Interviste

Le Pecore Nere Editorial, Intervista

Scritto da Annalisa Nicastro

Le Pecore nere Editorial è una casa editrice indipendente per vocazione, controcorrente, imprevedibile e “disobbediente” che ha il sapore di letteratura contemporanea.
Intervista disponibile anche in Spagnolo

Questa è una storia che parla di passione per quello che si fa e di una forte  amicizia. La casa editrice transnazionale de Le Pecore Nere Editorial nasce da un incontro e unisce culture diverse che danno un’impronta glocal alle loro produzioni. La traduzione dei libri pubblicati è un ponte che supera i confini nazionali e li allarga al mondo intero permettendo di conoscere diverse visioni molto lontane da quella propria.
Le Pecore nere sono una casa editrice indipendente per vocazione, controcorrente, imprevedibile e “disobbediente” che ha il sapore di letteratura contemporanea.
Per Maria Pina Iannuzzi e Regina Cellino il libro è ancora una cosa seria, da trattare con cura ed è soprattutto un gruppo affiatato visto che il processo editoriale è per loro un fatto collettivo. Sentiamo cosa ci raccontano le due fondatrici.

Nel 2017 nasce Le Pecore Nere Editorial, casa editrice indipendente italo-argentina. Come siete arrivate a lanciarvi in questa nuova avventura e diteci anche come avete scelto il vostro nome.
La casa editrice combina tre elementi essenziali nelle nostre vite: la letteratura, la traduzione e l’amicizia. Questo progetto muove i primi passi, un po’ per gioco e un po’ per passione, sei anni fa, durante un viaggio di Regina Cellino (docente di Letteratura Italiana presso l’Università Nazionale di Rosario UNR ed editrice argentina) a Cosenza, dove vive Maria Pina Iannuzzi (docente, traduttrice ed editrice italiana). In quei giorni abbiamo gettato le basi “immaginarie” di una casa editrice transnazionale che nasce appunto nel 2017 a Rosario e approda nel 2019 a Cosenza.
Ci siamo conosciute a Rosario nel 2014 in un’aula della Facoltà di Lettere della UNR dove frequentavamo lo stesso Dottorato di ricerca in Letteratura. Abbiamo trascorso diverso tempo insieme e trovato tanti punti in comune, un periodo davvero fruttuoso. Come spesso accade per quelle relazioni simbiotiche che sembrano già delineate, il nostro rapporto ha superato distanze, fuso orario ed è cresciuto insieme all’avventura editoriale.
Dal 2017 lavoriamo a distanza, in telelavoro, una modalità che abbiamo conosciuto e praticato da molto prima della pandemia. Ci incontriamo una volta a settimana in videochiamata per programmare le pubblicazioni argentine e italiane, per la gestione della distribuzione e di tutte le attività collaterali, per organizzare i contenuti social. Siamo presenti in tutto il processo editoriale insieme al nostro team di lavoro: dall’arrivo del manoscritto alla vendita. Lavoriamo mantenendo un filo diretto quotidiano su whatsapp e prendiamo ogni decisione insieme.
Il nome Le Pecore Nere lo abbiamo scelto perché è rappresentativo di quello che siamo, ovvero una “voce fuori dal coro”. Il nostro progetto è indipendente per vocazione, controcorrente e imprevedibile. L’unicità è la nostra essenza così com’è unica la pecora nera in una miriade di pecore bianche.

Qual è il vostro focus?
Le nostre scelte editoriali sono sempre guidate da vari aspetti: qualità letteraria, scelte politiche ed estetiche precise, gusto personale, accostamento al nostro obiettivo glocal e quindi la pubblicazione di opere che hanno un’impronta globale e locale, che nascono in un territorio e in un contesto socioculturale definiti ma che si aprono a riflessioni universali.
Ci proponiamo, inoltre, di creare un catalogo decentralizzato ed eterogeneo della letteratura contemporanea da Rosario e da Cosenza verso il mondo con l’ambizione di pensare al di fuori di ogni regionalismo e localismo, aspetto che ci consente di intervenire nel settore culturale con “disobbedienza”, senza uniformarci.
Per Le Pecore Nere, inoltre, il processo editoriale è collettivo, ogni libro è un cammino che si costruisce insieme (grafici, correttori, editori) con l’unico proposito di offrire al lettore un libro di qualità.

