Interviste

FIM – Fiera della Musica 2018. Intervista a Verdiano Vera

Scritto da Annalisa Nicastro

Videosaluti di SOund36 al FIM 2018

Ciao Verdiano bentornato su SOund36 e soprattutto bentornato al FIM. Ci puoi parlare del cambio di location e di dove si terrà l’edizione del 2018?
FIM 2018 si svolgerà a Milano, in una location molto bella e prestigiosa: Piazza Città di Lombardia, la piazza coperta più grande d’Europa, sede della Regione Lombardia, che finanzia in parte il progetto. I concerti si terranno nell’Auditorium Testori, adiacente alla Piazza, da noi ribattezzato FIM Theater. Un teatro di 350 posti molto bello ed elegante che si trova al piano terra di Palazzo Lombardia, uno dei grattacieli più alti di Milano. Quest’anno il FIM sarà facilissimo da raggiungere a piedi, in auto, in metropolitana, o in treno. La piazza è a 5 minuti a piedi dalla Stazione Centrale di Milano, vicino alla fermata della metropolitana Milano Gioia. Per chi viene in auto, c’è il Restelli New Park a fianco alla Piazza, con tariffe convenzionate per il FIM.

Piazza Città della Lombardia ci sembra perfetta per la declinazione “educational” di questa sesta edizione, meno “fieristica” rispetto alle precedenti…
FIM è stato premiato dalla Regione Lombardia proprio per l’innovazione fieristica. FIM 2018 è uno strumento completo per gli studenti che permette di vivere, fin dagli inizi degli studi, una solida esperienza a contatto con la musica per poter progettare e sviluppare idee concrete che consentano un miglior approccio allo studio di uno strumento musicale. L’evento, nelle scorse edizioni principalmente rivolto ai professionisti del settore della musica, coinvolgerà questa volta gli operatori musicali non solo in veste di espositori, ma anche in quella di ospiti, di relatori e di docenti per tramandare e insegnare alle nuove generazioni l’arte della musica e dello strumento musicale.

Ci sono altre parole chiave per descrivere il focus del FIM di quest’anno ?
FIM è l’unica fiera in Italia ad avere come tema principale “la formazione” e la “didattica” in ambito musicale. E’ l’unica fiera in Italia a promuovere le innovazioni discografiche e nell’ambito degli strumenti musicali a 360 gradi. E’ l’unica fiera in Italia ad avere come mission la valorizzazione e la promozione del “Made in Italy” per la liuteria e la costruzione degli strumenti musicali sia in ambito classico che moderno.

