Musicalmente parlando in cosa vi sentite vicini all’Italia e in cos’altro invece vicini alle atmosfere anglosassoni?
Ciò che ci avvicina maggiormente alle atmosfere d’oltremanica dell’ultimo decennio è sicuramente il sound dei nostri brani, che trae spunto dal filone post-punk dei fine settanta, caratterizzato da ritmiche nervose e serrate ma allo stesso tempo già contaminato dagli elementi del genere disco anni ottanta. L’unico elemento che invece effettivamente ci lega al nostro Paese è la scelta di scrivere testi in Italiano, senza particolari riferimenti ad autori contemporanei o del passato.
Vi siete formati e vivete a Biella, come siete stati accolti nel resto d’Italia?
Essendo da poco usciti allo scoperto sulla scena musicale italiana, non abbiamo ancora avuto le giuste occasioni per poterci confrontare con un pubblico più vasto e di conseguenza capace di fornirci un riscontro più lucido sul nostro lavoro. Credendo molto in quello che abbiamo fatto fin d’ora, ci auguriamo che tante altre persone possano avvicinarsi alle nostre canzoni.
Le canzoni che compongono il vostro nuovo album “Dal Peggiore Dei Tuoi Figli” hanno un filo comune che le lega insieme?
In parte sì e in parte no. Ogni canzone descrive una situazione, un’esperienza, una riflessione, che vive di luce propria all’interno del disco, con un inizio, uno sviluppo e una fine; come del resto accade nella vita di tutti giorni. Ed è proprio questo ciò che lega in modo vero i brani l’uno all’altro, il fatto che siano fugaci istantanee di vita, di una vita che può essere quella di chiunque, in cui ognuno può sentirsi libero di immedesimarsi, oppure, perchè no, decidere di prenderne le distanze.
Il brano “Mio Fratello è figlio unico” è un chiaro omaggio al grande Rino Gaetano, in cosa pensate di sentirvi vicini a lui?
Non abbiamo mai pensato di essere avvicinabili ad un artista come Rino Gaetano, grandissimo e unico nel suo modo semplice, ma profondo, di arrivare alla gente.
E in onore della sincerità che lo contraddistingue, lo diciamo apertamente: ci piaceva il pezzo e l’abbiamo fatto a modo nostro.
La grafica e il layout dell’album sono molto particolari, chi se ne è occupato?
Rayane Guedes è un’artista nella vera essenza del termine. Vive veramente il mondo che la circonda e con esso comunica e condivide la sua vita in un modo unico, quasi fantastico.
Mentre il disco prendeva forma, ha iniziato ad ascoltarlo e ad interpretarlo. Dopo poco tempo ci è venuto spontaneo chiederle di realizzarne le grafiche, quasi fosse una di quelle coincidenze di cui è fondamentale accorgersi, mentre accadono.
L’opera che ha realizzato per la grafica dell’album, noi la definiamo perfetta.
Lei, Ray, la trovate qui http://rayane-guedes.tumblr.com/
Annalisa Nicastro