Come vengono accolti gli autori italiani in Argentina e viceversa?
La letteratura proveniente dall’Italia ha sempre suscitato in Argentina un profondo interesse già a partire dalla metà del Novecento per questo legame indissolubile che molti emigrati hanno continuato a mantenere con la propria terra d’origine. Sono sempre stati tanti anche gli scrittori, studiosi e intellettuali che hanno conservato un riferimento costante alla letteratura italiana.
Noi con la casa editrice abbiamo ovviamente ripreso questa lunga tradizione di vicinanza tra le due culture e stiamo, nel nostro piccolo, cercando di portarla avanti creando uno scambio tra la letteratura italiana contemporanea e quella argentina. Perno centrale di questo scambio è la traduzione che consente di trasmettere e diffondere concetti, idee in contesti culturali differenti e che rappresenta, dal nostro punto di vista, la possibilità di conoscere e mettere in comunicazione diverse visioni del mondo e allo stesso tempo di costruire ponti, unire mondi e promuovere la diversità.

E nei lettori trovate delle differenze tra italiani e argentini?
Il fenomeno della lettura è piuttosto complesso e difficile da analizzare. L’Italia è agli ultimi posti nelle classifiche per tasso di lettura rispetto alla media europea, ma al di là dei numeri e delle classifiche la nostra esperienza con i lettori si è dimostrata positiva in entrambi i paesi. Con le nostre pubblicazioni siamo riuscite ad intercettare pubblici diversi e a creare e mantenere un contatto costante con i lettori e con i librai che spesso sono i nostri primi preziosi lettori, i veri intermediari nella filiera dell’editoria indipendente.

Quali sono i generi che interessano di più in Italia e in Argentina?
Sia in Italia che in Argentina le nostre scelte editoriali si stanno rivelando vincenti. I titoli di letteratura per l’infanzia hanno avuto un immediato riscontro. Con i primi due libri pubblicati “¡Yo puedo solo!” e “¡Yo vivo así!” siamo ormai alla quarta ristampa e anche in Italia “Il gioco del silenzio”, uscito in piena pandemia sta avendo ottimi risultati tra grandi e piccoli lettori. La narrativa continua ad avere un ruolo importante (romanzo di formazione, romanzo storico) e il genere poliziesco hanno un buon numero di lettori forti.
Un genere che ci ha molto incuriosito nell’ultimo periodo perché rappresenta un mercato in crescita e che abbiamo subito deciso di editare nei due lati del mondo è il picture book o libro illustrato per adulti: in Argentina è uscito a febbraio “Brisa de otoño”, un libro che parla di vita, dello scorrere del tempo e della morte attraverso la prosa poetica di Beatriz Ré e le commoventi illustrazioni di Irene Singer; in Italia sempre nello stesso mese è uscito “Cartesio ti odio iperbolicamente” di Noah (Tullio Cesario) e illustrato da Fra! (Francesco Caporale), un volumetto dalle tinte cupe che racconta pagina dopo pagina emozioni, passioni, intimità, momenti che avvolgono la quotidianità di ciascuno. Dall’ironia di un tempo sfuggente alla realtà mutevole e ogni notte più opprimente, suggestioni dark, lampi di riflessione sui difficili rapporti tra il vivere con sé stessi e con gli altri.

Le collane per ora attive della vostra linea editoriale?
In Argentina dal 2017 ad oggi abbiamo pubblicato 14 titoli in formato cartaceo ed ebook, alcuni dei quali sono già alla terza o quarta ristampa. Le collane attive sono Serie Narrativa, Serie Tinta negra (libri noir e polizieschi), Poesia (opere poetiche contemporanee), Pasajes (poesia in traduzione), Serie Esmeraldas y Leones (collana di letteratura per l’infanzia), Signos (libri illustrati per tutte le età), e la collana di Cataloghi.
In Italia il nostro percorso editoriale è ovviamente più breve, siamo comunque riuscite ad attivare le collane di Narrativa, letteratura per l’infanzia (collana Esmeralde e Leoni), una collana di saggi e ricerche storiche intitolata Historia, historiae, la collana Picture Book libri illustrati per adulti e la collana Cataloghi che racchiude reportage, cataloghi fotografici e d’arte. In arrivo anche qui, molto presto, la collana di Poesia e stiamo valutando l’apertura di due nuovi ambiti: saggistica e graphic novel.