Come sempre ci saranno importanti ospiti nazionali e internazionali, dibattiti e live dal vivo, senza dimenticare la parte didattica. Ci descrivi in breve le 5 aree tematiche in cui si articola la Fiera Internazionale della Musica?
La prima è dedicata ai mestieri della musica, destinata ai ragazzi delle scuole e vede la partecipazione di tre soggetti come l’IED (Istituto Europeo di Design), che si occuperà di laboratori di Sound Design, l’Accademia del Suono di Milano con showcase e seminari sulla tecnologia audio, il CPM – Centro Professione Musica di Franco Mussida, con un incontro speciale sulla formazione dei giovani musicisti.
La seconda area tematica si chiama ‘Musica e innovazione, la musica del futuro’ ed è una delle più interessanti perchè focalizzata su un argomento cruciale del FIM 2018. Saranno presenti il Dipartimento di Fisica ed Elettronica del Politecnico di Milano, con due laboratori sull’acustica e sul suono, il LIM (Laboratorio di Informatica Musicale) del Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano con tre installazioni e quattro seminari (importantissimi i contributi su ‘sonificazione’ e rapporto tra musica, emozioni e informatica); infine Victor Zappi, ideatore dello Hyper Drumhead (un nuovo strumento musicale digitale basato sulla manipolazione audio/visiva delle onde sonore), che si è classificato primo alla Guthman Musical Instrument Design Competition 2018 (Atlanta, USA), aggiudicandosi il titolo di miglior strumento dell’anno.
La terza area è molto vicina alla funzione storica del FIM, ovvero quella di amplificare la voce e le esigenze dei musicisti attraverso testate giornalistiche, radio e tv, spazi performativi : FIM On Air è la sezione che ospita ben 27 web radio presenti tutte le giornate, che saranno disponibili a intervistare tutti gli artisti e i musicisti emergenti; due spazi live come FIM Social (il palco per gli emergenti) e FIM Theater (il palco per gli eventi di maggiore risonanza nazionale ed estera), infine
la diretta streaming da Casa FIM, il centro nevralgico della rassegna. Tra i contest afferenti a questa area, particolare importanza per V.I.C. – Videoclip Italia Contest, P.A.E. – Premio Autori Emergenti, DJ It’s Your Time e 9. FIM Rock Contest.
La quarta area tematica del FIM offre lo scambio culturale con i professionisti del settore tutelando tutti i generi musicali e diffondendo la musica come bene comune: ciò accadrà grazie alla presenza di ospiti italiani e stranieri che si esibiranno dal vivo, grazie a eventi tematici come la commemorazione dei 70 anni dalla nascita del Long Playing, a serate PROG ON, dedicate alla cultura del rock progressivo con la partecipazione di nomi di punta internazionali come gli Anekdoten e i leggendari The Trip, ma anche provando una pacifica e costruttiva convivenza tra generi diversissimi, dal rap alla musica classica, che inaugurerà FIM giovedì 31 maggio con un concerto dell’Ensemble di Fiati del conservatorio Verdi di Milano.
La quinta e ultima area tematica riguarda invece, dopo gli spazi per l’orientamento e la performance, la dimensione espositiva e artigianale, nella quale le eccellenze del nostro mercato musicale – riconosciute anche all’estero – mostrano lo stato dell’arte dei propri lavori. Il ‘Laboratorio italiano della Musica’ che promuove il Made in Italy degli strumenti musicali e dell’audio professionale. Tra gli espositori di quest’anno ci sono produttori Made in Italy di Cabine insonorizzate, di luci per spettacoli che esportano i loro lavori in tutto il mondo, produttori di strumenti artigianali quali strumenti a percussione, ad arco e chitarre (tra gli altri, ben due espositori di Lira Calabrese artigianale), un produttore di pedane sonore innovative per strumenti ad arco, studi di registrazione di nuova concezione, un produttore di aste microfoniche magnetiche innovative, Aerodrums (la batteria invisibile), la padderia (sistema di insegnamento innovativo della batteria con pad digitali), nuove community di musicisti originali che utilizzano piattaforme web di gestione dei contatti di nuovissima concezione, con particolare attenzione alle proposte italiane e tantissime altre avvincenti curiosità in arrivo.

Come nelle edizioni passate c’è un ampio spazio dedicato alla musica progressive… chi troveremo quest’anno?
Cominciamo dalla sera del 2 giugno, quando l’Auditorium Testori ospiterà il Prog On. Quattro le formazioni che animeranno la serata, con un ingresso a pagamento acquistabile solo in prevendita sul sito www.fimstore.it: I Prowlers. Attivi dalla metà degli anni ’80 e sempre in prima fila nel ritorno del rock progressivo. I milanesi Hollowscene, la nuova incarnazione dei Banaau. Nati nel 1990, sciolti nel ’93 e tornati in pista nel 2015 con il nuovo disco The Burial (ben recepito dalla critica italiana ed estera). Da Roma, La Fabbrica dell’Assoluto: una delle più promettenti giovani rock band italiane, attiva dal 2013 e autrice di un sorprendente album d’esordio. 1984: l’ultimo uomo d’Europa (uscito nel 2015) ha subito riscosso il plauso della stampa internazionale. E gran finale con gli Anekdoten, la storica band svedese, una delle artefici della rinascita del prog-rock dagli anni ’90 che torna in Italia con un atteso live che restituirà al pubblico del FIM la magia, il magnetismo e il carisma dei dischi amatissimi dai cultori e non solo. La sera del 1° Giugno invece, sempre nell’Auditorium Testori, ma questa volta accessibile ad ingresso libero e gratuito, ci sarà il concerto della storica band dei Trip, anticipati dalle Antiche Pescherie del borgo, Plurima Mundi, Desert Wizard ed Elysium. E ancora tanti concerti prog accessibili gratuitamente, sempre nell’Auditorium Testori, sono previsti per il pomeriggio di domenica 3 giugno, ultima giornata di FIM il cui programma è consultabile sul sito www.fimfiera.it.

