Interviste

Isabella Giustina, Intervista

Scritto da Erminio Garotta

“Le voci del pubblico. Sala. Mezza sala. Buio. Entro. Quanto mi manca tutto questo. Caro Teatro, non vedo l’ora di riappoggiare i miei piedi sul tuo palco”

Buongiorno a tutti, abbiamo il piacere di ospitare sulle pagine di SOund36, Isabella GiustinaIsabella è una danzatrice e coreografa. Con questa intervista ci piacerebbe mettere in luce il suo lavoro, forse troppe volte etichettato come “Si, ok, fai la danzatrice, ma che lavoro fai?”
Molte professioni nel mondo dello spettacolo subiscono questa ingiustizia, e come abbiamo già cominciato a spiegare in un articolo della scorsa settimana, vogliamo dare voce al popolo dei lavoratori dello spettacolo.
Tutto nasce da questo grido lasciato sui social da Isabella“Adrenalina immensa tutto il giorno, e anche il giorno prima e il giorno dopo; Emozione che cresce dalla mattina, per culminare un secondo prima dell’ingresso sulla scena. A partire da tre ore prima dell’apertura del sipario: concentrazione; riscaldamento. Inizio ad entrare nel soggetto dello spettacolo; mi trucco; mi sistemo i capelli; mi infilo il vestito.
Poi continuo a scaldarmi, ma non sono più solamente io, ormai sono già ciò che porterò sul palco. Prendo l’energia in tutto il corpo; preparo il viso: rilasso la mandibola ed entro nel personaggio; tre pugni sul petto: uno a destra, uno a sinistra e uno al centro; percorro tutto il corpo con le mani, stringendo i muscoli… Un respiro profondo…
Le voci del pubblico.
Sala.
Mezza sala.
Buio.
Entro.
Quanto mi manca tutto questo. Caro Teatro, non vedo l’ora di riappoggiare i miei piedi sul tuo palco”

Scusa Isabella per questa lunga introduzione e veniamo subito a te: ti chiedo di presentarti e di spiegare quale è il tuo LAVORO.
Buongiorno, mi chiamo Isabella Giustina, sono danzatrice e coreografa di danza contemporanea. Il mio lavoro consiste nel danzare come interprete per altri coreografi e compagnie e nel creare miei spettacoli come autrice. Il lavoro del danzatore e del coreografo prevede un intenso periodo di creazione dello spettacolo per poi iniziare la tournée (anche se il lavoro di perfezionamento dello spettacolo continua anche durante le repliche).
Ho iniziato a studiare danza classica, moderna e contemporanea all’età di cinque anni a Monfalcone in Friuli Venezia Giulia, dove sono nata. A sedici anni mi sono trasferita a Firenze dove ho frequentato il corso di formazione professionale triennale di danza moderna e contemporanea presso l’Opus Ballet e successivamente il corso di perfezionamento professionale L.OF.T.
Ho approfondito la mia formazione all’interno dell’Accademia del Gesto diretta da Virgilio Sieni, dove ho preso parte negli spettacoli Visitazione (2011) e Locus (2012). Sempre a Firenze ho frequentato il corso di formazione professionale di tecnica Nikolais tenuto da Simona Bucci e Paolo Mereu.
Successivamente ho trascorso un anno a Bruxelles dove ho studiato con coreografi e danzatori di fama internazionale e ho frequentato le classi di compagnia di Ultima Vez (Wim Vandekeybus).
Nel 2013 ho partecipato alla Biennale Danza di Venezia dove ho danzato nello spettacolo Tutti diretto da Virgilio Sieni.
Ho approfondito i miei studi frequentando per vari anni le masterclasses di Carolyn Carlson all’Atelier de Paris e partecipando al percorso di studio “Progetto Azione”, che prevede laboratori a cadenza mensile con coreografi operanti in Toscana.
Dal 2011 ad oggi ho danzato come interprete per varie compagnie e coreografi tra i quali Compagnia Gabriella Secchi, Compagnia Giardino Chiuso, Compagnia Simona Bucci,Company Blu, Compagnia Teatro Popolare d’Arte, ADARTE, Sang Jijia, Compagnia Opus Ballet, Compagnia TPO, Versiliadanza. Sono autrice e interprete di Destinata Guerriera, spettacolo selezionato per la Vetrina del Network Anticorpi XL 2017. Destinata Guerriera è stato selezionato anche per il festival Essenziale 2017 (Essen, Germania) in seguito al concorso Miniatures 2017 organizzato da Eloisa Mirabassi a Perugia, e per il Solo Dance Contest 2018 all’interno del Festival Gdanski Festiwal Tanca a Danzica (Polonia). Nel 2019 ho partecipato con Destinata Guerriera al CCDC Festival di Hong Kong.
Sono autrice e interprete anche di Mutamenti, spettacolo selezionato per il Festival Fabbrica Europa 2018 di Firenze e progetto vincitore del Premio TenDance 2018 (Latina) organizzato da Ricky Bonavita e Theodor Rawyler. Lo spettacolo ha debuttato nella sua forma completa al Festival TenDance 2019.
Sono stata selezionata per Crossing the Sea 2019, progetto che ha come obbiettivo quello di instaurare collaborazioni tra l’Italia, i Paesi asiatici e il Medio Oriente: a Singapore ho creato Hanging in the Balance per la T.H.E Second Company, spettacolo che ha debuttato al M1 Contact Contemporary Dance Festival 2019.
(Capite ora, quando Isabella dice: “…Adrenalina immensa tutto il giorno…” ndr.)

