Come sta andando la promozione dell’album?
Bene! Abbiamo già suonato il nuovo repertorio in Emilia, Lazio, Abruzzo, Romagna. Stiamo pianificando i giri live ed in radio fino ad arrivare in Germania ad ottobre. Le prime impressioni della critica ci soddisfano per il momento.
Obiettivo Sensibile è uno dei brani che dà il titolo anche all’intero album, a cosa vi siete ispirati?
Il titolo del brano viene fuori da una avventura che ci ha visti coinvolti a Roma alla stazione Termini dove, mentre suonavamo in acustico per i passanti, le forze dell’ordine ci hanno “rimosso“ dicendo che stavamo creando caos in una zona ritenuta obiettivo sensibile. Eravamo nella capitale per una manifestazione di solidarietà con la causa Saharawi. Il brano è stato scritto sui sedili dell’autobus che ci riportava a casa.
L’album è stato realizzato in presa diretta in un ex-fabbrica adibita a studio di registrazione. Come mai questa scelta?
La scelta viene da una ricerca. Volevamo un posto che non fosse uno studio di registrazione. Un “luogo“ dove poter generare un suono preciso e suonare quindi il posto stesso. Una nostra amica ci ha concesso l’uso di questo enorme spazio vuoto nella periferia modenese ed è lì che abbiamo posizionato tutti gli strumenti ed il nostro studio mobile. Lì abbiamo suonato in diretta per tenere in primo piano il feeling del dialogo live. Volevamo riprendere le canzoni ma anche il momento ed il luogo. Modena, ottobre 2011.
Anche in questo lavoro si percepiscono variegate sonorità, riconducibili alla vostra apertura verso realtà musicali molto lontane da noi, come quelle africane, e che ormai contraddistinguono il vostro sound …
…le contaminazioni nei nostri lavori non sono una scelta, ma un inevitabile elemento che caratterizza questa epoca. Il progetto Gasparazzo è nato in Emilia dall’ incontro di due abruzzesi ed un emiliano. Abbiamo, insieme, viaggiato in Costa d’ Avorio, nel deserto del Sahara e poi Svizzera, Austria e Germania. Abbiamo incontrato la musica nei posti da dove nasce… L’ Italia è attraversata da tante culture e la musica, per noi, è quello che emerge immediatamente dal nostro incontro con esse. Il viaggio è anche per noi una grande passione e con i suoni si raggiungono posti meravigliosi.
Il vostro sodalizio artistico dura da diversi anni. Come lavorate in genere alla composizione di nuovi brani?
La fiducia è alla base del lavoro. La stima dei reciproci stili facilita le composizioni. Lavoriamo sia in sala prove creando dal nulla, e spesso in una sera la canzone è finita, sia sviluppando idee nate in una stanza con una chitarra da sola o assemblando campionamenti con un computer. Nel caso di O.S. ci siamo trovati anche a creare il brano direttamente in fase di registrazione definitiva.