E’ cominciata con gran voglia di socialità la prima edizione di UDIN&JAZZ WINTER al Palamostre di Udine, citta che ormai ospita il festival jazz da 30 anni (2020), e che quest’anno inaugura la stagione dopo il fermo imposto per la pandemia con quella che avrebbe dovuto essere la winter edition, ma che oramai possiamo definire spring edition. Euritmica associazione culturale che ne cura la direzione artistica e l’ organizzazione, ha messo sul tavolo solo carte buone, come sempre. Un inizio emozionante con “A Love Supreme” spettacolo che ha messo in luce la figura, controversa, di John Coltrane e di cui troverete una recensione a parte su SOund36.
Dicevamo quindi carte buone, e la prima serata parte con un sestetto d’eccezione, Enrico Rava special edition
Enrico Rava, tromba & flicorno / Francesco Bearzatti, sax tenore / Francesco Diodati, chitarra / Giovanni Guidi, piano / Gabriele Evangelista, contrabbasso / Enrico Morello, batteria.
Un gruppo che Rava ha “assemblato” nel 2019 per onorare i suoi 80 anni e per portare al pubblico un “dream team” che non lascia nessuno spiraglio di dubbio artistico. Come sempre affiatati, e forse anche un poco spaesati ed emozionati.
Enrico Rava confida al pubblico che un fermo così lungo, lui, non lo avevea mai vissuto. “Sei mesi sono tanti, sono problemi!”(più colorita la sua esclamazione ndr.)
Per un artista che vive della tensione dello spettacolo, degli spostamenti, dei riscaldamenti fatti poco prima di salire sul palco, tutto con una velocità che in un attimo è diventata un passo alla volta, un giorno alla volta, un mese alla volta e ora un tampone alla volta, è sicuramente un grosso problema.
Se poi ti porti a spasso quasi 82 anni…
Una serata di grande jazz, che il pubblico ha apprezzato con richieste di bis e applausi.
Continua il volo della farfalla di U&J winter e il 30 maggio si è posata su una categoria di artisti che non sono arabeschi esagerati costruiti per colpire il pubblico con un “wow!”. Con “Blue Question” Claudio Cojaniz, piano / Franco Feruglio, double bass, portano con loro, per il loro pubblico, melanconia e blues, tocchi percussivi sul piano (Cojaniz )che incantano con invenzioni dissonanti e con un sostegno melodico inaspettato da parte di Feruglio. Anche una ballad, “Insomnia”, con un piano molto blues e con un accompagnamento e supporto armonico molto efficace del contrabbasso (Feruglio), struggente, che lacera i cuori del pubblico.
Un concerto da ascoltare con molta attenzione per poter gustare tutte le sfumature di blue.
Ma lo spettacolo continua e con un sestetto, o forse è meglio chiamarla proprio band, Roberto Gatto, batterista jazz da tutto il mondo jazzistico acclamato, estrae dal cappello una chicca: “Progressivamente”.
Il palco di Udin&Jazz si inonda subito di suoni che richiamano alla mente i gruppi che hanno suonato questo genere (il prog) nel tempo, Genesis, Van der Graaf Generator, Emerson Lake & Palmer, King Crimson, Jethro Tull e molti altri. Un progetto che Roberto Gatto ha custodito e che ora, dopo un gran lavoro di rifinitura presenta al pubblico.
La line up del gruppo è così composta:
Roberto Gatto, batteria / John De Leo, voce / Marcello Allulli, sax, live electronics / Alessandro Presti, tromba / Alessandro Gwis, piano e tastiere / Andrea Molinari, chitarra / Pierpaolo Ranieri, basso elettrico, electronics.
Udin&Jazz prosegue anche il giorno successivo, il 31 maggio, con una serata molto intensa con la Udin&Jazz Ensemble composta da : lavio Zanuttini, Gabriele Cancelli, trombe / Mirko Cisilino, tromba e corno / Riccardo Pitacco, trombone / Max Ravanello, trombone e tuba / Stefano Fornasaro, flauto / Filippo Orefice, Stefano De Giorgio, ance / Laura Giavon, voce / Marco D’Orlando, batteria /
Emanuele Filippi, pianoforte / Mattia Romano, chitarra
E a seguire Dario Carnovale Lift Him Up 4et feat Fabrizio Bosso. Il quartetto è composto da:
Fabrizio Bosso, tromba / Dario Carnovale, pianoforte / Simone Serafini, contrabbasso / Klemens Marktl, batteria
Come sempre Euritmica ci accoglie con grande disponibilità e professionalità e dobbiamo dire che questo assaggio primaverile dell’ Udin&Jazz Winter edition, presentato ora che sono stati riaperti i teatri, e che vedrà, ce lo hanno promesso, la sua seconda edizione, pandemie permettendo, proprio il prossimo inverno è una nuova freccia nella già nutrita faretra delle proposte musicali di Euritmica.
Grazie dunque per questa accoglienza ad associazione culturale Euritmica, al suo ufficio stampa e particolarmente a Marina Tuni, al direttore artistico Velliscig, a tutte le persone che hanno lavorato a questo nuovo progetto, agli artisti,ai tecnici.
Articolo e Foto di Erminio Garotta
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