Sono passati alcuni anni dall’ultima nostra incursione in un concerto di Jeremy Pelt, e dobbiamo riferire di aver trovato un suono molto maturo e ben costruito. Un quintetto che lascia poco all’immaginazione, coeso e ben affiatato. Un leader che lascia molto spazio ai colleghi sul palco, anche se questi sono molto giovani e anche alle prime esperienze di lunghi tour (così ci riferisce lo stesso Pelt).
Suoni che a volte possono sembrare graffianti quelli che escono dalla tromba di Pelt, ma che subito dopo si arricchiscono, si scaldano e fanno sognare quando sul palco una ballad, molto delicata, parte da un piccolo soffio di tromba. La musica di Jeremy Pelt, che in questo ultimo periodo ha scritto un libro ed ha fatto uscire un lavoro discografico abbastanza particolare, con pezzi suonati e voci narranti, è un ponte tra vari generi dal bop contemporaneo ad eleganti ballad.
Al suo fianco, al Blue Note di Milano, abbiamo trovato Jalen Baker al vibrafono, Arcoiris Sandoval al piano, Jonathan M. Michel al basso, Allan Mednard alla batteria.
Un ringraziamento a Blue Note Milano che ci accoglie sempre con grande disponibilità, al suo ufficio stampa ABGPR, ai lavoratori del Blue Note che ci sopportano con grande pazienza ed agli artisti che si sono esibiti.
Articolo e Foto di Erminio Garotta
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