10 progetti Hip-Hop/EDM da non lasciarsi sfuggire
Con l’apertura alla tecnologia, la musica ha approcciato nuovi processi creativi, i quali hanno inevitabilmente portato alla nascita di ibridi musicali, con risultati a volte esaltanti e a volte quantomeno grotteschi. L’hip-hop non poteva sottrarsi a questa tendenza, in quanto geneticamente portato ad essere un melting pot (etnico, sociale e creativo). Così rapper e beatmaker hanno unito le forze con dj e producer EDM (Electronic Dance Music), Dubstep e Trapstep, mischiando le carte in tavola trascinati da curiosità e ancestrale bisogno evolutivo. Ecco dieci esempi – ben riusciti, per fortuna – di quel che queste collisioni a fari spenti possono generare.
Matic808, Yeezus (Baltimore Club Edition) (2013)
Come se non fosse bastata l’auto-trasfigurazione musicale inaugurata da Kanye West stesso, ci ha pensato il producer Matic808 a dare la sua personalissima forma alla nuova fatica dell’iperegocentrica star di Chicago. Questa versione di Yeezus è infusa di elementi club ed elettronici, seppur perennemente sospesa tra chirurgiche addizioni sperimentali e rispettosi mantenimenti degli elementi originali (parti vocali e sample in primis). L’apprezzabilissima varietà di effetti aggiunti e la coesione del progetto (ogni traccia è stata rivisitata) ne fanno una delle migliori rivisitazioni di Yeezus uscite sinora. Kanye approverebbe senz’altro.
Yeezus (Baltimore Club Edition):
Stalley, Savage Journey To The American Dream (Remixes) (2013)
La brevitas è dote spesso lodata e di estrema utilità; in alcuni casi però, dilungarsi sarebbe cosa più fruttuosa. E questo tape, dedicato all’esordio di Stalley sotto la Maybach Music, soffre terribilmente le sue sole, ottime, 6 tracce. Remixato da autentiche autorità del settore come THUGLI, Watapachi, D!RTY AUD!O e gLAdiator, questa uscita super concentrata è la versione plasticamente alterata del tape originale, imperniato su sonorità ben più tradizionali. Il rispetto delle strofe e delle parti vocali in generale, quasi totalmente mantenute intatte, è il vero valore aggiunto di questi remix, nuovi di zecca ma imperniati sulla qualità dell’originale.
Savage Journey To The American Dream (Remixes):
Patrizio Corda