Che idea avete dell’editoria in questo momento storico? Qual è lo stato dell’arte? Cosa si potrebbe fare di più’ o di diverso?
Per fare editoria oggi ci vuole coraggio e un pizzico di follia. Nell’era del self-publishing, del print on demand, del digitale e di un mondo editoriale vasto e variegato è ovviamente tutto cambiato rispetto all’editoria tradizionale. Cambiato non vuol per forza dire però in tutti i casi peggiorato, si sono certamente modificati i ruoli, le competenze ed è per questo che noi abbiamo adottato sin da subito una politica editoriale chiara: poche pubblicazioni ma di qualità. Investiamo noi interamente nel progetto perché crediamo profondamente in ciò che scegliamo.
Si potrebbe fare di più o meglio? non sappiamo dirlo con precisione. Noi cerchiamo di lavorare con grande schiettezza e portiamo avanti le nostre scelte con convinzione.

L’uso della tecnologia e di internet, quanto è importante nel vostro lavoro?
Per la nostra casa editrice la tecnologia si è rivelata sin da subito una grandissima risorsa che ci ha consentito di accorciare le distanze, di comunicare costantemente e di poter seguire i percorsi dei libri in un lato e nell’altro del mondo. Manteniamo dunque uno sguardo sempre attento alle dinamiche letterarie del web e al libro elettronico e già dall’inizio abbiamo lavorato in tal senso facendo di ogni libro cartaceo anche l’ebook in vari formati.

Lasciateci due titoli da suggerire a quanti ci stanno leggendo
Un titolo a cui siamo particolarmente legate perché ha aperto il catalogo argentino e quello italiano è Oltre il fuoco di Javier Núñez (Después del fuego), un romanzo di formazione. L’opera possiede la magia delle storie semplici che si divorano in qualche pomeriggio, ma i suoi riverberi richiamano il lettore anche dopo molto tempo, come solo i grandi scrittori riescono a fare. E’ una storia sul potere della letteratura di riportare l’uomo all’amore essenziale che lo abita e di risanare le ferite della colpa, del dolore.
Altro titolo che segnaliamo è Il gioco del silenzio di Maria Laura Mura e illustrato da Adele Manuti. Un albo illustrato delicato e poetico sull’importanza delle parole. I fili che muovono la narrazione sono i sentimenti, la paura e l´amore. L’amore puro come quello dei bambini. È un libro semplice e immediato. Come semplici e immediati sono i protagonisti del racconto, un bambino e una bambina che riescono con altrettanta naturalezza a essere ognuno di noi. Con le loro paure -di non trovare il proprio posto nel mondo-, la volontà di camminare l’uno insieme all’altra e forse di non riuscire fino in fondo a capire, a capirsi. Tutti sentimenti comuni. E proprio come accade per i due protagonisti anche nel mondo reale l’amore attenua, avvicina e ha un effetto salvifico.
E se volete sapere qualcosa in più su di noi… cercateci, seguiteci su facebook, instagram, youtube e visitate il nostro sito www.pecorenereeditorial.com

 

Intervista in Spagnolo

En el 2017 nació Le Pecore Nere Editorial, un sello independiente ítalo-argentino ¿cómo fue que se lanzaron en esta nueva aventura? y ¿cómo surgió el nombre?
La editorial combina tres amores: la literatura, la traducción y la amistad. Este proyecto editorial comenzó a dibujarse, casi como un juego, hace 6 años en un viaje que realizó Regina Cellino (Profesora en Letras, Docente de Literatura Italiana en la carrera de Letras de la UNR) a Cosenza, donde vive María Pina Iannuzzi (traductora y editora italiana). Allí sentamos las bases “imaginarias” de una editorial transnacional que nació en el 2017 en Rosario, primero, y en el 2019 en Cosenza. Nos habíamos conocido en Rosario en el 2014 en un aula de la Facultad de Humanidades y Artes (Rosario) en el marco del Doctorado en Literatura de la UNR. Pina estaba haciendo su Doctorado aquí y durante los meses que pasaba en la ciudad compartimos mucho tiempo juntas y, de ese modo, fuimos forjando una amistad que trascendió las fronteras. Como sucede con los encuentros y las relaciones que están diagramados ya de antemano, nuestra amistad cruzó fronteras y husos horarios y se fortaleció en nuestro quehacer editorial.
Desde el 2017 llevamos adelante la editorial a través del teletrabajo, una modalidad en boga desde el comienzo de la pandemia, pero que nosotras practicamos hace años. Una vez por semana hacemos una videollamada para pautar el cronograma de publicaciones, ponernos al día con las cuestiones de distribución, chequear las actividades pendientes, pensar los contenidos para subir a las redes. Nos encargamos de estar presentes en todos los pasos del proceso editorial: desde la llegada del manuscrito hasta la venta. Y diariamente nos escribimos por whatsapp para ir resolviendo las cuestiones que nos aparecen y necesitan resolverse de manera inmediata. Todas las decisiones las tomamos en conjunto.
El nombre Le Pecore Nere lo elegimos porque nos pareció representar lo que somos, es decir, una “voz fuera del coro”. Nuestro proyecto es independiente por vocación, contracorriente e impredecible. La unicidad es nuestra esencia porque es singular la oveja negra entre un montón de ovejas blancas.

