Arrivano al primo “long playing” gli Hank dalla provincia di Salerno, forti di un paio di buoni Ep e di una lunga gavetta di live per la Campania e non solo.
Il lavoro si intitola L’aria è Tesa e fin dal titolo ne lascia intendere in maniera chiara l’esito. Gli Hank suonano forte, ci vanno giù pesante e non badano tanto ai convenevoli.
Il loro è un suono grezzo, diretto e volutamente low-fi, o almeno è questa l’impressione che ci destano ai primo ascolti, quelli di “Nella città dei folli” e “Questo cielo mi disturba”.
Una buona dose del rock alternativo italiano (Verdena? ) si incontra con reminiscenze di inizio anni 90 (Litfiba?), almeno fino all’ascolto di “Tutto sa di umido” e “Canzone di Febbraio”, in cui vengono fuori momenti meno aggressivi ma allo stesso tempo sempre pungenti che ci fanno pensare ad alcune produzioni dei Motorpshycho.
“Lame” è invece il brano meglio concepito. Ottimo riff di chitarra e bel testo. In definitiva un buon esordio che non griderà certo alla sensazionalità, ma che pare non aver questo obiettivo.
Gli Hank sono certamente una band non alla moda, in un momento in cui l’indie italiano reclama cantautori ed intellettuali e gli stessi Afterhours non stanno avendo il meritato riscontro; ma di certo non deluderanno le aspettative di quei reduci del rock italiano.
Artista: HANK
Titolo Singolo: Nella città dei poveri (primo singolo estratto da “L’aria è tesa”)
Genere: Indie/Rock
Label: Autoprodotto 2012
Sito: https://www.facebook.com/3hank
Tracklist
1 – Nella città dei folli
2 – Questo cielo mi disturba
3 – Un’altra faccia
4 – Tutto sa di umido
5 – Naufragi in ombra
6 – L’aria è tesa
7 – Canzone di Febbraio
8 – Lame
9 – L’immagine perfetta