Attive dal 2015, le Dianime nel corso della loro carriera si sono sapute rigenerare e reinventare, mantenendo un’evoluzione artistica costante. Nel 2019 è uscito il loro ultimo singolo “Oltre”, per la ALTI Records. In questa intervista affronteremo tutti questi argomenti con le dirette interessate.
Vi chiedo subito, qual è il significato del vostro nome?
Il nome Dianime nasce dell’unione tra DIA (prefisso greco che significa “attraverso”) e “ANIME”, cioè tutto ciò di cui siamo fatti. Letteralmente significa “attraverso le anime”, perché è attraverso la nostra anima che riusciamo a entrare in empatia con le altre e per farlo abbiamo scelto il canale più adatto a noi: la musica.
Avete avuto diversi cambi di formazione: com’è strutturata adesso la vostra line up?
Oggi siamo ufficialmente in tre: voce, chitarra e basso. Nei live, per il momento, ci accompagna un turnista. Nella formazione precedente eravamo in cinque e mettere insieme tante teste e personalità non era facile, tant’è che proprio le diverse esigenze ci hanno portato a separarci e a ripartire da zero. Quindi abbiamo deciso di darci una nuova forma, paradossalmente tornando alle origini: con Sara (voce) avevamo già suonato in passato ed è stato tutto molto naturale.
Da poco è uscito “Oltre” il vostro nuovo singolo. Sarà un preludio a un successivo full lenght?
Siamo partite con l’idea di fare un album, poi in corso d’opera è successo di tutto, quindi cerchiamo di non fare troppe previsioni. Di sicuro usciranno altri due singoli e poi, finalmente, qualcosa che metta insieme un po’ tutto quello che abbiamo vissuto negli ultimi tempi. Gli daremo una forma particolare, ma per scaramanzia non anticipiamo nulla.
Volete raccontarci come nasce un brano come “Oltre”?
Stefania (chitarra): Quasi tutte le pre-produzioni, come anche quella di questo brano, nascono dalle mie idee, per poi svilupparsi con i ragazzi della nostra etichetta ALTI Records. Quando ho scritto la parte strumentale di “Oltre” ero in un periodo in cui avevo deciso di fermarmi, prendermi del tempo per capire alcune cose e riflettere. Avevo bisogno di uno stop, di qualcosa che mi facesse respirare, di scoprimi e ritrovarmi. Sentivo la necessità di parlare con me stessa e ritrovare le profondità di certe cose e allo stesso tempo imparare a guardare oltre senza soffermarmi solo a ciò che era visibile ai miei occhi. Qualche tempo dopo Sara ha avuto un incidente che le ha impedito di muoversi per alcuni mesi. In quel periodo ha potuto dedicarsi alla musica e all’introspezione, scrivendo un testo che è il frutto di un dialogo personale con se stessa. Insomma, “Oltre” è stata una salvezza per entrambe.
Com’è stato lavorare con Marco Di Nardo del Management?
E’ stata una bellissima esperienza. Oltre ad essere un bravo produttore è anche una bella persona. Ha avuto delle idee che hanno dato a “Risposte”, il nostro precedente singolo, quell’impronta un po’ anni ’80 tipica dell’Indie Pop di oggi.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Siamo state un mix di influenze musicali (Punk, Rock, ecc.), ma adesso possiamo dire che siamo più orientate verso l’Electro/Synth Pop. Individualmente ascoltiamo davvero tanta musica. Scriviamo quello che sentiamo e ogni brano indossa una delle nostre personalità.
Vi sentite parte dell’ascesa della corrente Elettro-Pop italiana?
Onestamente no. “Elettro-Pop” è il filo conduttore, la parola chiave principale se vogliamo, ma non è tutto ciò che facciamo. Lavoriamo tanto sulle sfumature. Ci piace sperimentare e mescolare sonorità differenti, racchiuderci in un unico contenitore potrebbe essere complicato.