Visionario, inventivo, misterioso, allucinato: gli aggettivi sul pittore fiammingo Hieronymus Bosch si sprecano. Dinanzi a un artista di tal fatta, però, le parole rivelano tutto il loro limite e l’inadeguatezza a descriverne e rappresentarne il polimorfo universo. Laddove le definizioni e le descrizioni verbali falliscono, tuttavia, riesce mirabilmente l’opera dei Fernweh, gruppo di musica elettronica e sound design formatosi nel 2015 a La Spezia.
Nel 2019, in collaborazione con il video artista Rino Stefano Tagliafierro e lo studio milanese di visual design Karmachina, la band ha realizzato Tríptico, un concerto multimediale ispirato alle opere di Bosch, contenute all’interno del Museo del Prado, concerto reso disponibile sotto forma di album all’inizio del 2023.
Il dipinto, un olio su tavola databile alla fine del 1400, è un trittico noto come Giardino delle delizie. L’anta di sinistra rappresenta la creazione, con le figure di Dio, Adamo ed Eva; quella di sinistra raffigura l’inferno; il pannello centrale mette in scena il trionfo dei sensi e della lussuria: un tripudio di colori, un brulichio di figure fantastiche e inquietanti. Una pittura ricca e straordinariamente potente, di difficile interpretazione, la cui complessità riesce a essere mirabilmente tradotta in suggestioni sonore dai Fernweh.
L’album, interamente strumentale, presenta la stessa tripartizione della tavola: seguendo la linea narrativa del quadro la band ci introduce nell’onirico cosmo di Bosch con sonorità dal sapore rinascimentale, che si fanno via via più rarefatte e con una forte impronta elettronica, per divenire inquiete e quasi angoscianti a partire dal brano Seven deadly sins.
La contaminazione tra musica e arte visiva regala un’esperienza avvolgente; i Fernweh sono riusciti a catturare l’eterogenea essenza del pittore fiammingo e a intessere seducenti trame di incantesimo e magia, realizzando uno dei dischi più belli del 2023.
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