Sound&Vision

Metal For Emergency @ Filagosto

Scritto da Gigi Fratus

Musica di altissima qualità anche in un paese quale l’Italia che di certo non è generoso con il Metal

Dal 2019 ad oggi di acqua sotto i ponti nel paesello più metal d’Italia, racchiuso tra Adda e Brembo, ne è passata parecchia. Come si sa, la pandemia non ci ha dato tregua ma… 730 giorni dopo, il Filagosto è pronto a riaccogliere le orde di headbangers arrivati da tutta Europa per l’appuntamento fisso dell’estate orobica.
Il pomeriggio è caldo ma il cielo coperto aiuta, insieme alla birra che scorre a fiumi, a mitigare la calura. C’è fermento nell’aria, l’attesa da parte di organizzatori, addetti ai lavori e pubblico è spasmodica. L’allerta meteo è monitorata costantemente (sono previsti temporali ma, arriveranno solo in tarda serata…ndr). Tutto lo staff si prodiga perché tutto proceda senza intoppi. Novità di quest’anno è una postazione con mescita gratuita dell’acqua durante tutta la settimana del festival. Ma la birra impera!
Si comincia in perfetto orario con le prezzemoline dell’estate 2022 ovvero le Hellfox che propongono il loro melodic death metal con crescente convinzione e accaparrandosi i primi applausi ed i primi pogo della giornata. Priscilla, Greta Fedy e Gloria sono ormai un combo affiatato e il loro live show non mostra crepe, brani come Raising altrimenti nota come Banana oppure Our Lady of Sorrow e Hounted vengono cantati a squarciagola dalla fanbase. Show che dà il giusto incipit al M.F.E.
Gli astanti si scatenano letteralmente sotto i colpi d’ascia della seconda band salita a calcare il megapalco approntato per l’occasione. Sono sempre orobici e rispondono al nome di Ulvedharr e, detto sinceramente e senza nulla voler togliere a chi suonerà dopo di loro, il posizionamento nel bill non rispecchia, a mio modestissimo avviso e senza voler minimamente muovere alcuna critica agli organizzatori, il valore e la risposta di pubblico che si avranno durante il loro show, Mosh, circle pit e pogo si susseguono senza soluzione di continuità ed il devasto assicurato dal muro sonoro ne alimenta costantemente la vitalità. La nuova formazione vede Ark cimentarsi solo alla voce passando la sei corde alla new entry Alessandro Lera (Terbiocide) e di certo il sound ne guadagna in entrambi i casi. Più libero di muoversi e senza la chitarra al collo Ark sfodera un surplus di grinta che prima era, forse un po’ soffocata dal doppio ruolo. Ale si conferma guitar man di livello e l’alchimia con Jack Draven funziona alla grande. Alla batteria Francesco Frullo La Rosa sostituisce l’infortunato Mike Balduzzi (in bocca al lupo!!!), in prestito dagli Extrema dona graniticità e potenza devastante alla band. E dopo la tempesta… un po’ di calma.
Un cambio palco rapidissimo e si palesano i Moonlight Haze di Chiara Tricarico e sodali, che presentano i brani del loro ultimo album Animus e, insieme a qualche cavallo di battaglia forniscono una prestazione di tutto rispetto, riportando all’ordine le migliaia di metalheads che riempiono l’arena.
Voce che per registri e colore riempie tutto lo spazio dinanzi al palco, accompagnando le note del loro epic metal melodico, preciso e coinvolgente. Chiara con la sua presenza riempie palco e cuori dei presenti. La band è oramai collaudatissima e nella dimensione live questo conta non poco. Uno show di altissimo livello per la band veneta!
Il compito di tenere caldo il pubblico prima degli headliner viene affidata, in ultima battuta, a Giacomo Voli ed ai suoi Rhapsody of Fire che con il loro power metal infiammano i presenti. Giacomo, fresco vincitore di un noto programma televisivo, è in splendida forma. Voce potente, che nuove su registri inarrivabili per la maggior parte dei vocalist (e non solo italiani), si fa apprezzare non solo per le doti canore ma pure per l’empatia che riesce a mettere sul palco coinvolgendo l’intera platea, il loro show rasenta la perfezione, chitarre sempre precise e taglienti, basso e batteria a dare sostanza e potenza granitica, tastiere a cucire le melodie. Di certo i Rhapsody of Fire sono un esempio di come si possa fare musica di altissima qualità anche in un paese quale l’Italia che di certo non è generoso con il metal. Grandissima band e grandissimo show.
A chiudere la giornata i teutonici Destruction, che, già dal nome non lasciano presagire il lasciare feriti sul campo. Da quarant’anni i trashers tedeschi infiammano platee in ogni dove ed anche oggi offrono uno spettacolo da mandare ai posteri, tanto che dopo un paio di brani si scatenano gli elementi e si aprono le cataratte del cielo. Ma musicisti e metalheads continuano imperterriti a recitare il loro ruolo. Sul palco la distruzione sonora continua a macinare vittime dalle casse e sotto il palco l’acqua sembra dare nuova forza per nuovi circle pit, mosh e quant’altro. La voglia di musica non ferma nessuno e la pioggia è solo un’ invitata dell’ultimo minuto. Invadente, magari un filo fastidiosa ma che non scalfisce per nulla l’atmosfera magica che dal pomeriggio ha invaso Filago.
Il tutto naturalmente ha una fine come deve essere per ogni cosa. Sopratutto per quelle belle-non ci rimane quindi che tornarcene a casa dopo i mille abbracci, i sorrisi, gli abbracci e le birre…arrivederci al prossimo anno.

Hellfox

Ulvedharr

Moonlight Haze

Rhapsody of Fire

Destruction

 

06.08.2022.
Metal For Emergency
Filago (BG)

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About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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