¿Cuál es su objetivo/enfoque?
Nuestras elecciones editoriales están siempre motivadas por varios aspectos: calidad literaria, el aspecto político y el estético, gusto personal y un objetivo que tenemos es que cumpla con lo glocal, es decir, obras que tengan una impronta global y local al mismo tiempo. Si bien cada texto nace en un territorio y un contexto sociocultural determinado, nos interesan aquellas que puedan abrirse a reflexiones universales.
En este sentido, nos proponemos crear un catálogo descentralizado y heterogéneo de la literatura contemporánea desde Rosario y Cosenza al mundo con la ambición de pensar por fuera de los regionalismos (incluso de los localismos). Esto nos permite intervenir en el sector cultural desde la desobediencia, sin seguir la norma.
También para Le Pecore Nere el proceso editorial es colectivo; cada libro es un camino que se construye juntos con diseñadores, correctores, editoras, con el único propósito de ofrecer al lector un libro de calidad.


¿Cómo eligen los escritores italianos en Argentina y viceversa?
La literatura proveniente desde Italia siempre ha suscitado en Argentina un profundo interés a partir de la mitad del noveciento por la relación indisoluble que muchos emigrados han mantenido con su propia tierra de origen. Incluso han sido varios escritores, estudiosos e intelectuales los que se han referido constantemente a la literatura italiana.
Nosotras con la editorial hemos obviamente retomado esta larga tradición de cercanía entre las dos culturas y estamos tratando de llevarla adelante, desde nuestro pequeño lugar, a partir de la creación de un intercambio entre la literatura italiana contemporánea y la argentina. Un pivote central en este intercambio es la traducción conforma una práctica cultural central que nos permite transmitir y difundir conceptos e ideas a quienes forman parte de realidades culturales diferentes y que representa, desde nuestro punto de vista, la posibilidad de conocer y difundir diversas visiones de mundo y, al mismo tiempo, de construir puentes, unir mundos y promover la diversidad.

¿Encontraron diferencias entre los lectores argentinos e italianos?
El fenómeno de la lectura es realmente complejo y difícil de analizar. Italia se encuentra dentro de los últimos lugares en las clasificaciones de porcentaje de lectura respecto a la media europea, pero más allá de los números y de las clasificaciones, nuestra experiencia con los lectores ha sido positiva en ambos países. Con nuestras publicaciones hemos logrado llegar a públicos diversos y a crear y mantener un contacto constante con los lectores y con las librerías que son nuestros primeros preciosos lectores, los verdaderos intermediarios en la cadena de la edición independiente.

¿Cuáles son los géneros que interesan más en Argentina y en Italia?
Ya sea en Italia como en Argentina nuestras elecciones editoriales han resultado exitosas. Los títulos de literatura para las infancias han tenido una inmediata aceptación. Con los dos primeros libros ¡Yo puedo solo! y ¡Yo vivo así! hemos logrado cuatro reimpresiones y en Italia Il gioco del silenzio, publicado en plena pandemia, está teniendo excelentes resultados entre grandes y pequeños lectores. La narrativa sigue teniendo un rol importante (novela de aprendizaje y novela histórica) y el género policial tiene un buen número de lectores fuertes.