Una giornata tipo di Isabella comincia alle ore… e credo che in questo momento storico sia ovviamente diverso il tuo modo di affrontare le giornate, ce li racconti entrambi?
Normalmente la giornata lavorativa inizia alle 9:00 e finisce alle 18:00, con mezz’ora di pausa pranzo verso le 13:30. Appena arrivati in sala facciamo un’ora di riscaldamento e poi iniziamo le prove. Alla sera, arrivata a casa, guardo i video che facciamo durante le prove e scrivo gli appunti della giornata. Poi studio per la preparazione degli esami universitari.
In questo momento storico purtroppo ho meno lavoro; stiamo continuando le prove per le nuove produzioni ma gli spettacoli sono annullati. Nei giorni in cui non ho lavoro mi alzo alle 6:30/7:00 della mattina e faccio il mio riscaldamento ed esercizi di yoga e di workout. Nel pomeriggio mi dedico all’università: seguo i corsi online, preparo esami e lavoro sulla tesi. Parallelamente porto avanti miei progetti di danza: attualmente sto
lavorando su una nuova produzione insieme a mia sorella Anna Giustina, anche lei danzatrice.

Come è nata la tua passione per la danza?
Già da piccolissime io e mia sorella ci divertivamo a danzare nella palestra dove lavora mio padre: i nostri genitori ci mettevano la musica e noi danzavamo. Poi a cinque anni ho iniziato a studiare danza in una scuola nel mio paese. La danza è una passione di famiglia: mia sorella è danzatrice e anche mia mamma ha studiato danza fin da bambina, la ha insegnata e continua a seguire corsi.

Sei anche una coreografa, da dove nasce la tua ispirazione?
Gli spettacoli nascono dalla necessità di esprimere qualcosa, e questa necessità può derivare dalla lettura di un libro, dai miei studi, dalla visione di un quadro, di un film, dall’ascolto di una musica, dall’osservazione delle persone, dal contesto storico, sociale e culturale in cui viviamo… Da questa ispirazione inizia poi la fase di studio e di approfondimento dell’argomento, che va di pari passo al lavoro sul corpo e alla creazione dello spettacolo.

Tra i ruoli che hai interpretato come danzatrice in quale ti riconosci di più e perchè, cosa ti ha dato?
Ogni volta che danzo mi immergo nel personaggio o nel soggetto che interpreto e ognuno mi ha dato la possibilità di innamorarmene.

Cosa insegna la danza oltre alla danza in se?
Umanità, apertura verso gli altri, conoscenza di se stessi, disciplina, musica, anatomia, immaginazione.

Danza accademica e danza contemporanea, comunicano e convivono?
Non necessariamente: spesso può essere molto utile avere una solida preparazione accademica, ma ci sono molti danzatori contemporanei meravigliosi che non hanno mai studiato danza classica.

In questo momento nel panorama della danza italiana a livello di coreografi, produzioni, compagnie, cosa manca?
In questo preciso momento storico mancano gli spettacoli, manca il teatro.

Oltre alla danza, Isabella cosa ama fare?
Disegnare, cantare, leggere, studiare, stare con gli amici, viaggiare.

Siamo una rivista che tratta arte e bellezza dello spettacolo, tra queste trova un posto rilevante la musica, Isabella ascolta la musica?
Sì certo! Ne ascolto tanta, sia per il mio lavoro, sia per accompagnare i lavori di casa o per rilassarmi.

Come dico sempre nelle interviste ci piace farci i fatti degli artisti, di solito chiedo se amano cucinare, ma questa volta potremmo cambiare … quali serie televisive guardi?
Non guardo serie televisive. Però alla sera spesso mi guardo un bel film!

Ringraziamo Isabella Giustina per la disponibilità e per averci seguito in questo percorso.

foto di copertina di Giuseppe Stoppiello

https://www.facebook.com/isabella.giustina
https://www.facebook.com/giuseppe.stoppiello.1

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Erminio Garotta

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