Recensioni

Depeche Mode – Memento Mori

Scritto da Marco Restelli

Diciamoci la verità: un nuovo disco dei Depeche Mode è sempre un evento

Il loro attesissimo Memento Mori, che esce a qualche mese di distanza dalla “dipartita” di Andy Fletcher, è pieno di riferimenti alla morte, nonostante fosse già stato ampiamente lavorato prima del triste evento.
Da quando uscì Black Celebration la band inglese non ha mai fatto un passo indietro sulla sua scelta di campo principale: “il mood dark” e in questo album la linea non solo è confermata ma, proprio alla luce delle premesse, addirittura rafforzata. Il sound è leggermente diverso, poche chitarre elettriche, più archi e tantissimi synth (chiaramente) che qui recuperano sfumature retrò della decade che per prima li vide protagonisti.
I pezzi validi sono tanti, ma non tutti di facile ascolto. Fra i più complessi proprio l’episodio di apertura, My Cosmos is Mine che è una lunga cavalcata di tastiere senza praticamente un ritornello e uno spirito funereo che domina dall’inizio alla fine. Una dichiarazione non scritta senza compromessi che sembra dire “non mettete su questo album ad un party….non c’è proprio nulla da festeggiare”.
Il singolo Ghost again, cantato dal vivo anche a Sanremo, è spettrale come il video che lo accompagna ed è senza dubbio molto affascinante. Altro brano tanto difficile quanto esteticamente notevole è My favorite stranger, col suo incedere ipnotico di rara bellezza. Before we drown è una ballata calda con la voce di Dave Gahan che ti avvolge come una sciarpa di cashmere mentre in Soul with me è quella inimitabile di Martin Gore a regalare emozioni che da anni non riusciva a dare con la stessa efficacia. Never let me go, invece, potrebbe essere una hit anche se forse non lo sarà mai. Un brano che non ti aspetti visto l’andazzo tutt’altro che radiofonico di (quasi) tutto ciò l’aveva preceduta.
Non sappiamo come sarà ricordato Memento Mori, ma ha tutte le carte in regola per essere annoverato fra i più belli dei Depeche Mode. Spesso, lo sappiamo, il dolore aiuta la bellezza ad esprimersi al meglio…e questo album sembra non fare eccezioni.

About the author

Marco Restelli

Originario di Latina, ma trapiantato ormai stabilmente a Bruxelles. Collaboro con diversi siti musicali. Collezionista di dischi dai primi anni '80, ascolto praticamente ogni tipo di musica, distinguendo solo quella che mi emoziona da tutto il resto.
In progetto: l'attività di promoter di eventi live di artisti emergenti nel Benelux. Sono orgogliosamente cattolico, ma ritengo che la tolleranza sia alla base delle relazioni umane. Se dovessi salvare un solo disco, fra i miei 3500, sceglierei "Older" di George Michael. La mia più grande passione, oltre alla musica: la mia famiglia e i miei tre bambini.

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