Interviste

Lee Ranaldo, Intervista

“Con i Sonic Youth abbiamo avuto avuto contratti con le major ma anche con etichette indipendenti. Eravamo una perfetta combinazione di mainstream e underground”

I Sonic Youth sono stato un gruppo fondamentale per il movimento Noise e per la musica in generale. Il loro sound così caratteristico ha contribuito alla nascita della scena Indie statunitense, proliferata, poi, nel resto del Mondo. Abbiamo avuto l’onore di incontrare Lee Ranaldo storico chitarrista della band di New York, all’interno dello stupendo Teatro “La Nuova Fenice” di Osimo dove si è esibito il 10 Febbraio scorso, in uno show acustico intimo ed emozionante.

C’è un ricordo che può riassumere trent’anni passati con i Sonic Youth?
Ce ne sono troppi, uno non basta. Abbiamo lavorato insieme per trent’anni, ho in mente molte immagini passate con loro, istantanee delle persone che abbiamo incontrato nella nostra carriera: Neil Young, Iggy Pop, Brigitte Fontaine, Nirvana, Mudhoney. E’ davvero difficile sceglierne una.

Vuoi parlarci del tuo ultimo album “Electric Trim”?
Il disco nasce da una collaborazione che ho avuto con un artista di Barcellona, Raul Fernandez. La mia idea era di unire il mio songwriting con dei nuovi arrangiamenti, distanti dalle sonorità dei Sonic Youth. Suonare una musica differente contaminata con beat elettronici, campionamenti. Dal lato della scrittura dei testi mi sono fatto aiutare da Jonathan Lethem, scrittore di successo e mio grande amico. Posso dirti che ha saputo darmi nuove ispirazioni e nuovi punti di vista. Il prossimo album a cui sto lavorando sarà molto diverso, più pesante, avrà un suono più heavy.

Cosa c’era nella musica di ieri che oggi non c’è?
Non so, è difficile dirlo. Ieri era il tempo del Rock ‘N’ Roll, oggi quello dell’Hip Hop. E’ più facile pensare a quello che oggi c’è e ieri non c’era. Parlo di internet. Ha tolto importanza alla musica e all’aspetto live. C’è tutto quello che vuoi a disposizione con un click. Ciò non toglie che c’è tanta buona musica anche oggi.

Con i Sonic Youth vi sentivate più underground o più mainstream?
Entrambe le cose. Abbiamo avuto contratti con le major, colossi come Universal o Geffen, ma anche con etichette indipendenti. Eravamo una perfetta combinazione di tutt’e due gli aspetti.

Hai collaborato con molti artisti nel corso della tua carriera. Qual è quella che ti è rimasta più impressa?
Credo sia stata quella con la cantante francese Brigitte Fontaine, perché è stato qualcosa di molto lontano da ciò che ho sempre fatto. Amavo il suo lavoro ed è stato molto interessante potermi avvicinare a lei. E’ stata una collaborazione stimolante.

Ti senti più a tuo agio in elettrico o in acustico?
Mi sento a mio agio con entrambi. Il lato acustico inizialmente rappresentava una sfida: suonare senza basso e batteria era più difficile. Adesso amo questa veste più soft, così come amo le sonorità elettriche.

Progetti futuri?
Ho un nuovo disco da terminare, come ti dicevo precedentemente. Spero possa uscire in Ottobre, sempre con l’etichetta Mute, la stessa di “Electric Trim”. Ho altre cose in testa, ma niente di concreto per adesso.

Ringraziamo: Assessorato Cultura di Osimo, Klang, Loop Live Club, Amat, Wakeupanddream

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Giovanni Panebianco

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