Si intitola “A cosa stai pensando?” ed è l’esordio ufficiale firmato Il Rebus, realtà comasca che da poco ha dato alla luce un concept dedicato a suo modo all’ipocrisia sociale che imperversa in molti aspetti del vivere quotidiano. A firmare la produzione ovviamente la band – Paolo Ghirimoldi, Daniele Molteni, Cristian Oberti e Fabio Zago – e con loro Max Zanotti e la VOLUME! Records.
Sono 11 brani che si dipanano in un attualissimo rock italiano che senza troppe scuse e finzioni attinge a piene mani dal bel sound dei Negrita piuttosto che dai Timoria di un Renga ormai passato ad altra sponda…che poi la voce, quella de Il Rebus, di certo non lascia troppo scampo ad altri pensieri. Avesse quei glissati e quei vibrati e quelle scale melodiche di certo potremmo gridare al miracolo di somiglianza. Ed è solo che un pregio, quindi, ritrovarsi naturalmente qualità a cui restituire un carattere tutto personale.
Ed il bel PopRock de Il Rebus fa anche questo, senza stupire mai e senza vestirsi di miracoloso, ma disegnando belle melodie, accattivanti, commerciali e dedite alla memoria (di lungo termine ce lo auguriamo).
Quello che più stupisce è il sound assolutamente fresco, industriale, innovativo e decisamente competitivo. Non ho mai gradito quando al Pop si affiancano testi troppo importanti, come a voler contraddire una certa filosofica direzione di marketing. Ma è anche vero che non sempre si può demandare alla leggerezza ogni criterio di vincita. E in questo disco di sicuro è così. Peraltro, in questo disco, manca quasi del tutto l’amore smielato e sdolcinato, mancano – grazie al cielo – le frasi da baci perugina e si lascia sorprendentemente spazio a contenuti sociali di un’attualità davvero poco felice, come il lavoro precario.
Mancano il “singolone” da radio, manca l’incedere che rapisce, manca l’amore a prima vista.
Per il resto manca quel senso di “amatorialità” che spesso, nel pop ormai quasi sempre quando si parla di esordi, investe come olio bollente quasi ogni angolo e quasi ogni nota.
Lode e onore. Buone carte giocate sul tavolo per essere la vostra prima vera partita.