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DANCING PARADISO – READING DI STEFANO BENNI

Scritto da Giovanna Musolino

Sei figure estremamente distanti tra loro, eppure accomunate dal tormento interiore; divorate dal male di vivere, eppure affamate di vita

Quale scrittore “momentaneamente vivo e in buona salute” è imprescindibile in una biblioteca degna di questo nome? Stefano Benni, ovviamente! Come non accorrere, dunque, lieta e festante, al reading di Dancing Paradiso, sua ultima fatica letteraria edita da Feltrinelli? Sul palcoscenico del Teatro Parenti, insieme all’autore, Lucrezia Coletti, Dacia D’Acunto, Francesco Guglielmi, accompagnati dal pianoforte di Umberto Petrin, danno vita, ai protagonisti di questo racconto in versi.
Lo scrittore esordisce affermando che oggi le parole corrono troppo veloci sui media, quindi ha deciso di scrivere un libro in cui la parola fosse “pensata, preziosa, lenta.”
L’interpretazione è mirabile e coinvolgente, inframmezzata dalle note jazz di Petrin. I personaggi si raccontano e rapidamente si animano e prendono forma: Angelo angelica (Benni), che odia la perfezione, caduto sulla terra e senza “rimpianto di quel cielo lontano”; la profuga Amina (Dacia D’Acunto), la cui patria “Potrebbe essere il nome di una morta/Un idolo spezzato, un graffito sbiadito/La mia patria è tutte le terre da cui/Qualcuno è stato cacciato”; la poetessa Lady (Lucrezia Coletti), per la quale “Il momento peggiore è la mattina/Quando si esce dal sogno/E capisci di appartenere a quel mondo/Più che a quello del risveglio”; Elvis (Francesco Guglielmi), sepolto in casa da sei anni e sette mesi, mitomane con istinti omicidi, che confessa “È stato facile diventare cattivo/A ventisei anni mi sono sepolto vivo/Di qui non esco, niente donne né amici/Il computer non vuole i miei baci”; Stan il Pianista triste che “Piange senza neanche/Ricordarsi perché piange” e infine Bill il Bello, batterista, malato terminale, che sogna di suonare ancora una volta “Non ci provare a far le cover di De André/Smetti di far spot con la musica di Fauré/ Ascolta Don’t drink the water/Ascolta Don’t be cruel”.
Sei figure estremamente distanti tra loro, eppure accomunate dal tormento interiore; divorate dal male di vivere, eppure affamate di vita. Angoscia, ossessione, solitudine, disperazione popolano e devastano l’esistenza di Amina, Lady, Elvis, Stan e Billy: Angelo angelica, con le ali sporche di fango, accorrerà in loro soccorso. L’interpretazione prosegue, diviene sempre più avvincente e, quando ormai ognuno dei presenti, in cuor suo, ha eletto il proprio personaggio preferito, si interrompe “altrimenti non comprereste il libro!” E per congedarsi Sonny Rollins, magistralmente, eseguito da Petrin.
Cosa accadrà/ Non vogliamo svelare/Per consentire al lettore/Di scoprire…

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Giovanna Musolino

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