Interviste

Federica Carta, Intervista

“La parte che preferisco è quando sono sul palco e vedo le persone felici”

Da Amici al Festival di Sanremo il passo è stato breve per Federica Carta, astro nascente della musica Pop nostrana. La abbiamo raggiunta di persona nella data svoltasi a San Giovanni Teatino (CH) del suo “Popcorn Tour”, il giorno 19 Agosto.
Sei nel bel mezzo del tour promozionale del tuo ultimo lavoro, “Popcorn”. Come sta andando? Te la senti di farci un bilancio in merito?
Il tour sta andando molto bene. Ci sono state ovviamente date che mi sono rimaste più nel cuore e mi sto divertendo un sacco. Non nego la stanchezza derivante dai numerosi viaggi, anche perché sono umana anch’io (ride, ndr) e mi devo un po’ abituare a questi ritmi. La parte che preferisco è quando sono sul palco e vedo le persone felici.

Riallacciandomi a questa tua ultima frase, vorrei chiederti: com’è il tuo rapporto con il pubblico che ti segue?
Sono molto legata al mio pubblico. Ho fatto cinque giorni consecutivi di date e delle ragazze non ne hanno saltato una. Questo lo apprezzo veramente tanto. Le sgrido un po’ perché le vedo come delle mie sorelline minori, anche se alla fine hanno la mia stessa età. Ci rimango male quando qualcuno mi chiede solo di farsi una foto e non si ferma a chiacchierare. Però dai, capisco anche questo.

Quest’anno a Sanremo hai duettato con Shade, dopo aver già collaborato con lui in passato. Quindi un sodalizio già rodato, nato in quale maniera?
E’ nato una sera a cena ad Asiago in un evento radio dove eravamo presenti entrambi, ma non ci conoscevamo. Lui mi aveva sentita cantare e io sapevo chi era di nome. In realtà abbiamo parlato poco e mi stava anche un pochetto antipatico. All’epoca aveva questo pezzo “Irraggiungibile” e voleva una voce femminile. Scelse me, io scelsi lui. Dopo questa prima collaborazione abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcos’altro insieme, senza sapere né quando né come. Shade aveva un brano in cantiere “Senza Farlo Apposta”, che abbiamo poi rimodellato in vista dell’opportunità del Festival di Sanremo.

Cosa puoi raccontarci dell’esperienza sanremese?
Posso dirti che avendo vent’anni l’ho affrontata nel migliore dei modi. A volte gli adulti sono un po’ competitivi, hanno più nero dentro rispetto a noi giovani. Si parlava più di gossip che di musica, specie quando vedevamo me e Shade in giro non perdevano l’occasione di chiederci se stavamo insieme. Alla fine di tutto quanto, nel complesso, è stata un’esperienza molto formativa per entrambi.

C’è una canzone a cui sei particolarmente legata?
Sono molto attaccata a tante canzoni che ho scritto, ma credo che la più importante sia “Tutto Quello Che Ho”, dedicata al mio migliore amico Nicolò che purtroppo è venuto a mancare per via di un tumore. Ne parlo in modo tranquillo, perché cantando per lui mi sento meglio ogni volta, sempre di più.

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Giovanni Panebianco

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