Vincenzo Incenzo è autore e compositore di numerosi e bellissimi brani entrati a pieno diritto nella storia della musica italiana. Importanti interpreti hanno segnato il suo percorso professionale Michele Zarillo, la PFM, Renato Zero e Sergio Endrigo, per citarne alcuni.
Autore dotato di versatilità e curiosità in ambito musicale, si è spesso confrontato con generi molto diversi, dal pop al progressive, e che lo hanno portato addirittura a cimentarsi con il musical. Negli ultimi anni la passione per la scrittura come forma di comunicazione lo ha spinto a confrontarsi anche con un altro genere di composizione, più letteraria se vogliamo, e il libro La canzone in cui viviamo – cento (uno) viaggi nella scrittura cantata italiana edito da No Reply, n’è un esempio.
La musica permea la nostra esistenza, ne scandisce il tempo, le evoluzioni, i momenti migliori e anche quelli peggiori, il primo amore o l’ultimo, l’estate della maturità o della prima vacanza senza i genitori.
Le cento canzoni prese in esame sono un mezzo che l’autore usa per mettere in luce il valore della musica in forma canzone nella vita di ognuno di noi non solo in termini personalistici ma anche come specchio della società.
Il libro è suddiviso in decenni e per ognuno Incenzo si sofferma sulla correlazione, che è esistita e continua a sussistere, sui fatti storici e su come la musica li abbia meglio di qualsiasi forma artistica rappresentata. La guerra, il boom economico, le contestazioni, la disaffezione per la politica, la rivoluzione dei mezzi di comunicazione, l’esasperazione dell’immagine ne sono alcuni esempi.
Le canzoni hanno sempre rappresentato uno specchio di quello che stavamo vivendo e hanno veicolato i vari cambiamenti da una generazione a un’altra, divenendo elementi nel vivere comune, a tal punto che molti modi di dire sono appunto mutuati dalle canzoni.
Un capitolo a parte del volume è dedicato alla storia artistica – personale di Incenzo, ovviamente attraverso i suoi brani e soprattutto attraverso gli incontri con gli interpreti degli stessi.
A chiudere il volume c’è un momento di riflessione sul ruolo della musica come momento di formazione scolastica.
L’educazione musicale è sempre più bistrattata dai programmi scolastici così come dagli studenti stessi che vedono in quell’ora un diversivo da momenti più impegnativi del loro percorso scolastico. La musica, invece, è un momento importante nella formazione che andrebbe rivisto anche come metodo di insegnamento. Le uniche cose che si insegnano in genere sono storia della musica, o a leggere le note ma poco o nulla si fa sull’apprendimento di come riuscire a creare musica, non ci sono momenti di confronto con chi la musica la fa realmente.
La chiave, infatti, per qualsiasi musicista è proprio questa. Si può apprendere tutto sulla tecnica ma se manca la parte creativa quella che fa si che un insieme di note e di parole divenga un capolavoro artistico allora brani indimenticati come quelli citati non vedrebbero mai la luce.
LA CANZONE IN CUI VIVIAMO
Vincenzo Incenzo
Edizione No Reply
200 pp., EURO 12.50