Sound&Vision

MIAMI 2024

Scritto da Alessandro Ceci

Siamo nel 2024 ed il Festival Miami si è risvegliato maggiorenne

25 MAGGIO

Siamo nel 2024 ed il Festival Miami si è risvegliato maggiorenne; Traguardo importantissimo per la kermesse musicale ideata e realizzata da Rock.it, che è stata capace in questi anni di crescere e di “maturare”. Oggi i “piccoli” palchi dei primi anni, rievocati da alcuni artisti che al Miami tornano sempre con piacere, sono stati sostituiti da strutture che richiamano i più importanti festival europei. Ciò che non è cambiato, invece, sono gli ingredienti, apparentemente semplici, a cui gli organizzatori non hanno rinunciato, cioè la buona musica e un posto in cui stare bene. Dentro questa semplice formula si identifica il suo pubblico, tra i molti che vi si affezionano e tornano e coloro che, entusiasti, vi giungono per la prima volta, allargandone la platea e contribuendo a rendere questo luogo sempre più punto di riferimento della musica live italiana. Questa edizione si è aperta giovedì 23 maggio con il concerto dei CCCP – fedeli alla linea al Carroponte di Sesto San Giovanni, per poi sbarcare come da tradizione al Circolo Magnolia di Segrate, sino a domenica 26 maggio, per un totale di più di 100 acts, 5 palchi, 3 band internazionali e ben 5 tra debutti live e assoluti. Nella giornata di sabato abbiamo seguito per voi:

SANTAMAREA; i tre fratelli ventenni di Palermo, più una sorella “d’elezione”, vincitori della XXXIV edizione di Musicultura, hanno portato al Miami una musica dalle radici colte, sostenuta da chitarre elettriche, cori, percussioni tribali ma soprattutto stile e personalità.
DITO NELLA PIAGA; dopo l’apparizione a Sanremo 2022 con Donatella Rettore e la targa Tenco come miglior opera prima per l’album “Camouflage”, la curatrice della playlist del festival sul palco canta ed incanta (soprattutto con la voce) proponendo un mix esplosivo e sensuale di musica elettronica, melodie pop ed incursioni nella dance. TROPEA, dopo l’esordio al Miami nel 2019 torna la band che fonde “una contraddizione tra musica per certi versi seria ed una comunicazione cringe” (cit. Pietro Selvini) Sintesi perfetta tra l’underground ed X-Factor hanno portato sul palco la loro musica, un po’ elettronica, un po’ pop ed un po’ rock, sicuramente energica e potente, come anche la loro esibizione sul palco. ANGELICA; la giovane cantautrice monzese,ex leader dei Santa Margaret, con già alle spalle un’apertura ai Deep Purple ed una partecipazione al concertone del 1 Maggio, è tornata sul palco del Miami bissando la partecipazione dell’anno scorso, confermandosi come una delle voci più note della nuova scena musicale italiana.
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI; una tra le band più legate al MIAMI, nell’anno del trentesimo compleanno è tornata su quel palco per ripercorrere in tre atti la propria storia. Sabato gli eroi mascherati hanno presentato al loro fidelizzatissimo pubblico (eternamente giovane e mascherato) il repertorio dal 2004 al 2014.
EX-OTAGO; freschi del nuovo album “Auguri”, dopo 5 anni di silenzio discografico, sono stati un altro acclamato e atteso ritorno; melodie maliconiche e delicate, che parlano di relazioni umane autentiche in un periodo a loro dire “intricato” e di smarrimento.
I MINISTRI; rabbiosa e veemente, “diretta” a gamba tesa su temi politici e sociali, sempre lei… la band di “Noi fuori” si fa sempre trovare coerentemente dalla parte sbagliata” e continua ad essere una vera onda d’urto, che rotola dal palco e trascina la folla.
DENTE e VASCO BRONDI (unexpected act) hanno chiuso la serata e, come una cometa, hanno regalato una performance acustica in 3 canzoni, sufficienti ad emozionare il numeroso pubblico del palco principale.


MIAMI 2024 SERATA DEL 26 MAGGIO

Nella giornata di domenica abbiamo seguito per voi:

MARTA DEL GRANDI; la cantautrice milanese ha uno stile internazionale, e non solo perchè canta in inglese. Un sound variegato e ricco (con percussioni, synt, piano, chitarre e fiati) che crea atmosfere mai banali che invogliano all’ascolto.

CUMGIRL8 (USA); a scanso di equivoci le 4 ragazze di New York (band apprezzata da Victoria dei Maneskin) puntano proprio su atteggiamenti provocatori, tematiche sessuali e richiami alla pornografia. Un po’ “lolite” con indosso un intimo old-fashion volutamente non ben abbinato, contradditorio come il loro post-punk, “leggero” ma anche profondamente politico.

LAILA AL HABASH; giovanissima ma pienamente a proprio agio sul palco principale “Dr. Martens” la cantante di origini palestinesi si è mossa sospinta da una personalità che già di per sé basta a comprendere come mai sia considerata una grande promessa della musica italiana. Amate dal pubblico le sue pop-ballads, che sembrano avvicinarsi un po’ al rap  nell’incastro “estetico” di rime, hanno strappato ovazioni e tanta partecipazione del pubblico.

BAR ITALIA (UK); apprezzatissimo dalla critica d’oltremanica il trio londinese (la cantante però è la “nostra” Nina Cristante) che porta con se un’aurea un po’ enigmatica (scarsissima presenza sui social, interviste quasi inesistenti) si è presentato sul palco del Miami con l’aggiunta di batteria e basso. “Hanno talento e scrivono bene”, non sono di facile approccio ma meritano sicuramente un ascolto attento.

LUCIO CORSI; il rocker di Vetulonia, a metà strada tra David Bowie ed i Kiss, ha in realtà caratteristiche autoriali  ed una personalità così stravagante da renderlo riconoscibile e di conseguenza anche molto amato. Un glam-rock ironico,quasi fiabesco, popolato da animali (protagonisti di molte sue canzoni e del suo concept-album di esordio)  con cui risulta difficile annoiarsi, e facile affezionarsi.

PHOENIX (FRA);grandissima l’attesa per gli headliner della serata conclusiva, i Phoenix non hanno deluso. Giunti al Circolo Magnolia da palchi quali Glastonbury e Coachella la loro evidente caratura emerge sin dalle prime note; un muro di suono tanto potente quanto pulito che travolge per più di un’ora di esibizione live. Poi la sorpresa  con i brani “Telefono” e “fior di latte”, in occasione del quale sono saliti sul palco Giorgio Poi e Calcutta, per far cantare veramente tutti, all’unisono. Gran finale con Thomas Mars che si lancia sul pubblico, stage diving da brividi, prima sospinto a braccia e poi addirittura sostenuto in piedi. Questo l’epico finale della diciottesima ed indimenticabile edizione del MIAMI.

Si ringraziano la redazione di Rock.it, Carlo Pastore, Delia Parodo e, ultimi ma non meno importanti, i ragazzi della crew del Miami                                                                                                                     

 

 

 

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About the author

Alessandro Ceci

Nato nell'Oltrepò pavese, a Voghera, il 28 giugno 1977. Origini parmigiane. Nella vita educatore e conduttore di gruppo. Qui per conciliare la passione per la fotografia e per il rock. Tifoso della Juventus e amante dei gatti.

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