Interviste

Elisabetta Sgarbi Extraordinaria

Scritto da Lucia Castagna

Una e centomila, vortice di idee e creatività, inarrestabile e vincente, progetti da seguire e inseguire, dai libri al cinema alla Milanesiana agli Extraliscio, e tutti quelli che verranno ancora

Eclettica, vivace, curiosa, intuitiva, colta di una cultura sfaccettata e poliedrica, laureata in farmacia, editrice letteraria e musicale, scopritrice di talenti, regista cinematografica, ideatrice e direttrice della Milanesiana, personaggio impegnato e impegnativo, manager inarrestabile, vortice di creatività, di entusiasmo e di energia, descriverla senza aggettivi sarebbe difficile, riduttivo, come falsarla, raccontare un’altra persona…
Come è difficile parlare dei suoi progetti, perché si scompongono e si sovrappongono, in una specie di personale unità di tempo che le permette di dividersi fra più cose in mille vite, e di essere comunque sempre presente.
Adesso, mentre segue le nuove pubblicazioni della Nave di Teseo, casa editrice indipendente e pluralista da lei fondata nel 2015, si prepara al debutto della Milanesiana, 23esima edizione, che coniuga letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia e sport. Il più grande festival di respiro internazionale che tra luglio e settembre viaggerà in 20 città diverse, promuovendo oltre 60 incontri ed eventi, con più di 150 ospiti italiani e internazionali.
Lei dice: “Il tema di questa edizione è Omissioni: quello che avremmo dovuto e potuto fare e non abbiamo fatto, che avremmo dovuto e potuto dire e non abbiamo detto. Un tema con una gamma vastissima di declinazioni: morali, politiche, giuridiche, estetiche. Perché, come insegnava Umberto Eco, non esiste letteratura senza Omissioni. E non abbiamo potuto e voluto sottrarci al rumore della storia, e la guerra in Ucraina, come anche altre guerre, entrerà in questa Milanesiana.
Insieme a spettacoli teatrali, concerti, anteprime e incontri cinematografici, mostre d’arte, dibattiti culturali e divagazioni di sport e di varia cultura, in una speciale estate dei nostri tanti incontri speciali”.

Foto di Stefano Tommasi

E poi, ci sono gli Extraliscio, gruppo sperimentale che declina la musica tradizionale del liscio da balera con suoni da neoavanguardia, da cui Elisabetta Sgarbi è rimasta conquistata fin dal primo incontro. Lei, dopo le frequentazioni intense di musica, cinema e letteratura con Franco Battiato, non poteva resistere alla fascinazione stravagante di questa nuova avventura, quasi un richiamo di quella Romagna che un po’ le scorre nelle vene, perché la sua mamma era nata lì.
Un incontro casuale, ma forse scritto dal destino. Con un’esplosione di energia, di entusiasmo, di sincronia irripetibile. Racconta Mirco Mariani, l’anima del gruppo: “Ermanno Cavazzoni, uomo straordinario, amico e collaboratore di Fellini, ci portò a Milano per incontrarla, e il resto è venuto con sé. Solo una visionaria come Elisabetta poteva captare la nostra incredibile realtà, complessa, antica e innovativa al tempo stesso, il suono del folklore insieme a quello di una chitarra distorta e dissonante. Dopo quel primo incontro, parlò con Amadeus che, ascoltando il brano “Bianca Luce
Nera”, ci ha fatto debuttare al festival di Sanremo. E subito dopo c’è stato il grande schermo: il film Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finchè entra la luce dell’alba, con la regia della stessa Sgarbi, distribuito da Nexo Digital, proiettato anche a Hollywood, Cannes e Venezia, che ha fatto incetta di premi. Noi come vichinghi selvaggi che calzano scarpe di vernice lucidissime e che nella loro strada hanno incrociato una donna così speciale, unica. E giorno dopo giorno ci siamo conosciuti sempre di più, e ora è simbiosi!”.
Da questa simbiosi, è appena uscito il nuovo album, Romantic Robot, prodotto dall’etichetta Betty Wrong, il nome che Franco Battiato aveva dato a Elisabetta, con una citazione di David Bowie. Lei dice “Betty Wrong appunto: la mia parte sbagliata, che poi è forse quella più giusta, in quel gioco di specchi che è pure un po’ la mia vita. Ho voluto produrre questo gruppo per lavorare ancora a più stretto contatto con loro, perché sono Extra, e io mi sento attratta da tutto quello che è fuori dall’ordinario. E sono anche responsabile di questo disco, così diverso da quello che stavano preparando. Non sempre un album è necessario. Lo era per Romantic Robot. Era necessario far
sentire il suono che attraversa queste canzoni, che pure provengono da mondi così diversi. Mirco era nel suo studio, il Labotron di Bologna, con tutti i suoi strani strumenti: gli ho telefonato e ho detto facciamo un altro disco, con l’idea molto attuale di un’orchestra sinfonica, musica diretta da un uomo che non esiste, suoni che provengono da mondi diversi, sacralità e poesia. Così è nata la magia, da cui è uscita anche una parte “più umana” della musica. Un’esperienza sonora che aveva bisogno di un album, perché queste canzoni dovevano stare tutte insieme, come una luce scoperta in
mezzo al buio di questi tempi cupi. Non un disco di passaggio, ma un passo verso il futuro, per un gruppo che sta diventando sempre più “extra”.
Un progetto con collaborazioni preziose, i “veri amici” come Luca Barbarossa che ha composto e cantato con Mirco la bellissima E’così, che qualcuno ha definito una Bella ciao d’amore, con la suggestione del video diretto ancora dalla Sgarbi e girato a Tresigallo, vicino Ferrara, in una fabbrica dalle grandi vetrate, fra sacralità e poesia. Poi c’è una nuova versione di Non mi dire mai goodbye di Tony Renis, che ha lavorato con loro agli arrangiamenti, raccomandando sempre di “fare attenzione alle piccole cose, perché sono quelle che rendono grandi le canzoni”. E ancora Davide Toffolo, dei Tre allegri ragazzi morti, con la sua Gazza chiacchierona.
“Tutti con l’unico obiettivo di fare buona musica scoprendo sempre qualcosa di nuovo. Magari anche fuori moda, ma noi facciamo quello che ci viene spontaneo, senza seguire mode e correnti”. Con l’intento extraordinario di trasformare il liscio in gasato.

Foto di Julian Hargreaves

Foto di copertina di Julian Hargreaves

About the author

Lucia Castagna

Lucia Castagna, innamorata da sempre della parola e delle cose da raccontare, giornalista professionista, è arrivata alle testate
di maggiore prestigio come inviata, capo redattore e direttore. Autore televisivo e docente di comunicazione, sta scrivendo il
suo primo romanzo.

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