Il duo Death By Pleasure arriva fresco fresco da Trento, carico di tanta rabbia ed euforia. Una chitarra e una batteria sono più che sufficienti per sollevare un bel putiferio rumoristico, basta metterci passione ed energia.
Mirko e Lorenzo che formano la band dei Death by Pleasure, arrivano in questi giorni alla seconda pubblicazione dal titolo Waited, Wasted, incisa per la Mashhh! Records.
Più che di garage si può parlare di una vera e propria autorimessa, basta ascoltare l’attacco del cd. Rombo di chitarra, distorsioni al limite, percussioni battute e sbattute. La musica del duo di Trento ha familiarità con il punk, per istintività e per l’assenza di particolari intrecci negli arrangiamenti. Pochi accordi, ripetuti tirati e straziati. Ma il sapore noise del disco apre le porte alla band di un panorama più ampio.
Spontaneous Combustion irrompe dritta nelle orecchie urlata, tirata con una graffiante coda rumorista. Feedback e si riparte con Points Of View, cupa e dissonante, ballata velenosa addolcita da toni vagamente melodici, accennati, mai troppo evidenti. Questo sembra il pezzo che meglio li identifica, nel quale si nota il loro talento per l’indie rock d’annata.
Death By Pleasure picchiano duro per tutte le 6 tracce e riescono a colorare la loro musica con tinte e sfumature diverse, non soliti noiosi giri, ma buone tonaità noisy, riff e cambi che mostrano una buona intelligenza e cultura musicale. Il cd è registrato in buona bassa fedeltà, cosa che dona al duo dal trentino. E così Waited, Wasted vola via come un fuoco che brucia in fretta e lascia nelle orecchie il feedback della chitarra, ma anche una sapore di sana follia rock ‘n’ roll.
Claudio Donatelli