Recensioni

Jocelyn Pulsar – Sperando di Aver Fatto Cosa Gradita

Scritto da Carmelo Di Mauro

Se è vero che la formula dell’e.p. serve di solito per anticipare un album e “vedere l’effetto che fa”, allora l’attesa per i prossimi brani si fa trepidante. Che siano quattro, cinque o sei, andranno a completare un lavoro che ci lascia con la bocca buona e con la voglia di ascoltare altro.

Basta un valzerino di un paio di minuti per cadere vinti dall’ironia e dal senso di vitalità che viene fuori dall’ultimo lavoro in studio di Jocelyn Pulsar, originale moniker dietro il quale si cela la personalità delicata e goliardica, allo stesso tempo, di Francesco Pizzinelli.
Il brano si chiama “Io ti amo, tu invece no” ed è quello che apre un e.p. di appena quattro canzoni intitolato “Sperando di aver fatto cosa gradita”, pubblicato da “Fosbury Records”, che segna il ritorno di uno dei più brillanti songwriters italiani. Un brano che è anche storia piccola di amori non corrisposti e di passione per le cose apparentemente meno rilevanti della vita quotidiana, che finiscono, però, con il riempirne i giorni. Piccole gioie e delusioni che diventano trascurabili nel ricordo, soprattutto se imbrigliate nella forma canzone. Aiuta in questo senso un sorriso, quando amaro, quando dolce, che Jocelyn Pulsar è sempre abile a strappare a chi lo ascolta.
Un tema ricorrente nei racconti in musica di Jocelyn Pulsar e che ritroviamo anche in “Boccetta”, secondo brano del disco, è lo sguardo al passato, agli anni dell’ adolescenza trascorsa, che in questo brano non diventa, però, occasione per pronunciare un retorico e rancoroso “peccato”, ma quasi metodo di vita. Lacrime e sorrisi che si mischiano, come nella vita di ciascuno, e diventano una melodia struggente introdotta da un arpeggio delicato.
Non cambiano i toni e i contenuti nel brano successivo intitolato “Freddo”, una ballata piacevolmente introdotta da un suono di xilofono che le conferisce un’ aria ancor più sognante.
Qui Francesco Pizzinelli racconta un altro amore non corrisposto, che rivive di continuo in piccoli rituali e che sembra esaurirsi in un bacio e in alcune note affidate al vento. Questo è forse il brano più intimo dell’intera raccolta.
Si torna a leggere con ironia la vita quotidiana nel brano “Spesa”, una ballata sostenuta da un riff validissimo e che racconta piccole storie di incontri al supermercato, dove le riflessioni sul tempo che passa e la nostalgia che ne segue, sono squarci nel fluire della quotidianità, rapidi flashback che il caso tira fuori e governa.
In fondo, non stupiscono più di tanto le brillanti soluzioni narrative e musicali di questo autore romagnolo, ci ha abituati bene, con lavori molto convincenti ed una lirica ironica e acuta. Così, “Sperando di aver fatto cosa gradita” sembra la legittima e naturale continuazione di quel fluire di creatività che già aveva segnato alcune pubblicazione passate e, su tutte, un album bellissimo come “Il gruppo spalla non fa il soundcheck”.
Se è vero che la formula dell’e.p. serve di solito per anticipare un album e “vedere l’effetto che fa”, allora l’attesa per i prossimi brani si fa trepidante. Che siano quattro, cinque o sei, andranno a completare, come un corollario di immagini, suoni, intonazioni, un lavoro che ci lascia con la bocca buona e con la voglia di ascoltare altro.

Carmelo Di Mauro

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