Che valore ha oggi il mercato della musica in Italia? E quali sono le potenzialità di sviluppo?
La musica gioca un ruolo cruciale sul futuro dell’industria italiana della cultura. Sono 149 milioni il fatturato dell’industria discografica nel 2016 (di cui il 50% digitale), 300 milioni il fatturato del mercato strumenti musicali e 260 milioni quello della musica dal vivo (di cui 100 milioni di indotto solo per la Regione Lombardia) a cui devono aggiungersi i fatturati di altri ambiti produttivi legati a questa industria (per esempio quello legato alla formazione).
Il mercato definito in modo anacronistico “discografico” sta andando sempre di più verso il modello della distribuzione digitale, legato soprattutto al video (piattaforme Youtube, Vimeo, ecc.) con un ritorno del vinile che non rappresenta certo il futuro dei media musicali. Anche se in leggera ripresa, il mercato degli strumenti musicali vive un momento difficile di trasformazione del tessuto produttivo. Il fatturato complessivo del mercato italiano è rappresentato per la sua quasi totalità da distributori di marchi stranieri, soggetti alle aggressive politiche di vendita attuate sui consumatori italiani dai grossi player internazionali di e-commerce.
Da qualche anno è cresciuto però il numero dei produttori italiani di strumenti musicali. Si tratta quasi esclusivamente di piccoli artigiani (liutai) o piccole start-up con possibilità di crescita estremamente limitate. I produttori di una certa dimensione si contano infatti sulle dita di una mano (fatto salvo per il comparto audio e luci in cui i nostri costruttori vantano anche quote di export significative). Il futuro del mercato italiano degli strumenti musicali pare essere affidato dunque, da un lato, a pochi grandi distributori di marchi riconosciuti, in grado di resistere alle pressioni dei player digitali e, dall’altro, a una pletora di piccole realtà poco importanti se prese individualmente, ma che tutte insieme rappresentano un fatturato sempre più significativo (la cosiddetta “coda lunga”).

Senti “odore” di cambiamento nella cultura musicale italiana?
È da molto tempo che si parla di riconoscimento del valore della musica, non solo in termini culturali, sociali ma come opportunità di sviluppo economico. Un dato di fatto è che il valore del mercato della musica in Italia è di gran lunga inferiore a quello di altri Paesi avanzati. Il cambiamento nella cultura musicale italiana può essere realizzato investendo nella formazione, come abbiamo deciso di fare con il FIM, non solo dei lavoratori del settore, ma anche sulla formazione dei fruitori di musica. La chiave sta proprio nella formazione degli studenti delle scuole, i quali, pur non intraprendendo il percorso di musicista o operatore del settore, diventano fruitori/consumatori interessati e consapevoli.
Occorre ricordare che ogni anno escono dalle scuole pubbliche a indirizzo musicale circa 30 mila diplomati e che solo alcuni di questi proseguono i loro studi nei circa 150 licei musicali italiani. Una grossa fetta di questi studenti preferisce seguire altri percorsi, mantenendo tuttavia una indubbia sensibilità nei confronti del mondo della musica.
Sono questi numeri che ci hanno convinto a virare il progetto di questa fiera attiva ormai da un quinquennio verso la formazione, vista non solo come opportunità di crescita culturale per i giovani, ma anche e soprattutto come stimolo verso possibili sbocchi professionali all’interno di questo importante settore.

About the author

Annalisa Nicastro

Mi riconosco molto nella definizione di “anarchica disciplinata” che qualcuno mi ha suggerito, un’anarchica disciplinata che crede nel valore delle parole. Credo, sempre e ancora, che un pezzetto di carta possa creare effettivamente un (nuovo) Mondo. Tra le esperienze lavorative che porterò sempre con me ci sono il mio lavoro di corrispondente per l’ANSA di Berlino e le mie collaborazioni con Leggere: Tutti e Ulisse di Alitalia.
Mi piacciono le piccole cose e le persone che fanno queste piccole cose con amore e passione. E in ultimo vorrei dire che mica sono matta, ma solo pazza. Pazza di gioia.

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