Interviste Recensioni

Francesca Gaza, Videointervista + Recensione

Scritto da Gigi Fratus

Al debutto sul mercato discografico il giovane ottetto capitanato dalla musicista italo-tedesco Francesca Gaza, ci propone un lavoro fresco e denso di sonorità che spingono il jazz verso nuovi lidi. Del resto il genere, da sempre, si presta a contaminazioni varie e non fa eccezione il prodotto confezionato da Francesca, autrice di tutti i brani contenuti nel cd, arrangiamenti compresi. L’album si apre con “Strange Poet”, dove l’elettronica fa capolino sin dall’inizio e dove, la voce, della Gaza si staglia con decisione sopra la melodia esaltandone le qualità vocali. Nella parte centrale del brano la voce stessa si fa strumento musicale, attraverso vocalizzi che si fondono egregiamente nel sound della band per poi tornare con prepotenza a giocare un ruolo di assoluto rilievo nella parte conclusiva. Si prosegue con “Almond Tree” secondo singolo estrapolato dall’album. Pubblicato il 15 Marzo dove il lavoro agli arrangiamenti si rivela vincente e particolareggiato. Si prosegue nell’ascolto e si va ad incontrare una “Scatola Rossa”; è infatti “Red Box” il titolodel nuov brano che ci viene incontro coinvolgendoci in una trama che ha nel ritmo quelle contaminazioni pop che la Gaza ci ha detto essere la direzione ove, oggi, vuol portare il suo Chamber Jazz Pop verso nuove rotte. “Teach to Sing” ci porta dentro il mondo introspettivo di Francesca la quale ci guida dolcemente ma con passo fermo attraverso il suoi mondi interiori ed il cammino ci porta in quel bosco emozionale che è “Lilac” dove passo dopo passo la voce di Francesca ci invita a godere di ogni sentore, emozione e poesia che la Natura ci regala un istante dopo l’altro. Siamo arrivati già ai ¾ della produzione e le aspettative non sono non ci hanno sin qui delusi ma ci hanno preparato la tavola al tripudio finale. Se il brano successivo a “Lilac” (“I Get Along Without You Very Well”),ci sorprende per dolcezza e per un senso di malinconia allegria… ( no, non sono ancora ubriaco, se non della musica di coloro che ascolto ), dove regna sovrana la grande sensibilità musicale della musicista , con “Purity”la voce angelica della Gaza ci sorprende ancora una volta andando a toccare quelle corde che in ognuno di noi toccano le emozioni più profonde. Il finale poi, è di una genialità sorprendente, a mio parere il brano migliore dell’intero album. “I Have Heard”… “io ho udito ascoltato, sentito… chiunque scriva su di un foglio che non andrà letto ma anch’esso ascoltato, udito, sentito… dev’essere di una genialità e sensibilità non comune. Ascoltare, per ascoltarsi ed ascoltarci. Di questo ha bisogno, oggi, l’uomo. Di prestare tempo ad ascoltare ed ascoltarsi, di porre attenzione a ciò che il nostro tempo ci dice, di udire i suoni della Natura e seguirla, con un incedere non lento ma che segua i tempi naturali senza aver fretta di arrivare. Assaporando ogni passo, ogni respiro, ogni odore. E questo brano ne è l’immagine perfetta, lenta, ponderata senza fretta alcuna, ma nemmeno senza indugiare, perdersi… il pianoforte, accompagna il sussurro di una voce che ci fa comprendere come nelle cose semplici vi sia racchiuso tutto ciò che ci serve. Nulla di più, nulla di meno.

Recensione e Intervista di Gigi Fratus

Francesca Gaza
Lilac for people.
2019. Auand Records/ Pirames International Distribution

Lilac For People:

1. Strange Poet
2. Almond Tree
3. Red Box
4. Teach to Sing
5. Lilac
6. I Get Along With You Very Well
7. Purity
8. I Have Heard

Band:
Francesca Gaza: Voce, Pianoforte
Jacopo Fagioli: Tromba, Flicorno
Francesco Panconesi: Sax Tenore
Federico D’Angelo: Sax Baritono, Clarinetto Basso
Lorenzo Pellegrini: Chitarra
Luca Sguera: Tastiere, Elettronica
Alessandro Mazzieri: Basso, Elettronica
Mattia Galeotti: Batteria

About the author

Gigi Fratus

Nato a Seriate (Bg) nel 1969, due grandi Amori, mio figlio Mattia e la mia Morgana, un’Aprilia RSV del 2003.

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