetere le stesse sonorità. Cosa che oggi fanno gran parte dei musicisti, riproponendo sempre le stesse cose. Secondo me fare musica significa progredire e andare avanti altrimenti si rischia di fare sempre le stesse produzioni. Ho iniziato poi diversi tirocini, con artisti, importanti, uno tra i quali è il grande Lyle Mays che veniva spesso a Roma, sia in concerto, sia come corsi didattici su strumenti, in particolare con il Sintetizzatore, Autoharp, Arp Odyssey, di cui, mi ha insegnato molto. E’ nata anche un’amicizia fantastica, stava anche nascendo una collaborazione tra me e lui ma poi per vari motivi, e impegni di entrambi, non si è sviluppata. E’ comunque rimasta un’amicizia indelebile, fino alla sua scomparsa.

Arriviamo al tuo ultimo lavoro, Collapsing World. Come nasce questo album?

Collapsing World nasce all’improvvisazione tra me, Carlos, e, Fernando, con la mia band che ormai mi accompagna da molti anni. Nasce tra le varie scalette, dei live, le varie jam session in studio, di cui noi registriamo ogni cosa suonata da noi. Abbiamo pensato che questo materiale era idoneo per un album. Riascoltando il materiale in studio, brano per brano, la musica mi hai trascinato immediatamente ad un concetto molto attuale, cioè tutto quello che sta succedendo nel nostro pianeta, cambiamenti climatici, alluvioni, terremoti, maremoti, e tutto quello che l’uomo sta facendo al nostro pianeta. 

L’album ospita uno special guest con una sua poesia. Come nasce e si consolida il rapporto con Gianni Venturi? Poesia e musica come si legano nel tuo lavoro?

Il rapporto con Gianni Venturi, nasce per la stima, il rispetto, l’amicizia che abbiamo l’uno per l’altro. Gianni è un grande artista amico e grande persona, molto avanti musicalmente, uno dei pochi artisti che stimo attualmente in Italia. L’idea di iniziare l’album Collapsing World con una poesia recitata, mi é venuta in mente durante l’ascolto,ho pensato immediatamente a Gianni ed è stata subito magia. Gianni mi inviò una poesia, e ascoltandola ho percepito che era perfetta, quindi io poi l’ho musicata inserendo un tappeto di tastiere, è nata così, “Madre Terra”.

Ci saranno ancora altre collaborazioni in futuro? Con chi?

Assolutamente sì, sto ultimando molti progetti, uno per esempio, con il grande Richard Sinclair, un altro con  Gianni Venturi,. Altri progetti, con Alessandro Seravalle , un artista che stimo particolarmente, avanti anche lui anni luce, musicalmente parlando.

Puoi darci qualche informazione in più sull’album con artisti Sudamericani ed Europei?

L’album con artisti Sudamericani ed Europei, è un album secondo me molto interessante, dove abbiamo lavorato, molto. E’ un album che spazia tra bossa nova, avanguardia, ambient, Jazz, rock, fusion. Molti nomi, conosciuti, altri meno conosciuti, ma tutti grandi musicisti, non svelerò, molto, perché voglio lasciare una suspense. Comunque l’album è in fase di missaggio, e credo uscirà a fine anno.

Dove ti porterà prossimamente il World Collapsing Tour?

Il Collapsing World Tour, mi vede impegnato, in molti paesi, Brasile, Argentina, Uruguay, Messico, Cuba, Giappone, California, Italia.

Per approfondire:
https://mirkojymimusicalproject.bandcamp.com
https://www.www-mirkojymimusicalproject73.com/

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