Orgasmo casto del cantautore Luridiana, alla “prova” dell’album dopo la pubblicazione di una nutrita serie di singoli, è un lavoro assolutamente inedito.
Lo è, innanzi tutto, nei testi, figli di uno sguardo obliquo sul mondo. Una penna vergine, non contaminata da stilemi abusati, insensibile ai diktat dell’editoria musicale dei nostri giorni.
Luridiana ha la capacità di trovare sempre l’angolazione differente, non per una volontà esibita di stupire, ma per la nativa attitudine ad una scrittura fortemente atipica, ibrida, unione felicissima di prosaico e poetico.
Un bel connubio con la vocalità- estremamente particolare- di Luridiana, che ingaggia, in certi momenti, quasi una lotta con il testo: lo scandaglia, lo sottolinea, lo dilata, lo inasprisce. Una certa violenza- intesa come estrema schiettezza- nel canto e nell’immaginario di fondo dei testi pare essere la cifra caratterizzante di un cantautore abilissimo nello scandagliare determinate dinamiche del rapporto di coppia e, più in generale, esistenziali. (Andare andare Andare via È più bello con il vento E in spazi aperti e piatti Per avere il cielo Tutt’intorno e fare Finta di stare morendo Andare andare Andare via È meglio senza alcun rancore È meglio dopo il pianto Senza sassolini Sotto la memoria Pazzo per il gusto del tuo sangue, recita Andare via, un brano affilato come una lama, denso di bellezza e nostalgia.)
Riuscite anche le soluzioni sonore: un elettropop acustico dal sapore internazionale, vicino a certa produzione del giapponese Joji, veste in maniera impeccabile testi da antologia letteraria.
Abum uscito per La Stanza Nascosta Records