¿Qué colecciones están activas en la editorial?
Un género que ha tenido mucho interés en el último período porque representa un mercado en crecimiento y con el cual hemos rapidamente decidido editar en ambas sedes editoriales es el libro ilustrado para adultos: en Argentina publicamos en febrero Brisa de otoño, un libro que habla de vida, del transcurrir del tiempo y de la muerte a partir de la prosa poética de Beatriz Ré y las conmovedoras ilustraciones de Irene Singer; en Italia en el mismo mes salió Cartesio ti odio iperbolicamente, de Noah (Tullio Cesario) e ilustrado por Fra! (Francesco Caporale), un pequeño libro con tintas sombrías que narra página tras página emociones, pasiones, intimidad, momentos que envuelven la cotidianidad de cada uno. Desde la ironía de un tiempo escurridizo hasta la realidad volátil que cada noche se vuelve más oprimente, fascinaciones dark, destellos de reflexiones sobre las difíciles relaciones que se suceden en el vivir con uno mismo y con los otros.
Desde el 2017 hasta hoy hemos publicado 14 títulos en Argentina (algunos de los cuales ya llevan varias re-ediciones) y 8 en Italia, en papel y en e-book. Tenemos cuatro colecciones diferenciadas por género -Narrativa, Poesía, Fotopoesía y Libros Ilustrados– y dentro de ellas hay distintas series: «Tinta negra», «Pasajes», «Esmeraldas y Leones» y «Signos», y la colección «Catálogo».
En Italia, nuestro recorrido es, obviamente, más breve. hemos logrado activar la colección de Narrativa, literatura para la infancia (Esmeraldas y Leones), una colección de ensayos e investigaciones históricas titulada Historia, historiae, la colección de libro ilustrado para adultos y Catálogos que reúne reportaje, catálogos fotográficos y de arte. Próximamente, llegará la colección de Poesía, y estamos evaluando la apertura de dos nuevas áreas: ensayística y novela gráfica.

¿Qué piensan del sector editorial en este momento histórico? ¿Cuál es el estado del arte? ¿Qué otra cosa se podría hacer o diferente?
Para ser editora hoy se necesita coraje y una pizca de locura. En la era de las auto-publicaciones, de las impresiones a demanda, de lo digital y de un mundo editorial vasto y variado todo ha cambiado obviamente con respecto a la tradición de la edición. Estos cambios han perjudicado en algunos aspectos los lugares, las competencias y por este motivo que nosotras hemos adoptado desde el principio una política editorial clara: pocas publicaciones pero de calidad. Invertimos enteramente en el proyecto porque creemos profundamente en lo que elegimos.
¿Se podría hacer mejor o más? No sabríamos decirlo con precisión. Nosotras buscamos trabajar con franqueza y llevamos adelante nuestras elecciones con convicción.

El uso de la tecnología y de Internet ¿Cuán importante es su trabajo?
Para nuestra editorial la tecnología se ha revelado desde el inicio en un grandísimo recurso que nos permitió acortar las distancias, comunicarnos constantemente y poder seguir los trayectos de los libros en uno y en otro lado del mundo. Por lo tanto, tenemos una mirada siempre atenta a las dinámicas literarias de la web y al libro electrónico. En este sentido, desde el principio hemos hecho libros en papel pero también ebook en varios formatos.

Recomiendanos dos títulos para quienes están leyendo.
Un título con el que estamos particularmente vinculadas porque abrió tanto el catálogo argentino como el italiano es Oltre il fuoco, de Javier Nuñez (Después del fuego), una novela de aprendizaje. La obra posee la magia de las historias simples que se devoran en una tarde, pero sus reverberaciones atrae a los lectores, incluso mucho tiempo después, como solo los grandes escritores logran hacerlo. Es una historia sobre el poder de la literatura de devolver al hombre al amor esencial que lo habita y de sanar las heridas de la culpa, del dolor.
Otro título que recomendamos es Il gioco del silenzio de Maria Laura Mura e ilustrado por Adele Manuti. Un libro álbum delicado y poético que narra sobre la importancia de las palabras. Los hilos que mueven la historia son los sentimientos, el miedo y el amor. El amor puro como el de los niños. Es un libro simple y cercano, como lo son los protagonistas: un niño y una niña que logran de diversa manera ser cada uno de nosotros. Con sus propios miedos – de no encontrar su lugar en el mundo-, tienen la voluntad de caminar uno al lado del otro y quizás de no lograr comprenderse hasta el final. Todos sentimientos comunes. Y como sucede con ambos protagonistas, también en el mundo real, el amor atenúa, acerca y tiene un efecto de salvación.
Y si quieren saber más sobre nosotras, busquenos y siganos en facebook, instagram, youtube y pueden visitar nuestro sitio web: www.pecorenereeditorial.com.ar

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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