Sta per arrivare il terzo appuntamento serale con Heroes, il 13 dicembre non perdetevi il favoloso live di Jester At Work con le sue particolarissime atmosfere lo-fi. Prima di andare leggete qui di seguito l’intervista a Jester At Work!!!
Hai sempre fatto parte di vari progetti musicali, cosa ti ha spinto ad un certo punto a creare il tuo progetto solista Jester At Work?
Jester At Work è un progetto nato per una mia esigenza personale. Tanto materiale accumulato negli anni e molti brani che non avrei potuto sviluppare se non da solo. Uscivo da una band e non avevo intenzione di metterne un’altra in piedi, era un momento particolare della mia vita e la solitudine tradotta in musica mi sembrava la scelta migliore per ricominciare. Fondamentale è stata anche la volontà mia di suonare ciò che sapevo e so fare, senza trovare alibi, trucchi e menzogne, io e la mia chitarra.
Come crei il tuo particolarissimo sound lo-fi?
Ho avuto il piacere di avere a che fare con un registratore a 4 tracce Fostex, in cassetta e ho iniziato proprio con quell’affare a registrare i miei brani, solo, in uno scantinato trasformato a monolocale, tra gli elettrodomestici, il camino e le stoviglie di casa. Una liberazione dal punto di vista musicale, tutto più scarno, diretto e veloce……mi serviva proprio questo. Il tutto si è poi evoluto grazie all’opportunità di pubblicare i miei album con la Twelve Records ed il resto è storia recente.
Il tuo ultimo album, Magellano, è uscito a marzo 2012. C’è l’idea di pubblicare un nuovo album?Puoi darci qualche anticipazione?
Il nuovo album spero uscirà l’anno prossimo, ma non so precisamente il periodo. Ho delle registrazioni e bozze, ma nulla è ancora fissato. Mi piace cambiare idea continuamente e credo che troverò la soluzione giusta al momento giusto. L’unica cosa che posso dire è che certamente non sarà un album dai colori sgargianti e dalle melodie rassicuranti …almeno credo!
Fai parte del progetto Heroes, che cosa ne pensi?
il progetto Heroes è interessantissimo mi auguro che funzioni bene e nel tempo, che tutti i ragazzi e gli adulti che ne fanno parte possano dire che è una cosa buona, utile e che tutte le persone che partecipano alle vostre serate ed ai vostri eventi possano pensare la stessa cosa, perchè la musica deve arrivare “meglio” a tutti…ma proprio tutti
Cosa pensi sia necessario alla scena musicale italiana?
Alla scena musicale italiana serve umiltà, altri mezzi di diffusione della musica alternativi a Facebook e Spotify ecc…nuove radio magari alternative a quelle esistenti, ma soprattutto snellire la burocrazia che rallenta tanti ragazzi volenterosi e appassionati.
Annalisa Nicastro