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La magia del Calciosociale

Scritto da Stefano Ciccarelli

Calciosociale è un esempio di efficienza, di inclusione, di amicizia e solidarietà

Cosa può fare un uomo da solo? Tanto, tantissimo, cose che all’inizio si ritengono inimmaginabili. Se a questo uomo si aggiungono prima una, poi dieci, poi cento e poi mille persone? Allora è possibile fare un miracolo.
Questa è la storia di Massimo Vallati e del miracolo del Calciosociale che oggi ha raggiunto quello che 17 anni fa sembrava un’assurda utopia, una fantasia di un ragazzo: cambiare la percezione del Corviale, serpentone di palazzi lungo un km nella periferia degradata di Roma e renderla un esempio di efficienza, di inclusione di amicizia e solidarietà.
Iniziamo col dire in poche parole cos’è il Calciosociale, un’invenzione di Massimo che ha immaginato il calcio come vera palestra di vita e come tale ne ha stravolto le regole, facendo giocare nella stessa squadra ragazzi e ragazze, bambini ed anziani, persone normodotate e persone speciali. Tutti insieme, sostituendo il successo personale con il vero successo di squadra, organizzando tornei dove i punti si fanno anche e soprattutto fuori dal campo di calcio e dove i più forti dopo aver segnato tre goal non possono segnare più dando spazio a coloro che sono meno dotati e tutto fatto con allegria, gioia e voglia di aiutarsi l’un l’altro.
Un’oasi felice dove nessuno discrimina l’altro, dove nessuno giudica, nessuno ostenta, dove il bambino cristiano chiede alla bambina musulmana perché ha il velo in testa e così comincia a vedere ed apprezzare le differenze che arricchiscono e non impauriscono.
Tutto questo in un centro modernissimo e polifunzionale, tirato su da zero con l’ostracismo della criminalità che arrivò ad incendiare anche il centro.
La volontà di Massimo e dei suoi collaboratori e anche la voglia dell’intero quartiere di avere finalmente una cosa “loro” ha fatto si che il Calciosociale non si fermasse più. L’ultimo sogno era quello di fare un campo ad 11 che avesse la tribuna più grande del mondo ovvero l’intero “Serpentone” di Corviale.
Anche questa opera non è stata di facile realizzazione ma grazie all’iniziativa di “adottare una zolla” tramite un’offerta dei singoli cittadini, l’intervento di un sponsor importante come Adidas ed anche con l’aiuto delle istituzioni con la Regione Lazio in testa, si è riusciti a portarla a termine e proprio sabato scorso è avvenuta l’inaugurazione che ha avuto come cerimoniere Giulio Golia davanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente della Regione Lazio Zingaretti, il Sindaco di Roma Gualtieri, il Presidente del Coni Malagò e tante altre personalità della politica e dello sport.
Belle e sentite le parole di Sergio Mattarella che ha preso la parola sul palco allestito per la circostanza: “Quello che emerge dalle regole di Calciosociale è l’importanza di fare del momento del gioco, dell’incontro, un luogo di amicizia che si sviluppa, che cresce, un luogo di rispetto reciproco fra tutte le persone, un moto di fiducia. Ecco questo è quello che emerge questa mattina. […] Non perdete queste abitudini, ragazzi. Non perdete questi criteri, aiutatevi sempre fra di voi, abbiate fiducia reciproca. Rispettatevi sempre tutti fra di voi. Perché se questo si afferma nella società, poi si afferma sempre anche tra gli adulti, si afferma anche nelle relazioni tra gli Stati. Il rispetto fra tutti e la collaborazione necessaria.”
Prima del Presidente si sono avvicendati sul palco alcuni ragazzi tra cui è emersa Katrina un’emozionatissima ragazza che ha commosso tutti col suo pianto ed il suo racconto fatto di dolore ma anche di ricerca di un porto sicuro dove crescere e che ha trovato proprio nel Calciosociale oppure della nonna a cui furono affidati i nipoti dopo la morte del padre in un incidente stradale e con una madre assente, che un giorno che non sapeva dove portarli a giocare fu colpita da questo centro così bello ed inusuale in un quartiere abbandonato da tutti.
Storie di gente comune, gente che soffre e lotta ogni giorno e che aveva bisogno di un miracolo. Il miracolo è avvenuto ed ora la domanda che viene spontanea è: quale sarà la prossima sfida del Calciosociale? Non lo sappiamo ma siamo sicuri che la vincerà

Articolo e Fotografia di Stefano Ciccarelli

 

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Stefano Ciccarelli

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