Sound&Vision

Joe Lovano e Dave Douglas @ Villa Arnò

Il quintetto ha proposto un sound di grande attualità che ha contribuito a dare forma al jazz moderno

Villa Arnò, di proprietà della famiglia Arnò ed eredi, è uno dei gioielli dell’architettura ottocentesca reggiana, un complesso di grande valore abbellito da un vasto parco storico all’inglese e da un giardino curatissimo. Proprio all’interno di questo giardino si è svolta la serata con l’esibizione del quintetto capitanato da Joe Lovano e Dave Douglas, davanti ad un numerosissimo pubblico seduto e molto concentrato.
Una serata “quasi fresca” essendo il paese di Albinea a 166 m di altitudine, che ospita ormai da trentacinque anni questo festival di jazz sempre con uno sguardo avanti e attento alla scoperta di giovani musicisti talentuosi.
La serata propone il Sound Prints Quintet di J. Lovano e D. Douglas, due dei più apprezzati musicisti jazz degli ultimi quarant’anni. Il quintetto ha alle spalle tre dischi e numerosi tour nei migliori festival del mondo. L’idea di creare un gruppo stabile nasce grazie alla collaborazione dei due leader in occasione della loro residenza con il San Francisco Jazz Collective per una produzione originale dedicata a Wayne Shorter. Da quel momento la band, pur mantenendo l’originale approccio compositivo e d’improvvisazione, ha elaborato un vasto repertorio di brani e arrangiamenti originali, producendo un sound di grande attualità, una sorta di sintesi dei linguaggi che hanno contribuito a dare forma al jazz moderno.
Attivo sulla scena fin dagli anni settanta, il sassofonista e compositore italo americano Joe Lovano ha suonato con alcuni dei più importanti jazzisti della sua generazione, inanellando collaborazioni con Dave Liebman, Michael Breker, John Scofield, Geri Allen, Bill Frisell e Paul Motian, oltre a numerosi progetti come leader che gli sono valsi importanti riconoscimenti tra cui un Grammy Award.
Fondatore assieme a John Zorn del celebre gruppo Masada, Dave Douglas ha collaborato con un’infinità di musicisti di prima fascia tra i quali Marc Ribot, Uri Caine e il nostro Franco D’Andrea e producendo numerosi album a suo nome, divenendo mentore e figura di riferimento per moltissimi musicisti di nuova generazione.

Villa Arnò Albinea (RE) 17. 7. 2022
Joe Lovano, sassofoni
Dave Douglas, tromba
Lawrence Fields, pianoforte
Yasushi Nakamura, contrabbasso
Rudy Royston, batteria

About the author

Alessandro Ettore Corona

Alessandro Corona nasce a Bassano del Grappa (VI) nel ’57. Dopo aver vissuto in varie zone del Veneto, si trasferisce a Bologna negli anni’70, seguendo tutto il movimento artistico di quel periodo; dai fumetti di A. Pazienza e N. Corona, alla musica rock britannica e americana, a quella elettronica di stampo tedesco, al cinema d’avanguardia tedesco e francese, per approdare poi alla scoperta della fotografia internazionale seguendo corsi di approfondimento e di ricerca.

Scatto per non perdere l’attimo.
Esistono delle cose dentro ognuno di noi, che vanno messe a fuoco.
Esistono cose che ci circondano e che non vanno mai perse, attimi che possono cambiare il nostro futuro; ognuno di noi ha un’anima interiore che ci spinge verso quello che più ci piace o ci interessa.
Io uso la macchina fotografica come un prolungamento del mio braccio, la ritengo un contenitore enorme per catturare tutti quei momenti che mi appartengono.
Passato e futuro si uniscono fondendosi insieme e per caratterizzare l’anima degli scatti creo una “sensazione di fatica” nella ricerca dell’immagine mettendo in condizione l’osservatore, di ragionare e scoprire sé stesso dentro l’immagine.
Trovo interessante scattare senza pensare esattamente a quello che faccio; quando scatto il mio cuore muove un’emozione diversa, sento che la mia mente si unisce con estrema facilità al pulsante di scatto della mia macchina, non esito a cercare quel momento, non tardo un solo secondo per scattare senza riflettere.
Il mio mondo fotografico è principalmente in bianco e nero, il colore non lo vedo quasi più, la trasformazione cromatica è immediata.
Non esito: vedo e scatto!
La riflessione per quello scatto, si trova in mezzo tra il vedere e lo scattare senza esitare sul risultato finale, senza perdere tempo in quel momento.
Diventa immediato per me capire se quello che vedo e che intendo scattare può essere perfetto,
non trovo difficile esprimere quello che voglio, la macchina fotografica sono io.
Ogni scatto, ogni momento, ha qualche cosa di magico, so che posso trasmettere una riflessione quindi scatto senza cercare la perfezione estetica perché nella fotografia la foto perfetta non esiste, esiste solo la propria foto.
Works:
Fotografo e grafico: Mantra Informatico (cover CD), Elicoide (cover LP)
Fotografo ufficiale: Star for one day (Facebook). Artisti Loto (Facebook)
Fotografo ufficiale: Bowie Dreams, Immigrant Songs, Roynoir, Le Sciance, Miss Pineda.
Shooting: Federico Poggipollini, Roynoir, Heide Holton, Chiara Mogavedo, Gianni Venturi, Double Power big band, Progetto ELLE, Star for one day, Calicò Vintage.
Radio: Conduttore su LookUp radio di un contenitore artistico, con la presenza di artisti.
Fotografo ufficiale: John Wesley Hardyn (Bo), Reelin’and Rocking’ (Bo), Fantateatro (Bo), Nero Factory (Bo), Valsamoggia Jazz club (Bazzano), Friday Night blues (Bo), Voice club (Bo), Stones (Vignola), il Torrione (Fe), L’officina del gusto (Bo), Anzola jazz, Castelfranco Emilia blues, Bubano blues, Mercatino verde del mondo (Bo), L’Altro Spazio (Bo), Ramona D’Agui, Teatro del Pratello (Bo), P.I.P.P.U Domenico Lannutti, Insegui L’Arte (Badolato CZ), Artedate (Mi), Paratissima Expo (To), Teatro Nuovo e club Giovane Italia(Pr), Teatro Comunale e Dehon (Bo), Teatro delle Passioni (Mo).

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