SOund36 è mediapartner di Heroes: Roma come New York. Il nono appuntamento ha visto come protagonisti FRU!T ecco la loro simpatica intervista!
A parte essere l’incubo dei tipografi cosa vi sentite di essere?
Da un po’ di tempo a questa parte, siamo diventati l’incubo dei serigrafi. Abbiamo l’hobby del fastidio, anche se le lobby ci infastidiscono.
Avremmo voluto essere una spina nel fianco del sistema, ma poi abbiamo realizzato che il sistema è troppo anni ’70 come concetto.
Il punto esclamativo nel vostro nome rappresenta il corrispettivo della vostra musica?
Sì, nella misura in cui il punto interrogativo rappresenta il corrispettivo della domanda, anche se con questo non so esattamente cosa voglio dire.
Ad ogni modo, siamo diretti. Non siamo per i compromessi, siamo per gli stravolgimenti. E infatti-rivelazione!!!-quello non è un punto esclamativo, ma una semplice “i” capovolta. Quindi, per rispondere alla domanda: sì! Ma anche no. Boh! Ma che ne so… Ma che davero ho detto “nella misura in cui”?
Vi sentite parte di una scena musicale?
Mumble mumble. Abbiamo molti amici nella scena romana, musicisti che stimiamo e che-spero-ricambino.
Se invece intendiamo scena come genere musicale di riferimento, allora crediamo di sfuggire a certe classificazioni.
Con la stessa pervicacia con cui cerchiamo di dribblare le domande! Comunque è piuttosto naturale per noi, provenendo ognuno da esperienze molto diverse.
Scegliersi da soli un’etichetta rispondebbe a una ferrea logica commerciale, ma noi siamo contro, contro, contro qualsiasi logica commerciale. Quello che ci spinge a fare musica è la musica stessa, non certo vendere dischi o magliette. Allora, i prezzi sono: 10€-per l’album in edizione digipack, 8,99€ per la versione digitale. I due ep 3,96€ da iTunes. Delle magliette sono rimaste solo L e XL ma possiamo praticare un imperdibile 3×2. Venghino siori venghino!
Cosa rappresenta il momento live per i FRU!T?
Il momento in cui finalmente la smettiamo di dire minchiate e facciamo parlare gli ampli.
Fate parte del progetto Heroes, che cosa ne pensate? Cosa pensate sia necessario alla scena musicale italiana e romana in
particolare?
“E improvvisamente divenne serio…”. Penso che sia una gran cosa. Nella nostra città c’è sempre stata troppa dispersione e molta autoreferenzialità.
Ma immagino sia un problema anche fuori dal G.R.A., se questo può essere di qualche consolazione. Purtroppo sembra che molti siano più interessati ad andare a Sala Prove, piuttosto che in sala prove. Ma detto ciò di bella musica ne gira tanta. Quello che è sempre mancato, nell’ambito underground, credo sia proprio l’aspetto manageriale. Bene che ci sia chi si occupi di tutto sta intorno alla musica. Non serve essere musicisti, ma appassionati. Gli artisti, in quanto tali, spesso non sono capaci di gestirsi, organizzare eventi, fare promozione…meno che mai dare riposte sensate nelle interviste!!! Ok… un argomento a piacere? ;)